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Aniello Chieffo: «Per Bagnoli un piano regolatore dell’acqua»

07.01.2016, Il Quotidiano del Sud

Il consigliere di minoranza interviene sull’emergenza dell’acqua. Non solo scarsità idrica, ma depurazione.

Aniello ChieffoSull’emergenza idrica a Bagnoli interviene il capogruppo di minoranza ed ex sindaco Aniello Chieffo, che lancia un «Piano regolatore dell’acqua».

Il quadro, per il consigliere, è infatti molto più complessi di come l’ha dipinto il sindaco Filippo Nigro. Ieri, rassicurando su una fine a breve della crisi (acquedotto chiuso dalle 23 alle 6 del mattino), il primo cittadino annunciava infatti prossimi interventi  del comune in località Acqua Leggia per captare nuova acqua da immettere nella rete idrica di bagnoli, tra i pochi paesi ad essere autonomo dall’Alto Calore.

«Mettiamo insieme gli interventi degli ultimi 20 anni e cominciamo a ragionare seriamente. Qualche migliaia di euro non risolve il problema. La situazione è molto delicata» afferma Chieffo. Non soltanto scarsità di acqua, ma anche salvaguardia dell’ambiente: «Il sistema fognario di Laceno è inadatto. Non escludo commistioni pericolose di acqua: in alcuni punti ci sono situazioni di funzionamento abbastanza precario» denuncia, anche se con cautela, il consigliere.
I cittadini, poi, ricordano le varie crisi, quella dell’80, con la sorgente Tronola quasi a secco e la portata elevatissima di quella Muliniello scoperta qualche tempo dopo, un ‘cambio’ di litri al secondo probabilmente causato da problemi idrogeologici, come specifica una nota di 4 anni fa degli uffici comunali.

Fino ancora al 2012 e ad oggi: «Probabile che dovremmo lasciare delle sorgenti e incrementarne altre, alcune stanno anche più in basso (vedi quella ‘Muliniello’ a 560m), mentre in passato c’erano quelle che servivano Laceno e Bagnoli da una posizione più alta. Spesso succede che in alcuni periodi ce n’è in abbondanza, in altri, invece, come questo, non basta».

Probabile che, se ci fossero state più presenza a Laceno, la situazione sarebbe potuto diventare drammatica.
Da qui, il ‘Piano dell’acqua’, in parallelo al PUC: «Una delle sfide per il paese. Svariati gli aspetti da unire insieme: piano legale, geologico, ambientale, turistico con il coinvolgimento di tanti tecnici».

Un pool di professionisti che, però, non inizierebbe da zero: «Il sindaco, eri, ha in pratica alluso ad un progetto del 2001, ripreso dalla mia amministrazione, sulla captazione. Anche sul sistema fognario ce n’è un altro, durante la mia sindacatura, rimasto nel guado, perché ‘requisito’ dall’agenzia ARCADIS. La Campania lo restituisca e lo finanzi, per intervenire una volta per tutte sulle fogne fino al depuratore. Un’occasione per ammodernare gli impianti. Inoltre pensate che, se al posto dell’ACCA con la sua struttura a impatto ambientale zero, ci fosse stato uno stabilimento caseario, Bagnoli l’area PIP non se lo sarebbe potuto permettere, proprio in mancanza di un depuratore».

Insomma, le questioni sull’acqua, per Chieffo, sono tante, tutte collegate e ‘costrette’ in una tela di fili intrigata, fatta di cause ed effetti, che sarà molto difficile da sbrogliare.

                                                                                                       

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