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Castagne, catastrofe produzione

25.10.2016, Il Mattino e Ottopagine.it

Il convegno sulla castanicoltura organizzato a Serino dalla locale pro-loco.

essiccatoio_per_castagneAnnata drammatica per i produttori di castagne. I dati parlano di un crollo, in molte zone, del 90%. Sulla sciagurata raccolta ha influito, oltre all’immancabile cinipide, anche la siccità che ha portato a un raccolto molto misero.

Si è discusso principalmente di questo nel convegno organizzato dalla pro loco di Serino in occasione della quarantunesima edizione della sagra della castagna. L’iniziativa voluta dalla presidente Anna Rosaria D’Agostino e dall’intero consiglio direttivo, ha visto presenti il sindaco Vito Pelosi, il funzionario del Servizio territoriale provinciale di Avellino, Luca Branca, e il presidente della commissione Agricoltura, caccia e pesca della Regione Campania, Maurizio Petracca.

Ad aprire i lavori sul tema «Agricoltura e territorio, le nuove opportunità» è stata la presidente D’Agostino che, nel ricordare che questa è la sagra della castagna più antica d’Irpinia, ha sottolineato come oggi tanti giovani abbiano deciso di dedicarsi all’agricoltura, alla castanicoltura, e che le istituzioni devono affiancarle non lasciarli soli.

Il sindaco di Serino, Vito Pelosi, ha aggiunto: «è necessario evitare che crisi come queste mettano in ginocchio le aziende con conseguente abbandono delle proprietà agricole. C’è bisogno da parte della Regione di sostegno concreto ai castanicoltori». Il primo cittadino ha poi annunciato che, unitamente agli altri sindaci della regione, sta stilando un documento da inviare alla regione Campania ove si chiedono interventi mirati per il settore.

Luca Branca ha invitato gli agricoltori della zona a non guardare solo alla castagna ma anche ai prodotti che un tempo erano molto diffusi come le mele e le ciliege. Branca ha poi annunciato che, il suo ufficio ha avviato uno studio su alcune varietà di castagne, presenti in zona, che sembrano immuni dal cinipide. Ha ricordato che i problemi del crollo di produzione sono legati anche alla poca conoscenza del ciclo vitale del castagno e del clima di cui abbisogna.

Ha terminato i lavori Maurizio Petracca: «Non c’è dubbio che quella castanicola sia una produzione di punta del nostro territorio. E Serino è una delle capitali italiane della castagna. Basta considerare il riconoscimento Igp da poco ottenuto.Certo, si tratta di una produzione in difficoltà, che va sostenuta e rilanciata attraverso un programma mirato di interventi. Come Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania abbiamo compreso da subito l’entità delle criticità e abbiamo suggerito e favorito l’istituzione del tavolo regionale monotematico che si è già riunito diverse volte e che vede presenti i produttori, le organizzazioni di categoria, i tecnici. Bisogna fare di più e a breve promuoveremo iniziative di verifica con l’obiettivo di seguire da vicino il percorso che è stato avviato».

«Quello della castanicoltura – ha aggiunto Petracca – è un settore molto complesso. Le difficoltà legate al cinipide sono innegabili, ma non sempre si è raggiunta univocità sulle soluzioni da adottare. E’ un approccio che va superato, tenendo conto della delicatezza del problema e provando a fare sintesi tra tutti gli aspetti e gli ambiti della crisi, da quelli produttivi a quelli di commercializzazione, promozione e valorizzazione».

«Anche per la castanicoltura- ha concluso il presidente Petracca – il Psr 2014/2020 può rappresentare uno strumento utile per intercettare e drenare risorse sul territorio. Lo stiamo facendo con i primi bandi già pubblicati e lo faremo con le prossime misure da attivare. Come Commissione, infatti, verificheremo l’accessibilità dei bandi e promuoveremo modifiche, come già fatto, per quelle misure i cui standard non corrispondono alle esigenze del settore, di chi vuole investire e dei territori».

                                                                                                       

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