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Bagnoli, sottoscrizione contro il cinipide

20.04.2015, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Manzi)

Piano per il 2015, parla Patrone (Comitato Salvaguardia Castagneti).

Il Comitato per la Salvaguardia dei Castagneti di Bagnoli Irpino sta organizzando il Piano di lotta al cinipide 2015. Ne abbiamo parlato con il portavoce Adamo Patrone: «Insieme ai castanicoltori, per il terzo anno consecutivo abbiamo pensato di integrare il fondo comunale per il lanci del Torymus con una sottoscrizione dei privati».

Ognuno dovrà sovvenzionare in base alla grandezza del castagneto. Per ogni ettaro posseduto quindi, il contributo è di 30 euro. Per evitare contestazioni, le aree saranno definit da soggetti terzi, coordinando ovviamente i lanci con quelli già previsti dalla regione e da altri Enti. A Patrone chiediamo anche dei dati sugli effetti della lotta biologica: «Il Torymus è già presente nei primi 250m di raggio dal punto in cui ci sono stati i lanci.

Inoltre, dopo aver raccolto circa 3500 galle, si è potuto notare cheil torymus ha inniziato la sua parassitizzazione, con percentuali che scendono quanto più ci si allontana dal punto del lancio. Ma è comunque un ottimo risultato. Vuol dire che sta prendendo piede».

E per la produzione? «Io credo e spero che abbiamo toccato il fondo con l’anno scorso. Anche se secondo me l’anno scorso, senza la ‘lupa’ (ovvero l’escursione termica con la brina di prima mattina e il caldo della giornata) di settembre, ci sarebbe stata forse una produzione del 30%. Quindi speriamo anche nel clima». La fiducia c’è anche per i risultati che si sono avuti in Piemonte: «L’auspicio – continua – è che la situazione ritorni a una produzione almeno del 70% in 5–6 anni».

Patrone annuncia, concludendo, che a inizio maggio ci sarà anche a Laceno il convegno sul Progetto ‘Optymus’. Il comitato ha anche diffuso delle direttive sulle concimazioni, che riportiamo: «Ad oggi non esistono indicazioni precise sul tipo di concimi e sulle quantità da utilizzare nel castagneto. Per evitare errori o danni qualora suggeriamo poche ed elementari regole: utilizzare concimi azotati solo di origine organica (verificare il rispetto dei vincoli previsti dalla misura 214 – biologico). Distribuirli in superficie alla ripresa della vegetazione (maggio) o in post fioritura (giugno), interessando l’area delle radici attive (parte esterna della chioma), ma non intorno al tronco. Effettuare la distribuzione prima di una pioggia o con terreno bagnato (l’azoto viene traslocato nel terreno dall’acqua). Qualora non si creino danni consentire il pascolamento di ovini per l’apporto di sostanze azotate delle deiezioni. Organizzarsi per produrre, con i residui vegetali (felci, foglie, ricci) compost da utilizzare nel castagneto».

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IL GIORNALE

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IL COMUNCIATO

                                                                                                       

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