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Analisi del voto politico a Bagnoli Irpino

05.04.2013, Articolo di Michele Gatta (da “Fuori dalla Rete” – Marzo/Aprile 2013, Anno VII, n.2)

Affermazione del Movimento 5 Stelle. Il PDL dimezza i consensi. L’UDC stagna. Il PD si conferma primo partito nonostante un … soccorso ai montiani.

L’esito del voto politico a Bagnoli era in parte ipotizzabile già alla vigilia delle due giornate in cui si è votato. Il disimpegno elettorale dei due partiti che erano i più votati a Bagnoli, è risultato evidente. Sia il PD che il PDL non hanno messo in campo la loro potenziale macchina elettorale.

Mentre il partito di Berlusconi, già da diversi anni, risulta poco visivo all’interno della comunità bagnolese, il PD, primo partito a Bagnoli, ha affrontato questa tornata elettorale con un’evidente assenza organizzativa probabilmente risparmiata per l’appuntamento amministrativo del prossimo fine mese di maggio.

Le novità di questa tornata elettorale erano rappresentate dalla lista “movimento 5 stelle” e dalla lista “scelta civica con Monti per l’Italia”. Soprattutto la lista che fa riferimento a Grillo, veniva pronosticata come vera novità di questa tornata elettorale. I 452 voti (24,8%) riportati alla camera dei deputati, la elevano a 2°forza politica del paese. Solo il PD con i suoi 487 voti (26,7%) ha fatto meglio. Concretamente Bagnoli ha rimarcato il boom nazionale di un movimento che sicuramente condizionerà, e fondamentalmente, le sorti future della nostra nazione. Probabilmente tale forza politica può risultare importante anche per  le prossime elezioni comunali. E’ venuto meno il PDL,che con i suoi  290 voti riportati (15,9%) dimezza la propria forza rispetto a 5 anni fa. Nemmeno i tanti votanti in meno,  ne giustificano un calo così vistoso. Sembra chiaro che tale forza politica, in assenza di una vera struttura  radicata all’interno del nostro paese, non riesce a stabilizzare il proprio elettorato.

L’UDC ha riportato un risultato elettorale (217 voti) che se pareggia in percentuale la forza di 5 anni fa, dall’altra parte evidenzia la mancata crescita che “naturalmente”ci si aspettava dopo 5 anni di minoranza amministrativa. Evidentemente, tale ruolo non ha portato riscontri positivi alla stessa forza politica. Una candidatura forte come quella di Giuseppe De Mita, faceva pensare ad un risultato diverso, visto anche la campagna elettorale praticamente assente degli altri partiti presenti a Bagnoli. Evidentemente è da prendere atto di una realtà politica che vede poca potenzialità di espansione di un partito che forse paga, ancora oggi, errori politici, anche strategici, fatti negli anni passati. Altre fantomatiche e improbabili spiegazioni, non le riteniamo credibili, vista, fra l’altro, la presenza nella loro lista di una candidatura forte come quella di Giuseppe De Mita.

Accanto all’UDC era presente la novità della lista Monti. Il risultato ottenuto alla camera dei deputati, a prima vista, sembra molto lusinghiero. Noi abbiamo qualche dubbio. Ma su questo avremo modo di soffermarci più avanti.

Il grande risultato è stato quello ottenuto dalla lista “movimento 5 stelle”. Un largo consenso ottenuto nonostante che questo movimento non era radicato con una sua struttura nel territorio. Dal voto si è evidenziato una richiesta di cambiamento venuta dal basso e che probabilmente è indirizzata soprattutto al futuro politico nazionale. L’impressione è quella che in tale forza, anche nella nostra comunità, siano ospitati tanti giovani e donne. Come pure è pensabile che all’interno della stessa, ci sia gente stanca, logorata e magari delusa da quelle forze politiche in cui credeva. L’impressione è anche che tanti cittadini abbiano deciso di “parcheggiare” il proprio consenso in questo movimento, in attesa di vedere se il prossimo futuro politico faccia “risvegliare” una classe dirigente poco reattiva alle esigenze di cambiamento che viene dalla società.

Quella che era della sinistra estrema di Bagnoli, resta una luce alquanto tenue, nella lista “Rivoluzione civile-Ingroia”. I 61 voti riportati (3,34%), in un contesto comunque di un affluenza elettorale  minore rispetto a 5 anni fa, fanno di questa forza una presenza sufficientemente importante soprattutto in prospettiva delle future elezioni amministrative.

In ultimo abbiamo deciso di esaminare il PD, che con “Sinistra ecologia libertà” e il “Centro democratico” di Tabacci, veniva vista come forza vincente di questa tornata elettorale per il parlamento italiano. I 65 voti (3,56%) di SEL ottenuti a Bagnoli, riteniamo abbiano confermato le aspettative della vigilia. Il dato elettorale del PD va letto con estrema attenzione. Infatti i 487 voti, riportati alla Camera dei deputati, non potrebbero soddisfare nemmeno i più cauti dirigenti dello stesso partito. Ma da un’attenta lettura politica del voto,si evidenziano alcuni aspetti, anche poco chiari. Infatti, quando notiamo i voti riportati al Senato 479, pari al 30%, e i 487 della camera, si evidenzia che qualcosa non quadra. Se riprendiamo l’analisi sulla lista di Monti, si nota che alla camera, la stessa prende 141 voti(7,73%),l’UDC 217 (11,9%)e FLI 10, e la stessa coalizione(Monti- UDC- FLI) al Senato ne prende 242 (15%), è evidente che il 5% dei voti in più riportati alla camera, sommatoria dei voti dei tre partiti coalizzati, risultano “entrati” da altri lidi, e quelli dal PD sono stati sicuramente “generosi”. Considerato che 5 anni fa il PD raccolse 731 voti rispetto a circa 2400 votanti, circa 480 in più rispetto a quelli della tornata di quest’anno, è chiaro che questa forza politica “conserva” una potenzialità di voti che di fatto gli consente di essere il primo partito nel paese. La perdita in percentuale rispetto a 5 anni fa, va ricercata in parte nel travaso dei voti che hanno raggiunto la lista Monti alla camera, e in maniera anche maggiore al M5S . Quello che potrebbe non capirsi, è il perché dei tanti voti andati alla lista per Monti alla Camera dei deputati. Un “aiuto” arrivato ad un partito, che se fosse stato compiuto anche in altre realtà cittadine, anche più numerose di Bagnoli, sarebbe stato determinante per la coalizione dell’ attuale premier, per superare la soglia del 10% in campo nazionale. Non dimentichiamoci che il risultato ottenuto in Italia è stato del 10,55%. Quindi un “soccorso finale” che è servito a non far “ubriacare” il nemico Berlusconi, e nello stesso tempo, salvare proprio i vari Casini, Monti  …,con i quali era già in vista un accordo proprio con il PD, al Senato della Repubblica. Probabilmente questa tesi può sembrare un pò “estemporanea” e difficilmente riscontrabile, ma non ci sentiamo di escluderla a priori.

A Bagnoli è successo questo? O invece …

                                                                                                       

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