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Laceno, seggiovie a rischio chiusura. Fondi dal Progetto Pilota?

04.04.2017, Il Mattino 

Laceno finanziato, ma rischia la chiusura

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Il sindaca ai privati: lascino gli impianti, fondi in arrivo. Giannoni: stop inevitabile.

Laceno-Seggiovie-2016La questione degli impianti sciistici del Laceno si arricchisce di un  nuovo colpo di scena. Stavolta, secondo i gestori, si rischia davvero di mettere la parola fine alle seggiovie e al sistema turistico dell’altopiano per un periodo di tempo non ancora quantificabile. Ma il sindaco guarda avanti e fa un discorso a medio termine.

La vicenda: il Comune di Bagnoli intima alla società di liberare l’area in vista di occasioni di finanziamento pubblico. L’ordine viene infatti spedito dopo l’annuncio del governatore Vincenzo De Luca a Nusco, che verte in buona sostanza sull’impegno in favore delle zone turistiche altirpine.

La società dice in pratica «obbedisco» ma non senza rilievi. Fa notare che servirebbe 1 milioni di euro, e subito, per la manutenzione e per mettere a norma gli impianti di risalita. Soldi necessari per la vita degli impianti. Soldi che la società ha a disposizione. Ma si tratta di risorse che la stessa società non intende investire visto che di fatto, e non solo, sarebbe fuori  dal Laceno tra pochi giorni.

La questione è burocratica ma anche politica, ieri il sindaco Filippo Nigro ha ribadito: «C’è poco da dire, nell’intesa del Progetto Pilota si esplicito riferimento all’unico polo sciistico della Campania, che ovviamente è il Laceno. Non so se ne parleremo già lunedì prossimo al tavolo del Progetto Pilota, non sarebbe all’ordine del giorno. Ma sono più che certo del finanziamento. Gli impianti hanno oramai quaranta anni e vanni cambiati, quindi per me ha poco senso discutere di manutenzione . In ogni caso – aggiunge – occorre che l’area sia assolutamente libera perché Bagnoli possa accedere a qualsiasi tipo di finanziamento».

Riferimento obbligato ai 12 milioni di euro bruciati qualche anno fa. In quell’occasione, sintetizzando, il progetto sui finanziamenti dettava una condizione su tutte: che l’area fosse libera da privati e quindi nella piena disponibilità del Comune. Nel 2017 si ripropone più o meno la stessa situazione. Solo che adesso, fa indirettamente notare la società, non ci sarebbe nulla di certo per il Laceno.

«I lavori necessari – scrive Giannoni, concessionaria di impianti di risalita e opere annesse  – consentirebbero il prolungamento della vita tecnica, e quindi della piena funzionalità degli impianti per i prossimi dieci anni. Se tali lavori non saranno effettuati nei tempi indicati, si determinerà il loro definitivo fermo, a far data dalla fine del prossimo maggio. La conseguenza degli impianti – continua Giannoni – impedisce, come è ovvio, l’effettuazione dei suddetti lavori. Ne la società ha interesse ad effettuarli, dato che non potrà, per effetto della consegna, continuare a gestire gli impianti stessi. Dal momento della consegna gli impianti non potranno più essere operativi . E a fine maggio saranno comunque impossibilitati ad essere attivati a ragione della loro sopravvenuta inidoneità tecnica», chiude.

E mentre la palla passa al Comune, perché lo stesso Giannoni chiede altre delucidazioni in merito, si paventa pure un’azione risarcitoria nei confronti dell’ente. Da parte sua il primo cittadino Filippo Nigro ha dunque parlato della necessità di avere l’area libera in vista di un finanziamento che definisce «imminente». Fa riferimento espressamente ai fondi del Progetto Pilota e al protocollo d’intesa sottoscritto da De Luca e i sindaci. E se la società non dovesse lasciare gli impianti in modo consensuale si adotteranno «i necessari provvedimenti di Autorità». In altre parole Giannoni sarà obbligato a lasciare e non si sa per quanto tempo

04.04.2017, Il Quotidiano del Sud

Seggiovie, Giannoni: “Pronti a consegnare le aree”

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Ma è rebus sulla manutenzione da circa 1 milioni di euro

seggiovie-laceno«Disponibili a consegnare impianti e aree interessate». Così Marzio Giannoni, gestore delle seggiovie di Laceno, risponde ufficialmente al comune che la scorsa settimana, ne aveva fatto richiesta in una delibera della Giunta guidata da Filippo Nigro.

