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Bagnoli, cittadina dai forti contrasti

10.11.2016, Articolo di Aniello Russo (da “Fuori dalla Rete” – Ottobre 2016, Anno X, n.4)

Aniello-RussoNella comunità di Bagnoli, accanto a un’anima conservatrice e moderata, c’è stata sempre una forte componente laica e progressista; l’inclinazione al nuovo si palesò già al tempo di Leonardo di Capua (1617-1695) che prima partecipò a Napoli alla sommossa di Masaniello, e poi si precipitò a Bagnoli ad accendere la miccia della rivolta contro i privilegi della casta nobiliare. Questo spirito riformatore è figlio della curiosità del bagnolese di conoscere nuovi mondi e nuove genti; indubbiamente spinto fuori dalla cinta dei propri monti dal desiderio di guadagni. E a ragione nei paesi vicini ci chiamavano: camminanti!

La componente innovatrice era così radicata nella natura del bagnolese che portò nel 1820 alla formazione di una setta carbonara (I figli del Sole), la più numerosa in Irpinia, in quanto contava oltre 150 iscritti. Questa stessa componente laica si manifestò pure nelle votazioni per il referendum repubblica-monarchia, che si tenne nel 1946: Bagnoli fu uno dei cinque comuni irpini in cui vinse la repubblica.

Accanto a un atteggiamento di conservatorismo, dunque, nella comunità di Bagnoli era presente, e tuttora è viva, anche una concezione illuminata e progressista della vita e della cultura; si pensi che nel 1861 circa una trentina di sacerdoti bagnolesi sottoscrisse l’adesione alle lotte per il Risorgimento, inneggiando all’impresa della spedizione dei Mille. Naturalmente questi religiosi si beccarono una severa condanna dalle autorità ecclesiastiche: la sospensione a divinis.

Bagnoli, si sa, ha dato i natali a non pochi uomini d’ingegno, che godevano fama anche oltre i confini del Regno: alcuni furono rispettosi del potere, come il consigliere di Corte, Giovanni Pallante e come Ambrogio Salvio, salito al grado di Vicario del Papa; invece, altre personalità di spicco nutrirono idee giacobine e rivoluzionarie, come (oltre al già citato Di Capua) Michele Lenzi, che fu tenente garibaldino con l’incarico di cassiere durante la spedizione dei Mille.

E nel Novecento (tra gli anni Trenta e Quaranta): nello stesso momento in cui a Bagnoli nascevano le organizzazioni antifasciste e si consolidavano i partiti di sinistra (che governeranno Bagnoli per diverse legislature), ecco come rovescio della medaglia, il filosofo Edmondo Cione, figlio di bagnolesi, che partecipò alla Repubblica di Salò, e ne raccontò l’esperienza nel volume “Storia della Repubblica Sociale”. E sempre su questo versante, il nostro paese, a maggioranza socialcomunista, diede i natali ad Antonio Pallante, colui che nel 1948 attentò alla vita del deputato Palmiro Togliatti, segretario nazionale del PCI.

Questi contrasti, però, hanno avuto un ruolo positivo, alimentando rivalità che hanno impresso un’accelerazione alla storia e al progresso. E generarono uomini come Leonardo di Capua che con il suo metodo razionalistico anticipò di cinquant’anni l’illuminismo napoletano. E in epoca recente i forti contrasti politici anticiparono a Bagnoli di circa un decennio l’esplosione economica degli anni sessanta; e nel 1975 si realizzò precocemente il compromesso storico con la coalizione tra PCI e DC (anche se solo con la sinistra demitiana), che portò una ventata nuova in un clima di politica fossilizzata… Esperienza che avrebbe potuto avere maggiore fortuna.

                                                                                                       

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