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A Laceno la giornata per la Salvaguardia e Custodia del Creato

31.08.2014, La celebrazione (Sac. Stefano Dell’Angelo, Parroco di Bagnoli Irpino)

“Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città”.

Negli anni passati, dopo che il 14 settembre dell’ Anno Santo 2000 come comunità parrocchiale si fece un pellegrinaggio sul monte Piscacca nel 50° dell’erezione della Croce, più volte era stato suggerito di ripetere la celebrazione ma non era stato possibile.

Tre anni addietro si riuscì a organizzare una celebrazione a “Vallescura”, presieduta da Mons. Francesco Alfano, a cui fu dato il tema della “giornata per la salvaguardia del creato” a livello diocesano.

Viste le difficoltà di ogni genere, tutto era tornato come prima!

Ma l’idea non era morta e ritornava con regolarità alla mente di alcuni, finché ho prospettato la stessa idea sia al Sindaco Dott. Filippo Nigro con la premessa della realizzazione previo l’assenso del Consiglio Pastorale Parrocchiale e sia quindi al CPP, l’idea cioè di celebrare ogni anno come Parrocchia e Comune insieme la “GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA E LA CUSTODIA DEL CREATO”. Ambedue hanno accolto e approvato l’idea da realizzare in collaborazione e quest’anno si avvia l’attuazione in data 28 agosto 2014.

Il tema della giornata è lo stesso della 9/\ giornata nazionale indetta dalla CE!:

“EDUCARE ALLA CUSTODIA DEL CREATO, PER LA SALUTE DEI NOSTRI PAESI E DELLE NSOTRRE CITTÀ “.

Il parroco all’inizio della Celebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Mons. Pasquale Cascio, Arcivescovo della nostra Chiesa Locale, ha spiegato la giornata con il seguente messaggio:

«Oggi siamo qui a realizzare un ‘idea’ che mesi addietro espressi al Sindaco Dott. Filippo Nigro, quella cioè di celebrare ogni anno la giornata per la salvaguardia del creato, visto che tra le nostre montagne abbiamo vari luoghi, uno diverso dall’altro, dove poter radunare un buon numero di persone per sensibilizzare sull’argomento i partecipanti.

Ogni anno la CE!, la Conferenza Episcopale Italiana, dà un tema di riflessione sulla giornata e per il 2014 siamo invitati a “Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città”.

Il creato “è quel giardino in cui Dio ha collocato l’uomo, fin dall’inizio, perché lo custodisse e lo lavorasse, come dice la Bibbia.

I vescovi nel loro messaggio si rifanno a Papa Francesco, che scrive: “Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature…… Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni” (Evangelii Gaudium 215). Sappiamo tutti che questo “giardino” è continuamente violato, per cui per ogni essere umano vi sono degli impegni conseguenti.

In questa nostra riflessione seguiamo Enzo Bianchi del Monastero di Bose, il quale sul suo sito ha sviluppato la tematica odierna con delle riflessioni degne di nota. “L’uomo -egli scrive -è chiamato a prendersi cura del creato in quanto esso è frutto dell’amore di Dio, che si è compiaciuto di donarlo all’uomo stesso”. Già Benedetto XVI aveva dedicato all’ecologia il tradizionale messaggio per la “Giornata mondiale della pace” dello gennaio 2013, dicendo che “l’umanità rinnovi e rafforzi quell’alleanza tra essere umano e ambiente, … specchio dell’amore di Dio Creatore”.

Il tema della custodia e della salvaguardia del creato oggi deve essere uno dei temi più presenti e una voce per denunciare “i peccati contro la natura”. Le “ragioni cristiane” per l’ecologia non sono separabili da quelle della giustizia e della pace!

Oggi è un’urgenza: contrastare il disordine, la volontà di potenza, far regnare la giustizia, la pace, l’armonia. La terra è desolata quando viene meno la qualità della vita dell’uomo!

1. LA CREAZIONE È OPERA DI DIO TRINITÀ.

Quando facciamo la professione domenicale della nostra fede, diciamo: “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”: la creazione è frutto della volontà di Dio.

Nell’ Antico Testamento l’universo è considerato sempre in rapporto con Dio e in relazione con l’uomo. La Scrittura si interessa al mondo come creazione di Dio, il cosmo di cui l’uomo fa parte. Il mondo non è Dio, ma è di Dio, è creatura che appartiene a Dio ed è stata data in custodia all’uomo. Nella Genesi leggiamo che “Dio vide che era cosa bella e buona” e nei Salmi si canta “i cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera delle sue mani” (19,2), “tutte le opere lodano il Signore” (145,10), “i fiumi battano le mani, le montagne gridano di gioia” (98,8), “gioiscano i cieli, esulti la terra, gli alberi del bosco danzano di gioia” (96,11-12).