La querelle sugli impianti di risalita, dopo la perdita del finanziamento di 15 milioni di euro nell’accelerazione della spesa, potrebbe essere  arrivata al bivio decisivo. Un sì al pressing dell’ente che però racchiude tanti punti interrogativi. Soprattutto sulla manutenzione.

Come viene ricordato dal gestore, in merito pende ancora un contenzioso al >Consiglio di Stato con il comune sulla convenzione. Quest’ultimo, aggiungiamo noi, ha fatto esplicita richiesta per giungere quanto prima a sentenza.

Ma, «in pieno spirito collaborativo», continua la missiva, la ditta ha preso questa decisione per consentire all’amministrazione di ottenere il finanziamento previsto nella «dichiarazione d’intenti (riportata in grassetto ndr)» sottoscritta qualche settimana fa tra Regione e Comunità dell’Alta Irpinia nell’ambito del Progetto Pilota alla presenza del Governatore Vincenzo De Luca. I famosi 200 milioni di euro, insomma.

Giannoni insiste anche a tenere in «debita considerazione» l’accordo stipulato nel 2014, per «definire in tempi rapidi le modalità di consegna». Certo, Nigro in una precedente intervista, ha chiarito che la presenza di un gestore all’interno di quella transazione ha di fatto portato alla bocciatura del finanziamento da parte della Regione a gennaio 2015. Si vedrà.

Intanto, incalzano problemi molto più pratii. E qui ‘casca l’asino’. Giannoni infatti fa sapere che, dopo la delibera del comune, sono stati interrotti i lavori di revisione speciale e generale sulle seggiovie, necessari ad ‘allungare’ la vita degli impianti. Lavori che ammontano a «450mila euro», più altri 500milaper ulteriore intervento, da effettuare entro maggio 2017. Pena il blocco definitivo delle seggiovie. Solo che, ovviamente, la consegna delle aree da parte di Giannoni «impedisce» alla ditta di dare seguito a questa manutenzione.

Insomma, ecco le aree, dice in sintesi Giannoni. Ma anche tutto quello che ne consegue. Oneri compresi. Un bel grattacapo: perché è molto difficile pensare che l’amministrazione possa far venir fuori, entro un mese o poco più, quasi un milione di euro per la manutenzione.

Cosa farà il Comune?

04.04.2017, Irpiniapost (di Giulio D’Andrea)

Progetto pilota, sul Laceno iniziano i problemi

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Seggiovie-LacenoIl caso delle seggiovie di Bagnoli Irpino ricolloca la penultima visita di Vincenzo De Luca in Alta Irpina, l’annuncio dei 200milioni, nella stretta attualità. I fatti sono strettamente connessi perché il sindaco del Laceno, Filippo Nigro, si dice talmente sicuro di quei finanziamenti da mettere alla porta la società che gestisce gli impianti.

L’area mi serve libera, altrimenti non posso chiedere fondi per rifare gli impianti di risalita, dice senza troppi giri di parole Quella degli impianti di Bagnoli-Laceno è storia recente. Un finanziamento già è saltato, 12 milioni, perché la zona era in concessione alla società. I fondi strutturali sono destinati al pubblico, nessun vantaggio deve andare ai privati. Il sindaco non vuole che si ripeta la stessa situazione di qualche anno fa. Ma adesso la situazione è un po’ diversa. Prima i fondi erano messi nero su bianco, in questo caso non ancora. Ora, in sostanza, il sindaco darebbe un deciso stop agli impianti in attesa dei fondi del Progetto Pilota. Fondi che però non sarebbero ancora quantificati e individuati con tempi e modi.

Una considerazione. Se a un anno dalle elezioni nel suo Comune un sindaco decide di rischiare, cioè di porre lo stop alla prossima stagione sciistica e probabilmente anche a quelle successive, o è completamente pazzo oppure è estremamente sicuro delle risorse economiche in arrivo. Dando per buona e scontata la seconda ipotesi, qualche perplessità è comunque dovuta. Parliamo di Bagnoli, certo. Ma parliamo di tutto ciò che è contenuto in quei 200milioni.

Per adesso sappiamo, e il governatore non ne ha fatto mistero, che un buon 30-40 per cento di quella somma si riferisce alla Lioni-Grottaminarda e alla Avellino-Rocchetta. Togliendo qualche altra voce, banda larga nelle aree industriali per esempio, resterebbe a occhio e croce qualcosa come 80 milioni per implementare, diciamo pure per creare, un sistema turistico che abbracci più o meno tutti i Comuni altirpini. E in questi rientrerebbe tranquillamente l’investimento sul Laceno. Il punto critico è rappresentato dall’incertezza, almeno per noi comuni mortali, sull’utilizzo di quei fondi.

