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Week end in Irpinia: Alla scoperta di Bagnoli Irpino e del Laceno

22.10.2015, Irpinianews (di Riccardo Cannavale)

Bagnoli Irpino ed il Laceno sono la punta di diamante del Turismo in provincia di Avellino. Ecco cosa fare e visitare durante un fine settimana.

Laceno-1440x564_cViaggiare attraverso la provincia di Avellino, alla scoperta dei suoi tanti borghi ciascuno con le proprie ricchezze naturali, artistiche e gastronomiche è esercizio che andrebbe promosso con maggiore vigore proprio tra gli stessi abitanti dell’Irpinia.

E già: perchè, come spesso accade, è proprio chi vive in un dato contesto a non rendersi conto di quale patrimonio lo circondi e a cercare altrove ciò che ha sotto il proprio naso.

Il nostro viaggio alla scoperta dell’Irpinia parte dal centro storico di Bagnoli Irpino, comune pedemontano di origini Longobarde che deve la sua fama al tartufo nero, al quale nell’ultimo week end di ottobre è dedicata una celebratissima sagra, e all’Altopiano del Laceno.

Ad accogliere i visitatori che giungono a Bagnoli Irpino sono i ruderi del Castello quattrocentesco, che testimoniano la vivacità culturale che visse il piccolo centro irpino con la famiglia Cavaniglia.

Dal Castello si dipana un dedalo di viuzze che contribuisce a rendere magica l’atmosfera in quello che appare come un borgo in cui il tempo si è fermato ed il silenzio regna sovrano.

Piccoli angoli ricchi di suggestione si spalancano, attraversando le stradine di Bagnoli Irpino, agli occhi del visitatore che, specie nei giorni di festa, non può non rimanere attratto anche dai densi profumi che si diffondono dalle cucine delle case che si affacciano direttamente sulle strade.

Tra i luoghi di culto di Bagnoli Irpino, da non perdere sono la Chiesa di Santa Margherita, la Chiesa di San Domenico, il Chiostro Rinascimentale con all’interno il dipinto di una Madonna con Bambino attribuito a Marco Pino da Siena.

Ma è la Collegiata di Santa Maria Assunta il vero capolavoro architettonico, ricostruita nel XVII secolo.

L’imponente scala a tenaglia, lo splendido portale ed il preziosissimo coro ligneo (che dal 1912 è Monumento Nazionale), arricchito dagli intarsi realizzati da alcuni artisti locali, valgono da soli il viaggio sin quassù.

Passeggiando nel cuore antico di Bagnoli, poi, ci si imbatte nella Torre Civica, edificata nel XV secolo che forma un tutt’uno con la Fontana del Gavitone sulle cui pareti, addirittura dal XVIII secolo, spicca la presenza di un albero di Carpine sorto direttamente nel muro!

Bagnoli Irpino è anche la porta d’ingresso alle vette del Rajamagra, sull’Altopiano del Laceno, la più rinomata stazione sciistica della Campania, frequentata dagli amanti degli sport invernali ma anche da chi ama tuffarsi in un angolo di natura incontaminata.

Incastonato in un paesaggio di straordinaria bellezza tra boschi, ruscelli ed imponenti catene montuose l’altopiano del Laceno vanta un ricchissimo patrimonio naturalistico

In zona, ad esempio, è possibile visitare le Grotte del Caliendo, inserite nel progetto Bioitaly come sito di importanza comunitaria, esse sono ricche di stalattiti e stalagmiti e finora esplorate per circa 3513 metri.

La fauna, invece, si caratterizza per la presenza della salamandra pezzata, del tritone italico,del picchio nero. Ritroviamo, inoltre, il falco pellegrino, lo sparviero, il tasso, la marmotta, il gufo reale, la volpe, il lupo, la lince e soprattutto l’aquila reale che nidifica sul Monte Accellica

In un luogo così, la cucina e le tradizioni gastronomiche assumono un ruolo assolutamente di primo piano.

Se il tartufo nero è il principe incontrastato della tavola, i funghi porcini ne sono i fedelissimi attendenti, insieme alle castagne, al pecorino bagnolese e all’immancabile vino aglianico, capace di mettere d’accordo davvero tutti.

Per appagare il palato e scoprire come la tradizione sia in grado di sublimare i prodotti della natura non resta che andare alla scoperta di una delle tante trattorie dislocate tra il centro di Bagnoli (Domus Lafelia, Un posto carino, Il Quadrifoglio) ed il Laceno (Il Fauno, Osteria taverna Capozzi, Lo Spiedo).

                                                                                                       

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