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Che stagione invernale ci attende?

07.12.2011, Articolo meteo (di Michele Gatta)

Con l’inizio di dicembre la stagione invernale a livello meteorologico è partita, e tanta gente si domanda come sarà l’inverno 2011-2012. Prevederne gli effetti resta impresa ardua nonostante i progressi della tecnologia legata alla meteorologia. Il previsore può solo legarsi a rilievi scientifici che solo in parte possono aiutare a capire in che direzione si avvia il periodo invernale che è tanto atteso dalla gente. Noi cercheremo di dare una tendenza che ha solo valore teorico e comunque di modesta attendibilità nel lungo periodo e moderata nel breve-medio termine.

Partiamo con il mese di dicembre: l’attendibilità è sufficentemente alta (60%): l’attività del vortice polare mai come in questa fase è molto alta e questo consente alle zone artiche di produrre molto freddo che resta in loco e che crescerà sempre più finchè l’attività del vortice stesso non diminuirà. Questo vuol dire che il mediterraneo sarà terra solo per le alte pressioni o di qualche scorrimento umido di correnti atlantiche che lambiranno le alpi, e quindi poco freddo. Chi ci indica l’attività del vortice polare? Sono soprattutto due indici teleconnettivi: l’AO (Artic Oscillation) e la NAO (North Artic Oscillation). Sono due indici che nei fatti influenzono il tempo sulla nostra penisola. Entrambi sono visti in territorio positivo.

Questo vuol dire che il vortice polare sarà ancora in gran forma almeno fino alla metà del mese. Una leggera frenata la stiamo assistendo in questi giorni ed ecco le attuali nevicate sulle alpi e ad alta quota sull’appennino centro-settentrionale. Ma già dalla prossima settimana un nuovo vigore polare porterà  il flusso perturbato a latitudini settentrionali europee. Ci avviciamo alle festività natalizie con presupposti inquetanti per gli operatori turistici che non sono premiati dalla presenza di neve sufficiente per avviare la stagione invernale. Questo soprattutto per l’appennino. Relativamente meglio per le alpi.

Ad oggi non si conoscono i movimenti degli indici per la seconda parte del mese. Qui subentra l’esperienza del previsore che lega la sua previsione ad altri indici planetari. L‘attività solare, quella della nina, la MJO (Madden….) le QBO ecc…tutti indici che aiutano a capire come può svilupparsi un inverno su un vasto territorio come quello europeo. Chiaramente questo significa diminuire l’attendibilità previsionale anche perchè parliamo di territori vastissimi e quindi si allarga la “forbice” delle previsioni in rapporto ad un intero continente.

Volendo entrare nel merito possiamo affermare, ad oggi, che solo verso la fine dell’anno e agli inizi dell’anno nuovo, qualcosa potrebbe muoversi e interrompere una fase lunga di stagnazione meteorologica. In termini pratici potremmo assistere ai primi affondi freddi artici verso latitudini più meridionali. Questo grazie al rallentamento, anche fisiologico, del vortice polare.

Quindi un gennaio che potrebbe rilevarsi più freddo rispetto ai più recenti. Ma per quali zone europee? Qui la previsione diventa ancora più labile. Comunque rispetto allo sviluppo previsto da tutti gli indici sopra elencati, è ipotizzabile che l’Italia venga raggiunta da qualche affondo artico continentale che interesserebbe maggiormente le zone adriatiche e meridionali italiane. Più a secco le regioni settentrionali e quelle tirreniche.

Una tendenza che potrebbe confermarsi per il mese di febbraio, grazie anche all’ipotetico strat-warming stratosferico che darebbe i suoi frutti proprio nel mese di febbraio. La sensazione comunque è quella che tali episodi invernali si riducano a poche apparizioni e che la stagione si riveli avara di soddisfazione.

In conclusione del presente editoriale, non mi sento di escludere di rivedere quelle stagioni invernali del 1988-89‘ e 1989-90‘ famose per la mancanza di precipitazioni nevose su tutto il territorio italiano. Classificate come le peggiori del secolo scorso sotto l’apetto precipitativo. Altresì, possiamo trovarci solo alle prime e provvisorie schermaglie, e che il “Generale inverno” abbia la sua truppa pronta all’assalto in qualsiasi momento. Speriamo bene.

                                                                                                       

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