E’ vero, se parliamo di Progetto Pilota sarà tutto più chiaro dopo la firma dell’accordo di programma quadro. Ma nel frattempo il caso Bagnoli – con la società che resta comunque concessionaria, con la minaccia di nuove azioni giudiziarie e di un blocco totale degli impianti – potrebbe essere un problema serio. Bagnoli e il Laceno rappresentano il fulcro del turismo in tutta la provincia di Avellino. Un problema qui è un problema per tutto e per tutti. Sta ai sindaci risolvere presto questa e altre faccende. Ne avranno presto l’occasione, lunedì c’è una nuova riunione a Nusco

03.04.2017, Dal sito Avellinotoday.it

Turismo al capolinea al Laceno: il Comune avrà la forza per fare da solo

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Il Comune di Bagnoli Irpino, proprietario dei suoli, ha intimato la società di riconsegnare impianti di risalita e strutture annesse.

seggiovie-lacenoL’Altopiano del Laceno corre seriamente il rischio di chiudere definitivamente. Il Comune di Bagnoli Irpino, proprietario dei suoli, ha intimato la società di riconsegnare impianti di risalita e strutture annesse: dalla baita a quota 1100 ai rifugi in alta quota, campeggio, mercatino, al centro ippico. Tutte opere costruite dai privati con propri investimenti da oltre quarant’anni e che nel contempo hanno garantito uno sviluppo turistico dell’intera area montana.

Tra un mese ci sarà un crocevia fondamentale per l’utilizzo degli impianti di risalita: scade la vita tecnica. La società si è già fatta carico in questi mesi di circa € 450.000,00 per attività manutentoria, proprio in prospettiva delle ulteriori autorizzazioni per consentire l’utilizzo della struttura a fune.

Ma vista ora, la richiesta da parte del Comune, ha immediatamente interrotto tutti i lavori di Revisione Speciale e di Revisione Generale, necessari per consentire il prosieguo della vita tecnica degli impianti a fune, e da effettuarsi entro e non oltre maggio 2017.

Ci vogliono altri 500mila euro per garantire la funzionalità degli impianti per altri 10 anni. Una somma che dovrà sborsare il Comune di Bagnoli per consentire l’utilizzo degli impianti nel breve futuro, sperando poi in un’accelerazione dei fondi sul progetto pilota, sbandierati ai quattro venti dal governatore della Regione Enzo De Luca durante un incontro con i sindaci dell’area pilota.

Se tali lavori non saranno effettuati nei tempi indicati, si determinerà il loro definitivo fermo, a far data dalla fine del prossimo maggio. La consegna degli impianti impedisce, com’è ovvio, l’effettuazione dei suddetti lavori; né la società da me rappresentata ha interesse ad effettuarli, dato che non potrà, per effetto della consegna, continuare a gestire gli impianti stessi” annunciano dalla società Giannoni ed aggiunge “Si precisa che dal momento della consegna gli impianti non potranno più essere operativi; e, a fine maggio, saranno comunque impossibilitati ad essere attivati a ragione della loro sopravvenuta inidoneità tecnica. Si rappresenta che la società dà corso alla consegna degli impianti esclusivamente perché costretta dall’atto di significazione a firma del sindaco e per evitare la minaccia, espressamente contenuta nell’atto medesimo, di esecuzione coattiva. Con la consegna, quindi, non si intende affatto rinunciare alla pretesa alla intera durata della concessione. Ci riserviamo, quindi, ogni azione al riguardo, anche risarcitoria”.

03.04.2017, Dal sito Laceno.net

Seggiovie: il comune richiede le aree, la società disponibile a cedere

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A Maggio incubo fine vita tecnica degli impianti.

A seguito della “dichiarazione d’intenti” tra il Presidente della Regione Vincenzo De Luca e il Presidente della Comunità dell’Alta Irpinia Ciriaco De Mita, intravista una possibilità di eventuale finanziamento all’interno del progetto pilota della medesima area e considerando un possibile interessamento dell’areale funivie, il Comune di Bagnoli Irpino, con delibera di giunta, pochi giorni fa, ha chiesto alla Società Concessionaria Ing. Marzio Giannoni & C. sas , la riconsegna delle aree (prima della naturale scadenza del 2031 e prima della sentenza in merito sulla controversia da parte del Consiglio di Stato) affinché si possa procedere in futuro (in caso vi fosse concretezza) alla fruizione del finanziamento suddetto.
La Società Concessionaria in data 03-04-2017 , dichiara la propria disponibilità a dare seguito alla consegna al Comune degli impianti e delle aree da essi interessate, in modo da consentire al Comune medesimo, secondo quanto espresso nel predetto atto del 27 marzo 2017, di “sfruttare tale occasione di finanziamento”.

