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Bagnoli tra passato, presente e futuro

05.11.2013, Articolo di Domenico Cambria

Prima di inviare l’articolo all’amico Michelino, ci ho pensato molto. Questo perché ogni volta che qualcuno fa qualcosa, soprattutto se scrive qualcosa, è sottoposto a censura da parte di qualcuno, di conseguenza va ad alimentare quelle immancabili polemiche che sono il pane quotidiano di tanti. Questo non solo a Bagnoli, ci mancherebbe, ma un po’ ovunque. Perché oggi si è molto più polemici di una volta.

Da  circa cinquant’anni non mi soffermavo al mio paese per un mese intero: l’ ho fatto questa estate ed è stata un’esperienza interessante in quanto mi ha permesso di conoscere meglio i concittadini di oggi, ancora legato agli anni 60, a quegli anni che vedevano Bagnoli identificato come “il salotto culturale dell’Irpinia”, in ascesa con tutto il Laceno verso anni davvero d’oro.

Ciò che maggiormente ha sempre identificato gli uomini del mio paese (almeno così ricordo da ragazzo) è sempre stata la loro onestà intellettuale, il contegno, tutti lontani da ogni tipo di bega perché il lavoro soprattutto assorbiva ognuno al punto che non c’era tempo per criticare: c’era chi andava a legna ed era occupato dalle due del mattino a sera; chi andava a lavorare in montagna con la forestale e saliva e scendeva a piedi; chi lavorava con la ditta Mattioli e Chieffo e non aveva neppure tempo di lavarsi; chi ancora si recava al proprio terreno o castagneto da Portola alle Fieste e vi trascorreva i migliori giorni in attesa di raccogliere i frutti;  a seguire tutta una serie di artigiani che non avevano certamente tempo e voglia di recarsi in piazza a perdere tempo; pochi erano gli impiegati comunali; i maestri, ognuno chiuso nella propria riservatezza, artigiani e commercianti compreso. La cantina, per tanti, l’unico passatempo.

In effetti, nei miei anni da ragazzo la gente non perdeva il proprio tempo in piazza. Ora il tempo in piazza si passa perché non c’è altro da fare. Questa la triste realtà. Questo problema non interessa il solo Bagnoli ma un po’ tutti i centri, Ariano compreso, dove vivo, che ha visto in questi ultimi anni andare via 2.500 giovani, molti laureati. Con le frontiere aperte sull’Europa e migliori prospettive di vita al nord o all’estero, i giovani di Ariano che si sono laureati a Pisa, Siena, Torino o Milano ed hanno trovato lavoro, non tornano a casa neppure durante il periodo estivo: il sud sempre più sud.

Diversamente da Ariano, però, dove la campagna elettorale finisce il giorno dopo il verdetto e tutti il giorno dopo si incontrano da amici al bar, a Bagnoli ho avuto la sensazione che la campagna elettorale non finisce mai. E questo è negativo. E’ finita, amici di Bagnoli, finita, adesso occorre rispettare il vincitore, il quale certamente non è stato eletto da un ordine medievale costituito o dallo Spirito Santo, ma da voi. Adesso si lavora tutti per Bagnoli, maggioranza e minoranza assieme, la quale certamente ha il dovere di controllare gli atti della maggioranza. I soldi al circolo Palazzo Tenta? Il sindaco ha detto che è un Circolo politico, pertanto non gli spettano. E lo ha detto per iscritto. Io non lo so se il Circolo fa politica o no, ma se la fa sbaglia. Se l’ha fatta ha sbagliato. Adesso, però, vogliamo lavorare per la nuova amministrazione? Non ho detto per Filippo Nigro, ma per l’Amministrazione. E questo, i Circoli culturali di Bagnoli, se sono davvero tali, lo debbono fare.

Il primo esempio intorno la quale occorre lavorare è il castello detto dei Cavaniglia! Un’opera forse occultata, grandiosa se…: il nostro castello è normanno come taluni sostengono o no? Questo il tema intorno al quale oggi occorre lavorare. Perché se fosse normanno, ed io credo di sì, per il sì è anche il direttore del museo di Ariano, per il sì è anche l’Arch. Nicastro che ha diretto le opere di restauro, per il “ni” e la pro.ssa Casiello che sposta la data al 1200, allora ci troveremmo dinanzi ad una delle opere più belle del periodo normanno, unica, due simili sono presenti a Rocheter in Inghilterra e Trim in Irlanda. Poi basta. Questo vorrebbe dire arricchire Bagnoli di una ennesima opera d’arte dal valore storico inestimabile, assieme a tutto quello che già c’è. Che non è davvero poco.

