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Cinipide del Castagno, dal ministero i passi per debellarlo. Stanziato 1 milione di euro

25.06.2011, La notizia (Il Corriere)

Alle regioni il compito di presentare i progetti finanziati dal Ministero.

Si è tenuta ieri, nella Sala “Cavour” del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la riunione del “Tavolo di filiera frutta in guscio – sezione castagne”, alla quale hanno partecipato rappresentanti del Ministero insieme a esponenti delle Regioni, delle amministrazioni provinciali e comunali e delle associazioni di categoria.
Nel corso della riunione sono state illustrate e discusse le linee operative di intervento del Ministero per fronteggiare l’emergenza causata dal “Cinipide del castagno”.
È stato comunicato lo stanziamento, immediatamente disponibile, della somma di 1 milione di euro per avviare azioni che si svilupperanno lungo quattro direttrici, con priorità per i primi due punti.
Anzitutto la costituzione di aree di pre-moltiplicazione del Torymus sinensis, l’antagonista naturale del Drycosmus kuriphilus (il Cinipide galligeno del castagno). Sarà compito delle Regioni presentare progetti sulla localizzazione di tali aree, mentre il Ministero provvederà a finanziarli.
In secondo luogo, il potenziamento del centro di moltiplicazione dell’Università di Torino Divara, gestito dal prof. Alberto Alma, che è stato il primo laboratorio a occuparsi della moltiplicazione del Torymus.
Terzo punto: Una valutazione sulle linee guida di ricerca tra le quali quella relativa all’adattamento dell’antagonista al territorio, all’incidenza del cinipide sulla produzione di castagne e alle possibili ibridizzazione del Torymus sinensis con specie indigene.
Infine, maggior raccordo con l’Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e con le associazioni presenti sul territorio, che dovranno fornire dati sulla presenza di castagneti, seguire le procedure di intervento a livello locale e informare correttamente gli operatori sulle azioni da intraprendere.
I partecipanti hanno ribadito ai rappresentanti del Ministero l’urgenza di una immediata disponibilità delle risorse da mettere in campo per far fronte all’emergenza, oltre a un coinvolgimento di tutte le Regioni interessate dal problema.
Dal Ministero è arrivata la conferma dell’intenzione, oltre alle risorse già disponibili, di destinare altri finanziamenti per contrastare l’emergenza, oltre alla necessità di avviare un’azione sempre più sinergica con le realtà locali.
Il raccolto nazionale di castagne cala del 50%, i dati sono allarmanti e la Coldiretti a lanciare l’allarme con una manifestazione di centinaia di agricoltori provenienti da tutte le Regioni produttrici, dalla Campania alla Toscana, dal Lazio alla Calabria, dal Veneto al Piemonte fino alla Lombardia che hanno portato i rami delle piante colpite davanti al Ministero delle Politiche Agricole dove si è riunito il “Tavolo castanicolo”per affrontare l’emergenza.
Sono a rischio secondo la Coldiretti 34.160 imprese alla base della filiera castanicola nazionale, che garantisce lavoro a più di centomila occupati nelle diverse attivita’ produttive. Importanti – continua la Coldiretti – sono peraltro i benefici ambientali che i castagneti apportano, attraverso la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico, la tutela della biodiversità e la conservazione del paesaggio rurale.
Proprio per gli effetti pubblici dei castagneti e’ importante che l’emergenza dell’insetto killer sia affrontata sinergicamente da tutte le istituzioni pubbliche e private, con comune senso di responsabilita’, evitando che i danni provocati da eventi esterni siano accollati esclusivamente ai castanicoltori.
La Coldiretti chiede con il documento consegnato al Ministero delle Politiche Agricole, in occasione del tavolo castanicolo, un piano di lotta al Cinipide del castagno, coordinato a livello nazionale, con uno stanziamento adeguato alla dimensione del problema. Al fine di rendere più efficace l’azione, occorre sostenere concretamente la lotta biologica, in particolare ricorrendo a lanci di insetti che si sono dimostrati utili antagonisti, non essendo efficace la lotta fitosanitaria in un ambiente particolare come quello del bosco, oltretutto spesso inserito in zone a parco o protette.
Occorre peraltro l’aumento dei controlli sul prodotto d’importazione e il rafforzamento delle misure fitosanitarie nazionali, per evitare il verificarsi, ormai troppo frequente, di introduzione nel nostro Paese di insetti e malattie pericolose per le nostre produzioni (dal cinipide del castagno, alla batteriosi del kiwi, dal punteruolo rosso delle palme, alla diabrotica del mais o alla tristezza degli agrumi.

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24.06.2011, La notizia (Il Corriere)

Illustrate e discusse le linee operative di intervento del Ministero per fronteggiare l’emergenza. Arriveranno altri finanziamenti per constrastare il fenomeno.

Si è tenuta oggi, nella Sala “Cavour” del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, la riunione del “Tavolo di filiera frutta in guscio – sezione castagne”, alla quale hanno partecipato rappresentanti del Ministero insieme a esponenti delle Regioni, delle Amministrazioni provinciali e comunali e delle Associazioni di categoria.