Resta in essere, la grave problematica legata alla scadenza della vita tecnica degli Impianti in data Maggio 2017. Alla disponibilità della consegna delle aree, segue l’interruzione dei lavori per revisione generale e speciale, obbligatori per il prosieguo della vita della stessa stazione. Onere non ritenuto più sostenibile dalla Società proprio a causa della richiesta di cessione imminente delle aree.

Il Laceno entro Maggio potrebbe chiudere definitivamente.

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Esclusiva

pdfLa lettera della società Giannoni sas

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AL  SIGNOR SINDACO del Comune di Bagnoli Irpino

Il sottoscritto Ing. Marzio Giannoni, nella qualità di amministratore della società “Ing. Marzio Giannoni & C. S.a.s.”, in riferimento all’atto di significazione, prot. n. 2574, avente ad oggetto “Convenzione rep. 632 del 5/5/73”, notificato in data 27 marzo 2017, Le rappresenta quanto segue.

Considerando che, come da Lei rammentato nel suddetto atto, è ancora subordinata ad una decisione giurisdizionale la valutazione della legittimità degli atti di disdetta della concessione a suo tempo impugnati, in pieno spirito collaborativo ed al fine di consentire a codesta amministrazione comunale di ottenere il finanziamento previsto dalla “dichiarazione d’intenti”, sottoscritta tra il Presidente della Regione Campania De Luca ed il Presidente della Comunità dell’Alta Irpinia De Mita, dichiara la propria disponibilità a dare seguito, come dalla Sua richiesta, alla consegna al Comune degli impianti e delle aree da essi interessate, in modo da consentire al Comune medesimo, secondo quanto espresso nel predetto atto del 27 marzo 2017, di “sfruttare tale occasione di finanziamento”.

Si rappresenta che certamente utile, ai fini di definire i rapporti tra codesta Amministrazione e la società da me rappresentata, risulta avere in debita considerazione l’accordo sottoscritto tra le parti il 9 ottobre 2014, così da poter definire, in tempi rapidi, oggetto preciso, modalità e termini della consegna richiesta.

Inoltre, si comunica che dalla data di ricezione del su esposto atto di significazione sono stati interrotti tutti i lavori di Revisione Speciale e di Revisione Generale, necessari per consentire il prosieguo della vita tecnica degli impianti a fune, e da effettuarsi entro e non oltre maggio 2017.

Detti lavori consentirebbero il prolungamento della vita tecnica, e quindi della piena funzionalità degli impianti, per i prossimi dieci anni. Le rendo noto che; se tali lavori non saranno effettuati nei tempi indicati, si determinerà il loro definitivo fermo, a far data dalla fine del prossimo maggio.

Si comunica, altresì, che i costi per tale attività manutentoria ammontano, ad oggi, a circa € 450.000,00 (quattrocentocinquantamila euro); e che, per essere terminata, occorre un ulteriore intervento di oltre € 500.000,00 (cinquecentomila euro).

La consegna degli impianti impedisce, com’è ovvio, l’effettuazione dei suddetti lavori; né la società da me rappresentata ha interesse ad effettuarli, dato che non potrà, per effetto della consegna, continuare a gestire gli impianti stessi.

Pertanto, si chiede che, con la massima sollecitudine, codesta spett.le Amministrazione, e per essa, come indicato, il Responsabile del servizio, voglia  comunicare allo scrivente le proprie determinazioni, precisando modi, tempi e oggetto preciso della consegna, e si pronunci circa le esigenze appena sopra esposte.

Si precisa che dal momento della consegna gli impianti non potranno più essere operativi; e, a fine maggio, saranno comunque impossibilitati ad essere attivati  a ragione della loro sopravvenuta inidoneità tecnica..

Si rappresenta che la società dà corso alla consegna degli impianti esclusivamente perché costretta dall’atto di significazione a Sua firma e per evitare la minaccia, espressamente contenuta nell’atto medesimo, di esecuzione coattiva. Con la consegna, quindi, non si intende affatto rinunciare alla pretesa alla intera durata della concessione.

Ci riserviamo, quindi, ogni azione al riguardo, anche risarcitoria.

L’Amministratore Ing. Marzio Giannoni

                                                                                                       

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