Nel Nuovo Testamento San Paolo dice che la creazione è stata fatta dal Padre “per mezzo di Lui e in vista di Lui” (Col 1,16), il Figlio, e Giovanni afferma che “tutto ciò che esiste in Lui è diventato vita” (Gv 1,3-4). L’universo, dunque, non solo è opera di Dio, è abitato dalla presenza di Dio, è destinato alla salvezza e alla gloria.

La creazione è anche opera dello Spirito Santo, perché Egli è la forza operativa del Dio Creatore, come afferma il salmi sta: “Tu mandi il tuo Spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra” (Sal 104,30). Troviamo lo Spirito all’inizio della creazione come quando “dà vita all’argilla plasmata da Dio”.

Lo Spirito continua ad assicurare la presenza di Dio, ma dobbiamo costatare che spesso l’uomo cerca di allontanarlo e di fare senza di Lui. Il credente è tempio del Dio vivente e porta salvezza se si impegna a fare in modo che tutto il cosmo diventi tempio di Dio. La nostra generazione diventa, e deve diventare, sempre più cosciente che dalle proprie scelte dipende la vita

o la morte degli esseri e del pianeta.

2. LA CREAZIONE È COMUNITÀ DI CO-CREATURE

L’uomo, gli animali, i vegetali, le cose della terra, tutto è immerso nella temporalità, perché tutto è stato creato da Dio con la sua Parola, ordinato dalla sua sapienza, tutto dichiarato bello e buono, come si afferma nella Genesi.

La terra è creatura di Dio e l’uomo è stato tratto dalla terra, è co-creatura con la terra. Ma anche gli animali sono plasmati dal suolo e portati all’uomo per avere un nome; essi, pur destinati a una relazione con l’uomo, non sono in grado di costituire un “faccia a faccia” con lui, quello invece di cui sarà dotato l’uomo nei rispetti di Dio, in quanto creato a “sua immagine e somiglianza”; dunque, uomini e animali, tutti creati dalla terra, tutti destinati a vivere insieme: per tutti l’uomo deve essere l’immagine e somiglianza del Creatore che ha fatto buone tutte le cose.

La dualità, l’alterità completa la creazione, perché la donna è uguale all’uomo e pur tuttavia diversa, “altra” da lui per rendere possibile il faccia a faccia, la relazione, la comunione. La creazione è comunità di co-creature, perché l’umano è in stretta relazione con la terra, le piante, gli animali ed è relazione in se stesso, maschio e femmina, perché chiamato a diventare una sola carne. L’uomo non esiste senza le creature ed è all’interno di questa comunione di co-creature che l’uomo riceve da Dio la precisa responsabilità di custodia e salvaguardia della creazione. La terra non è sua, è sempre di Dio, e non può agire a proprio piacimento, “a proprio uso e consumo”, deve soltanto custodirla e governarla.

3. LA CREAZIONE ATTENDE LA SALVEZZA

È la terza ragione cristiana riguardo all’ecologia: la creazione ha avuto origine dalla Parola eterna di Dio, ed è questa Parola, che, attraverso l’umanità di Gesù morta e risorta, ha portato la salvezza portato la: una salvezza che riguarda tutte le creature.

San Paolo scrive: ” … il Padre ha voluto, per mezzo del Figlio, riconciliare a sé tutte le cose, facendo pace attraverso il sangue della sua croce”(Col 1,20) e ancora: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio”(Rom 8,19). Quando gli uomini saranno il Figlio di Dio, nel Figlio eterno Gesù Cristo, allora la creazione conoscerà essa pure la sua trasfigurazione. Questo avverrà se gli uomini sapranno assumere un ruolo attivo, un agire unito e sincronizzato con quello di Dio.

In conclusione il cnstIano è stato liberato per sempre dal timore e dall’angoscia degli elementi naturali, così come dalla loro potenza e seduzione, perché egli sa di essere stato investito da Dio di una responsabilità creativa ispirata dalla benedizione di Dio stesso sulle creature.

Ci saranno sicuramente altre ragioni cristiane sulla responsabilità ecologica, ma queste sono le fondamentali: salvaguardare, custodire e redimere la creazione è il comandamento dato agli uomini che precede il Decalogo consegnato a Mosè. L’uomo deve scegliere tra l’essere il luogotenente di Dio o essere deturpatore, sfruttatore, dominatore spesso violento della creazione.

Sac. Stefano Dell ‘Angelo

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La locandina


                                                                                                       

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