Nel corso della riunione sono state illustrate e discusse le linee operative di intervento del Ministero per fronteggiare l’emergenza causata dal “Cinipide del castagno”.
È stato comunicato lo stanziamento, immediatamente disponibile, della somma di 1 milione di euro per avviare azioni che si svilupperanno lungo quattro direttrici, con priorità per i primi due punti:

La costituzione di aree di pre-moltiplicazione del Torymus sinensis, l’antagonista naturale del Drycosmus kuriphilus (il Cinipide galligeno del castagno). Sarà compito delle Regioni presentare progetti sulla localizzazione di tali aree, mentre il Ministero provvederà a finanziarli;

Il potenziamento del centro di moltiplicazione dell’Università di Torino DIVAPRA, gestito dal prof. Alberto Alma, che è stato il primo laboratorio a occuparsi della moltiplicazione del Torymus;

Una valutazione sulle linee guida di ricerca tra le quali quella relativa all’adattamento dell’antagonista al territorio, all’incidenza del cinipide sulla produzione di castagne e alle possibili “ibridizzazione” del Torymus sinensis con specie indigene;

Un maggior raccordo con l’INEA (Istituto nazionale di economia agraria) e con le associazioni presenti sul territorio, che dovranno fornire dati sulla presenza di castagneti, seguire le procedure di intervento a livello locale e informare correttamente gli operatori sulle azioni da intraprendere.

I partecipanti hanno ribadito ai rappresentanti del Ministero l’urgenza di una immediata disponibilità delle risorse da mettere in campo per far fronte all’emergenza, oltre a un coinvolgimento di tutte le Regioni interessate dal problema. Dal Ministero è arrivata la conferma dell’intenzione, oltre alle risorse già disponibili, di destinare altri finanziamenti per contrastare l’emergenza, oltre alla necessità di avviare un’azione sempre più sinergica con le realtà locali.

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27.06,2011, Irpinianews

Coldiretti: “Fare presto su questione cinipide”

Con la presenza di oltre un migliaio di castanicoltori provenienti da tutte le regioni d’Italia interessate, si è svolta a Roma davanti al Ministero delle Politiche Agricole, la manifestazione della Coldiretti in favore della castanicoltura italiana e per sollecitare urgenti interventi contro l’infezione del cinipide galligeno del castagno che sta mettendo in ginocchio le aziende con gravi danni sul piano economico, sociale e ambientale. Alla manifestazione ha preso parte un gran numero di produttori irpini, guidati dal presidente, Francesco Vigorita, e dal direttore, Marcello De Simone. “La preoccupazione di Coldiretti – come afferma il presidente provinciale, Francesco Vigorita – è sempre quella che al centro di qualsiasi intervento e proposta ci sia l’azienda agricola castanicola, verso la quale devono essere indirizzati tutti gli sforzi perché è quella che sta pagando il maggiore prezzo per l’infestazione dell’imenottero”. Le azioni devono essere coordinate da un unico Ente onde evitare qualsiasi speculazione e/o confusioni e/o sovrapposizioni. Sono tanti i soggetti che stanno tentando di cavalcare l’emotività del momento per cercare semplicemente di lucrare sulle risorse che saranno stanziate, senza avere alcun titolo e alcuna rappresentanza nel settore. Occorre essere vigili e smascherare basse manovre di mero interesse speculativo. La posizione di Coldiretti è condivisa dal Tavolo tecnico e dai rappresentati del Ministero. “Occorre fare presto, soprattutto per quanto riguarda le forme di ristoro da attivare per i produttori che non possono permanere a lungo in queste condizioni – afferma il direttore di Coldiretti Avellino Marcello De Simone -. Il rischio dell’abbandono è grande e una volta destrutturato il settore è difficile riprendersi. Coldiretti seguirà costantemente l’evolversi della situazione per far sì che in tempi brevi si diano adeguate risposte ai produttori di castagne”. Le proposte di Coldiretti, fatte proprie anche dall’Assessorato all’Agricoltura della Campania, sono le seguenti:
– Un piano di lotta al cinipide coordinato a livello nazionale, con uno stanziamento adeguato alla dimensione del problema, nella consapevolezza che la vicenda non è “un affare dei castanicoltori”, ma riguarda tutta la società. Il punto critico è il costo del Torymus sinensis, il parassitoide nemico naturale del cinipide e, pertanto, vi è la necessità dello stanziamento di cospicue risorse per l’allevamento e il lancio di questo insetto utile;
– E’ necessario il rafforzamento delle misure fitosanitarie nazionali, per evitare l’introduzione nel nostro Paese di insetti e malattie pericolose;
– L’aumento dei controlli sul prodotto d’importazione, troppo spesso spacciato per prodotto nazionale, e la relativa pubblicazione dei relativi dati d’importazione. E’ da evitare che si inneschino pericolose speculazioni che tentino di sostituire il prodotto nostrano con quello estero spacciato per italiano;
– L’istituzione di un forte coordinamento nazionale da parte del Ministero che, insieme alle Organizzazioni professionali, possa mettere a sistema le varie strutture che operano, a vario titolo, nel settore castanicolo;
– La predisposizione di interventi, a livello nazionale, adeguati per risarcire i gravi danni subiti dai produttori, non solo per le misure di lotta obbligatorie, ma anche per la perdita di prodotto e di reddito. Più precisamente:
a) l’esonero totale o parziale per 12 mesi del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, al fine di mantenere i livelli occupazionali,
b) l’attivazione del “de minimis” per le aziende in crisi portandolo da 7.500 a 15.000 euro,
c) l’individuazione all’interno del PSR di fondi per attivare specifiche azioni a ristoro dei produttori colpiti, d) la proroga di 24 mesi delle rate in scadenza delle operazioni creditizie con il concorso pubblico sul pagamento degli interessi;
– La revisione del piano assicurativo nazionale;
– L’avvio di un’attività di ricerca che affronti il problema cinipide a 360° con il coinvolgimento dei migliori centri di ricerca nazionali ed internazionali; – L’avvio di una politica formativa che metta il produttore al centro di un percorso formativo per recepire tempestivamente le innovazioni di processo e di prodotto;
– La definizione di u na proficua politica di marketing che esalti la qualità della produzione nazionale;
– La ripresa dell’azione a livello comunitario per l’inserimento del castagno tra la frutta a guscio oggetto di domanda di aiuto.

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Comunicato stampa di Paolo Russo, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – 22.06.2011

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