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Abbruciamento residui vegetali, il Cfs chiarisce su nota Prefetto

25.04.2014, Irpinianews

Nei giorni scorsi il Prefetto di Avellino è intervenuto sul dibattuto tema della bruciatura dei residui vegetali provenienti da attività agricola, diramando a tutti i Sindaci della provincia una nota di chiarimento in merito, redatta dal Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Avellino.

Tale Circolare Prefettizia, pubblicata anche sul sito on-line dell’Ufficio Territoriale di Governo di Avellino in data 11 Aprile 2014, invita i Sindaci ed i Commissari straordinari dei comuni della provincia di Avellino a non adottare ordinanze che prevedano la possibilità di procedere all’abbruciamento dei residui vegetali, risultando tale condotta, all’attualità, illecita e perseguibile anche penalmente, come puntualmente argomentato nella nota allegata alla suddetta circolare.

L’esigenza di far chiarezza sull’argomento nasce alla luce di recenti ordinanze adottate da alcuni comuni della provincia, che hanno sicuramente generato confusione e vane aspettative nella popolazione. All’attualità, infatti, la pratica della bruciatura in pieno campo dei residui vegetali costituisce una violazione di carattere penale, con la sola eccezione della sanzione amministrativa riservata ai rifiuti urbani provenienti da giardini, parchi e aree cimiteriali.

Il personale del Corpo forestale dello Stato pertanto, in ossequio alle leggi vigenti ed in stretta dipendenza dall’Autorità Giudiziaria, pur comprendendo i disagi della popolazione, non può che applicare tutti gli strumenti di contrasto previsti dal codice di procedura penale, in primis procedendo alla comunicazione della notizia di reato a carico degli autori, incorrendo, in caso contrario, esso stesso in una perseguibile condotta omissiva. Per inciso, si menziona l’esistenza di un disegno di legge collegato alla legge di stabilità per l’anno 2014, il quale prevedeva l’introduzione della cd. “combustione controllata dei materiali vegetali di origine agricola”.

Tale Disegno di Legge (DdL), tuttavia, all’attualità, non è stato approvato dalle Camere e pertanto oggi non può produrre effetti giuridici come legge dello Stato. Pertanto le Ordinanze sindacali emanate di recente da alcuni comuni della provincia, sia quelle basate su motivazioni di natura fitosanitaria, sia quelle presentate come ordinanze contingibili ed urgenti, risultano illegittime e prive di fondamento normativo, come dettagliatamente argomentato nella nota allegata alla summenzionata Circolare Prefettizia, a cui si rimanda per gli approfondimenti normativi del caso.

                                                                                                       

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