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A volte ritornano e sono come il morbillo o la varicella …

09.05.2014, Rubrica di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2014, Anno VIII, n.2)

C’è chi dice …

… che a volte ritornano e sono come il morbillo o la varicella che se non li prendi quando si è giovani potrebbero ripresentarsi alla vecchiaia. Capita così nella verde Irpinia che il “Re” ritorna a parlare ai propri sudditi. La notizia riguarda Ciriaco De Mita, classe 1928, uno dei politici attivi più anziani d’Italia. Dalla verde Irpinia l’esponente della Democrazia Cristiana ha portato il suo stile in giro per l’Italia e soprattutto nelle aule parlamentari, dove è stato presente per quasi ¾ della sua vita.

L’8 aprile scorso il fatto quotidiano lo aveva citato così: «altri tempi, il mito di Ciriaco De Mita, 86 anni, portati alla grande, no è mai appassito. E con il mito il cognome che dal 1963, anno della prima elezione di Ciriaco e tranne una piccola interruzione, -continua l’articolo di Enrico Fierro- risuona con forza nell’Aula di Montecitorio. Perché dopo lo zio è stato il turno del nipote Giuseppe, classe 1968…».

L’articolo era intitolato “un De Mita è per sempre dopo Ciriaco, Antonia”; si parla appunto della candidatura della figlia Antonia. La figlia che pare essere l’erede politica del padre anche facendo la giornalista di costume e cinema. L’ex presidente della DC ha pensato, durante questi mesi, che forse la quota rosa della sua famiglia è molto più combattiva di quella maschile (vedi Giuseppe Nipote, quasi principe e poi anche Giuseppe Nipote ribelle o ex ribelle).

Di Antonia a livello politico si sa poco, anche se il nome già rimbomba a queste elezioni europee nelle file dell’UDC. Il suo nome rimbomba anche su Facebook, dove la De Mita attaccò -dice sempre questo articolo- Pier Ferdinando Casini dicendo: «Casini utilizza tutti per poi fregarli»; e poi ha attaccato uno dei tanti che il padre ha sistemato e poi lo hanno abbandonato. Ad esempio, dice Antonia: «Francesco Pionati entrò in Rai con una pedata atomica di mio padre, dal quale era sempre in coda a chiedere favori. Poi ha cambiato cavallo».

L’impero dell’ ottantaseienne Ciriaco quindi potrà avere degli eredi su cui continuare a contare in Irpinia per qualche favore. E questo fa gola a tanti. Ma non finisce qua il “Re” di Nusco dalla sua villa prosperosa e adibita a Supermarket con i vari numeretti per rispettare la fila, ha sconvolto tutti annunciando una probabile candidatura a sindaco del paese natale. Sul sito de Il Corriere della sera del 23 aprile ha rilanciato questa notizia molto in dubbio. «Sento forte l’idea di adoperarmi in prima persona per rimettere insieme la comunità dell’Alta Irpinia», dice De Mita -in questo articolo- e questo potrebbe far sperare i suoi FANS.

Il fatto che una persona a 86 anni decida di candidarsi a sindaco di un paese o di una città non è il problema, perché come sembra l’età è un optional (vedi Silvio Berlusconi, Giorgio Napolitano che è Presidente della Repubblica), ma il problema sorge quando un esponente di una determinata linea politica, con un determinato sistema clientelare molto più che antico, decide di ritornare a «adoperarmi in prima persona».

Tutto questo quando l’Alta Irpinia, intera, ha sempre dato la colpa a lui per il malfunzionamento della burocrazia e del lavoro, come si può pretendere che sarà una passeggiata. Nei vari incontri a Nusco con  esponenti del Partito Democratico, per aprire al dialogo in vista delle amministrative, ha sempre cercato di parlare di una nuova strada per la politica altirpina: vuole accomunare chi si è fatto la guerra per tutta la vita. Si parla di inserire una lista civica con lui capolista che accomunerà, appunto, la sinistra vecchio stampo nuscana e la vecchia DC. Utopia o realtà? Forse sarebbe meglio accettare che chi nasce tondo non può morire quadro?

La realtà dei fatti è questa: sia alle Europee, alle amministrative di Nusco oppure in qualche paese nei dintorni il “Re” avrà sempre qualcosa da dire e potrebbe essere possibile che un giorno il “Re” si affaccia al balcone, per parlare ai sudditi e il pubblico sarà composto da ragazzi di 20 anni che esclameranno in coro: «scusi, ma Lei chi è?».

Good night and good luck.

                                                                                                       

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