Questa estate ho sentito, sempre da parte del sindaco, che vi è l’idea di recuperare due fontane romane che si trovano in campagna, la prima a S.Marco l’altra al Nocito e portarle nei pressi della piazza. Questo vorrebbe ancora dire arricchire il paese di altre opere d’arti: il paese delle fontane! Preparare poi un depliant per ogni fontana e ogni monumento, contattare le agenzie di viaggio e fare in modo che ogni settimana giungano a Bagnoli 2-3 pullman. Si può. Ma bisogna lavorare. E il sindaco non può farlo da solo.  Aiutate quindi l’Amministrazione a lavorare, a sviluppare queste idee. E chi meglio di un Circolo culturale può farlo?! Lavorerebbero tanti, ristoranti compresi. Per non parlare poi dei boschi che vanno assolutamente utilizzati non lasciati ai defraudatori organizzati: ma a Bagnoli non c’è una ditta boschiva: assurdo!!!

Veniamo adesso ad altro che potrebbe ulteriormente promuovere altre attività in paese. Ad Ariano, gli amici del Circolo “Amici del Museo” al quale sono iscritto, anni fa mi invitarono a fare delle ricerche sul Sannio, tu che sei nato alle sorgenti del Calore – mi disse l’Avv. Greco- appassionato di archeologia, in quanto la storia è stata scritta male! Questo diede inizio a tutte le mie ricerche e al successivo testo HIRPINIA IL SANNIO RITROVATO, esaurito anche nella sua terza edizione. Il testo fu presentato per la prima volta ad Ariano alla presenza anche del Sindaco di Bagnoli Di Mauro, del Presidente della Provincia Maselli e del prof. Gianluca Tagliamonte, ultimo a scrivere sui Sanniti (Longanesi editore) che rintracciai attraverso la casa editrice e venne appositamente per me da Roma. Il prof. Tagliamonte doveva in seguito venire a Bagnoli, ma non lo fece. Ci sono stati e ci sono problemi con la Soprintendenza in quanto il lavoro non è loro, quindi lo stanno boicottato: stanno boicottando Bagnoli! Il testo è stato presentato in molti comuni della provincia, Avellino compreso, 2 volte a Benevento ed una volta a Campobasso, unitamente ad un documentario da me girato e montato presso uno studio di  Foggia! A Bagnoli no. Mai! “Ci mancherebbe…che noi…poi…!”, disse qualcuno della vecchia amministrazione. Ci…mancherebbe cosa? Lasciamo stare.

Oggi, grazie a quelle ricerche, sappiamo che l’Hirpinia era Sannio ed era metà Sannio, sappiamo anche che gli Hirpini era la tribù più numerosa e guerrigliera, sappiamo cosa è un Ver sacrum, ma, che, soprattutto, Batulun era il nome della vecchia Bagnoli, una fortificazione posta sul “Tara-Turo” o Casale. Oggi sappiamo (anche se scientificamente non è stato accertato), che tra La Pietà e Fontigliano vi era una città dal nome Bovianum che ripeteva il nome della capitale sannita, che tutto il mondo storico ed archeologico cerca in Molise in quanto i molisani hanno duplicato i nomi delle località della III guerra sannitica (tutta combattuta in Hirpinia) e li hanno trasportati in Molise. Oggi sappiamo ancora le origini dei sanniti (novità assoluta almeno per quanto riguarda la tribù degli Hirpini) in quanto il territorio che va da Acerno a Nusco nasconde siti archeologici rari risalenti ad una civiltà di stampo celtico (celtico, amici, ho detto celtico non calabrese), e che gli Hirpini, pertanto, sono indoeuropei di stampo pre-celtico. I riti e le usanze rimasti invariati nel tempo in questi siti, presenti nei tanti reperti che esistono sul nostro territorio. Montella e Nusco compresi.

I bagnolesi inconsapevoli custodi di una civiltà rimasta intatta sino ad oggi. Presenti numerosi Menhir, su alcuni di essi la scrittura Runica, a confermare una storia non una teoria. Sapete anche questo cosa vuole dire per la ricerca mondiale e per Bagnoli? Non lo dico, ve lo lascio solo immaginare. C’è ancora un sito Neolitico (rarissimi) rinvenuto a Cuozzoli, accertato dalla Sovrintendenza e mai esplorato per mancanza di fondi. Dissero. Oggi potremmo tentare addirittura di scrivere la storia di Bagnoli a partire dal 1.000 a.C., non dal 1050 d.C. come tutte le fonti riportano. Tutti sempre a ripetere. Perché il Sannio è storia. Se tutto questo fosse oggi portato avanti da un gruppo di giovani di Bagnoli, con il tempo potremmo arrivare a risultati impensabili.

Ecco, questo occorre fare, lavorare, studiare, non perderci dietro vicende di poco conto. Se vogliamo costruire. Se poi vogliamo, volete, distruggere…fatelo pure, ma è da scellerati non rendersi conte delle potenzialità e della ricchezza del territorio bagnolese e non sfruttarlo.

                                                                                                       

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