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Il parco pubblico

16.03.2015, Email dell’arch. Nello Nicastro

Ho raccolto con piacere l’invito di Federico Lenzi a fornire qualche nota sul Parco Pubblico di Bagnoli quale opera architettonica, insieme di valori sia etici che estetici, che contribuisce a migliorare le condizioni di vita dei bagnolesi.

Il progetto del “Parco Pubblico” ha avuto inizio nel 1991 per espressa volontà dell’amministrazione dell’epoca, si trattava di recuperare a fini sociali un’area centrale e prossima alla piazza ma interclusa nell’insula costituita dai caseggiati ubicati tra via Roma e via D. Cione, tra la piazza ed il Castello.

Un’area per buona parte ormai incolta ed abbandonata e destinata dal piano Regolatore a “verde pubblico attrezzato”. Fatto il progetto si è riusciti ad avere il parere favorevole della Soprintendenza unitamente a tutti gli altri necessari solo sul finire del 1994, ed i lavori iniziati nell’anno successivo. In qualità di progettista ho affrontato l’incarico conferitomi con estremo entusiasmo, e l’idea progettuale è stata ovviamente condizionata dalle vie di accesso e dalla vegetazione presente. In origine si prevedevano ben cinque ingressi, i due attuali da via Roma e dal parcheggio a valle, ma anche da via D.Cione e dalla piazza attraverso un sottopassaggio all’uopo predisposto, per terminare su Largo Castello. L’idea che più mi entusiasmava era quella di realizzare nella zona a valle, più depressa e di difficile gestione, un “teatro all’aperto” che potesse realmente accogliere le manifestazioni sempre più frequenti legate “all’estate bagnolese”.

Molti ricorderanno i film che si proiettavano in piazza negli anni passati che coinvolgevano l’intero paese ma che per potervi assistere ognuno doveva portarsi la sedia da casa, oltre a tutte le altre manifestazioni musicali o di altro genere a cui assistervi in piedi tra gente più o meno interessata, se non addirittura infastidita dai volumi eccessivi o interessata di più alla tranquillità dei tavoli dei bar che fanno della piazza di Bagnoli uno splendido salotto all’aperto nel periodo estivo.

Bagnoli, viste le sue forti valenze turistiche, necessitava di una struttura capace di accogliere tali manifestazioni e quello era il luogo ideale. L’idea del colonnato invece era legata alla necessità di creare un pergolato che procurasse delle zone d’ombra, visti i pochi alberi d’alto fusto presenti, capaci di dare una piacevole frescura e proteggere da un soleggiamento eccessivo. Ma importante era soprattutto dotare il centro del paese di una tranquilla oasi  verde in contrapposizione alla vivacità dell’ agorà, che incorporasse il castello fino a spingersi allo spiazzo che ne costituiva la lizza al fine di recuperare e valorizzare ambiti degradati del centro storico.

Da quanto premesso si evince quale sia stato il filo conduttore che ha sottinteso la redazione del progetto unitamente alla necessità di creare un’opera che riunisse in se sia una funzione sociale e ricreativa che una funzione estetico-architettonica.

La presenza di un’area verde fornisce  fondamentali servizi alla collettività, rendendo più vivibile e a dimensione d’ uomo il luogo, contribuendo al benessere psicologico ed umorale degli utenti. Il nostro Parco-giardino può quasi considerarsi un monumento naturale il cui valore è legato soprattutto alla presenza in esso di uno dei monumenti più antichi di Bagnoli, il  Castello normanno-svevo.

In conclusione c’è da dire che l’opera di architettura tende a sopravvivere al suo ideatore, al suo costruttore, al suo proprietario, ai primi utenti, pertanto è di interesse pubblico e costituisce un patrimonio della comunità. La società ha dunque interesse a garantire un contesto nel quale l’Architettura possa essere espressa al meglio, mentre gli architetti hanno il dovere, nel rispetto dell’interesse presente e futuro della società, di attenersi al fondamento etico proprio della loro disciplina. Gli atti progettuali degli architetti devono rispondono all’esigenza dei singoli cittadini e delle comunità, devono definire e migliorare il loro ambiente individuale, familiare, collettivo e tutelare e valorizzare il patrimonio di risorse naturali, culturali ed economiche del territorio, adottando le soluzioni tecniche e formali più adeguate ad assicurarne la massima qualità e durata, nonché il benessere fisico ed emozionale dei suoi utenti.

LA FOTO

                                                                                                       

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