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Bagnoli è ancora un posto sicuro???

11.11.2013, Editoriale (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2013, Anno VII, n.5)

Voi troverete il monte, il piano, il colle, e vi troverete frutti che fan che un morto torni vivo e sano”. Manca solo il mare è stiamo a posto, però quello che abbiamo a Laceno a stento possiamo chiamarlo lago. Scherzi a parte, questo è lo slogan turistico del nostro paese. Non c’è che dire, un vero “locus amoenus” uscito dalle “Georgiche” virgiliane.

Ma davvero il nostro paese è un tranquillo villaggio ai piedi dei Monti Picentini in cui la vita trascorre monotona e spensierata? Considerando la cronaca del mese scorso non si direbbe: sono state svaligiate varie attività commerciali e abitazioni private a Bagnoli e nei paesi limitrofi. Piccoli atti vandalici, furti di oggetti lasciati all’aperto, asportazioni di piccoli accessori e carburante dalle auto, rapine ai distributori automatici e furti in case incustodite ci sono sempre stati. Eppure per la prima volta ci si trova di fronte a una serie di colpi pianificati nel dettaglio, con rapinatori che non si fanno scrupoli ad entrare in casa mentre i padroni dormono e osano anche sfidare i sistemi d’allarme. Guardando un tg locale ci possiamo benissimo rendere conto come i furti nelle villette siano all’ordine del giorno, ma avvengono soprattutto nell’area di Avellino e nei paesi limitrofi per mano di bande provenienti dal napoletano e stranieri. Potremmo definirle delle vere incursioni barbariche dal napoletano che colpiscono le aree confinanti dell’avellinese. Questi gruppi sono sempre scoperti e arrestati dalle forze dell’ordine nel giro di poche rapine. Mai, questo tipo di rapinatori si è spinto oltre il circondario del capoluogo: sarebbe un controsenso fare molta strada per andare a rubare in un area povera, isolata, con poche vie di fuga e poco frequentata come la nostra.

I ladri che hanno agito a Bagnoli a volte si sono accontentati anche di qualche centinaia di euro a colpo. Il nostro paese non presenta una grande ricchezza (reddito medio pro-capite di circa 17.000 euro) e coloro che versano in ottime condizioni economiche si sono tutelati con un sistema d’allarme. La stragrande maggioranza delle case si presenta senza allarmi ed è ubicata nei quartieri di nuova costruzione: spesso poco illuminati e isolati. Inoltre, non esiste una vita notturna e poche ore dopo il calar del sole le strade sono deserte. Dopo aver visionato i programmi in prima serata, o addirittura prima, i bagnolesi hanno l’abitudine di andare a dormire e nel paese si spengono le luci in quasi tutte le case. Questi fattori potrebbero attirare i malintenzionati, ma fuggire dal paese dopo un colpo richiede un’ottima conoscenza delle strade secondarie che lo circondano e a questo bisogna aggiungere che in molte abitazioni ci sono dei cani. Nonostante ciò i malviventi hanno dimostrato di conoscere gli obbiettivi sensibili, gli accessi secondari e i momenti più propizi per fare una rapina trovando una grande quantità di denaro. Di certo per ora si sa solamente che conoscono bene gli obbiettivi, non sono bravi nel forzare gli allarmi come lo sono con le serrature e che addormentano le vittime. Per addormentare gli inquilini probabilmente usano il cloroformio stabilizzato o l’etene: sostanze facilmente reperibili e di effetto superiore ai narcotizzanti che andrebbero somministrati con le mascherine. Anche se non mettono in serio pericolo la vita queste sostanze causano danni all’organismo. (Noi abbiamo reperito queste informazioni su Internet dove certamente s’istruisce la maggioranza dei ladri d’appartamento.) Finora l’unica descrizione attendibile dei rapinatori è quella che si ricava dai filmati delle telecamere di sicurezza delle attività commerciali svaligiate.

Ciò non toglie che in un paese che vive di pettegolezzi si siano subito diffuse valanghe di voci e indiscrezioni che nella stragrande maggioranza dei casi sono semplicemente chiacchiere da piazza. C’è chi dice di averli visti aggirarsi tra piazza Matteotti e via Cianciulli all’inizio di questo mese, chi dice abbiano una Golf, chi sostiene era una Alfa Romeo beige e chi dice fosse blu, c’è chi racconta di due persone d’una certa età, c’è chi parla di due individui che fermano i bambini per chiedergli il lavoro dei genitori e dove abitano, c’è chi sostiene siano una persona alta e una bassa in carne, c’è chi sospetta sia una banda formata da varie persone con dei pali fuori dagli obbiettivi e che colpisca contemporaneamente in posti diversi. In tanti provano a indovinare chi siano i ladri e se ne sentono di tutte: stranieri, napoletani, ex-galeotti… Ancora non si sa se la banda che ha rapinato il distributore di Lioni sia la stessa che agisce in paese, ma la popolazione lo dà per scontato. Se fosse vero potrebbero essere armati o avere una pistola giocattolo. E’ opinione diffusa che almeno un membro della banda sia bagnolese o abiti nel paese.

Nei giorni successivi alla seconda serie di colpi la popolazione ha manifestato una diffusa insicurezza. Passeggiando per il paese dopo la mezzanotte molti si affacciavano o spiavano dietro le tende timorosi. Diversi hanno dichiarato di sentirsi più sicuri dormendo con una mazza o una bottiglia di fianco al letto. Questo è inutile, in Italia la legge sulla legittima difesa dichiara non reato solo se ci si difende usando un armi pari o inferiore a quella usata dall’aggressore e se aggrediti con un arma da fuoco si è innocenti solo se non si spara l’intruso alle spalle. Morale della favola: in Italia difendendosi si rischia di farsi più anni dei ladri che nel giro di pochi mesi tra indulti e grazie varie sarebbero nuovamente in giro. Solitamente agiscono nel cuore della notte dei giorni lavorativi quando tutti dormono, finora non hanno mai agito nei weekend quando qualcuno in giro c’è sempre. Se ricolpiranno sarà certamente quando l’attenzione sui furti calerà e le forze dell’ordine allenteranno i controlli. Il clamore suscitato dalla notizia del film che sarà girato a febbraio a Laceno da due famose star hollywoodiane ha già messo in secondo piano questa problematica. Ci auguriamo che prima che agiscano ancora siano scoperti e arrestati dalle forze dell’ordine. Altrimenti, in caso di nuovi colpi, ci viene da chiedere se non sia il caso di organizzare ronde notturne di cittadini per vigilare il paese di notte?

                                                                                                       

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