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Campania, emergenza obesità infantile; la Puglia regina nel consumo di farmaci

08.03.2011. La Repubblica (RAPPORTO OSSERVASALUTE – IL SUD, di Adele Sarno)

Sanità e malattie nelle regioni del Mezzogiorno e delle Isole. La Calabria “rifiuta” i trapianti di organi, la Sicilia l’attività sportiva (e ha il primato di astemi). La Basilicata taglia le cure dentistiche e la Sardegna non soffre di cuore, ma ha il primato negativo di natalità

Ecco il quadro della sanità e della salute nelle regioni del Sud Italia come emerge dal Rapporto Osservasalute 2010 dell’università Cattolica.

Campania, emergenza bimbi obesi – I dati della Campania sono fra i più contradittori. Le medie sul consumo dell’alcol tra i più giovani, ad esempio, sono tra le più basse d’Italia: 6,3% contro la media italiana dell’11,4  nella fascia d’età 11-18 anni; 12,6% contro 18% nella fascia 19-24. In generale, la regione è al secondo posto dopo la Sicilia per numero di astemi: i non consumatori di alcol infatti sono il 36,9%, contro un valore medio nazionale del 29,4%. È anche la regione più giovane d’Italia – solo l’8,4% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni (a fronte di una media nazionale del 10,3%) – con una percentuale del 7,5% di over 75 contro la media del 9,8%. D’altra parte è pure la regione con il più alto tasso di mortalità oltre il primo anno di vita: 99,2 per 10mila abitanti tra i maschi contro una media nazionale di 89,8. Napoli è la provincia campana dove le donne muoiono di più per colpa di malattie cardiovascolari e tumore. Allarmante il dato record sull’alimentazione dei bambini: il 20,5% tra 8-9 anni è obeso – contro una media nazionale dell’11,1% (anno 2010) – mentre quelli in sovrappeso nella stessa fascia d’età sono il 27,9% contro una media nzionale del 22,9%.

Puglia, record di consumo di farmaci – La regione ha il più alto tasso di vaccinazione antinfluenzale per bambini dai 5 ai 14 anni: 18,1% contro il dato nazionale del 5,1%. In generale, è la regione dove più si assumono farmaci: il consumo di medicine a carico del Servizio sanitario nazionale è di 1.044 dosi giornaliere ogni mille abitanti, a fronte di un valore medio nazionale di 926. Praticamente più di una dose al giorno per abitante. Il consumo è aumentato moltissimo, +48,3%, dal 2001. La Regione ha un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere complessivo di 216,3 per 1.000 nel 2008; il valore medio nazionale è pari a 187,3 per 1.000. Il tasso è addirittura aumentato dal 2005, quando era pari a 215,9 per 1.000.

Basilicata, la crisi pesa sui denti – La Basilicata ha un tasso bassissimo di incidenti stradali: 1,61 ogni 1.000 abitanti, a fronte di un tasso medio italiano di 3,71 (2008). Il sovrappeso invece è un disturbo per il 41% della popolazione (la media nazionale è il 35,5%) e l’obesita interessa l’11,1% dei cittadini (media 9,9%). Peggiore la situazione per i bambini: il 14% di quelli tra 8-9 anni è obeso (2010) contro una media dell’11,1% . In regione risultano in crescita i ricoveri tra gli uomini per ictus emorragico, mentre per quanto riguarda le cure odontoiatriche, l’anno scorso ci ha dovuto  rinunciare per ragioni economniche il 16% della popolazione sopra i 16 anni, contro la media italiana del 9,7%.

Calabria, il ‘rigetto’ dei trapianti – Anche se il consumo dei farmaci si è ridotto del 3,5% nel biennio 2008-2009, la Calabria detiene il record del numero di ricette pro capite: 12 contro il 9,4 medio italiano. Del tutto particolare la situazione sui trapianti di organo: la quota di donatori calabresi utilizzati è di 5,5 per milione di popolazione (pmp) contro un dato italiano che è del 19,4 pmp; inoltre, la percentuale di opposizioni alla donazione è pari al 54,5% contro un valore medio italiano di 30,3%. Vibo Valentia detiene un record positivo: è infatti la provincia con la più bassa mortalità d’Italia per i tumori (20,7 per 10mila tra i maschi e 9,1 per 10mila tra le donne).

Sicilia, abbasso la ginnastica – E’ la regione dove la scelta della maternità avviene prima. L’età media delle donne al parto è di 30,3 anni contro la media nazionale del 31,1. Ai siciliani invece non piace l’attività sportiva: solo il 13,8% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (record negativo per l’Italia che ha una media del 21,6%); poi c’è un 16% che fa “qualche attività fisica” (media nazionale 27,7%) e un 61,8% – altro dato record – che non ne pratica affatto (la media nazionale degli “inattivi” è del 40,2%). La Sicilia ha anche il maggior numero di province i cui residenti maschi sono sfavoriti per quel che riguarda l’aspettativa di vita alla nascita: tra le province meno longeve figurano Catania, Siracusa e Caltanissetta. Per le femmine invece spiccano Ragusa, Agrigento, Messina, Palermo, Enna, Catania, Siracusa e Caltanissetta. Terra di grandi vini, la Sicilia ha il più alto tassi di astemi in Italia: 38,8% (contro un valore medio nazionale del 29,4%).

Sardegna, cuori solidi, natalità quasi zero – Le donne sarde partoriscono poco e tardi: il numero medio di figli per donna è il più basso d’Italia ed è pari a 1,11 contro un valore medio italiano di 1,42. L’età media al parto è di 32,2 anni contro la media di 31,1. D’altra parte, è la regione (dopo la provincia autonoma di Bolzano) dove si registrano meno interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg): 5,66 casi ogni 1.000 donne contro una media nazionale del 9,09 per mille. Al di sotto della media anche le Ivg tra le minorenni (15-17 anni). La popolazione cresce 4 volte meno che nel resto d’Italia. A pari merito con la Lombardia e malgrado un recente incremento, la Sardegna registra il minor numero di “problemi di cuore” ed è la regione con il tasso minore di mortalità maschile per malattie ischemiche del cuore. E’ infine la regione che investe più al primo Livello di assistenza (5,9%).

                                                                                                       

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