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Caso profughi sul Laceno: Ventura, della minoranza consiliare, chiarisce

Ottopagine, 05.03.2011

Ventura: nessuna polemica, essere informati  per noi voleva dire aprire un confronto serio.

Il caso dei profughi sul Laceno, ipotesi peraltro al momento scongiurata, sta scatenando qualche incomprensione all’interno dell’amministrazione comunale bagnolese. Un primo “botta e risposta” a mezzo stampa tra il sindaco Chieffo e la minoranza già c’è stato, ma sembra non aver sortito l’effetto desiderato: il chiarimento delle posizioni di entrambi. Per questo, il capogruppo di opposizione Carmelo Ventura ha deciso di intervenire.

«Mi preme fare un chiarimento – spiega Ventura. Quando la minoranza è intervenuta sulla questione dei profughi sul Laceno, lo ha fatto non per sollevare una polemica – come invece ha inteso il sindaco – ma perché l’aver appreso la vicenda dai giornali ci è parsa una cosa poco consona al ruolo che rivestiamo. Comprendiamo perfettamente anche la posizione del sindaco Chieffo che come ben sappiamo lo ha appreso non da fonti ufficiali ma ufficiose, gli albergatori; ma proprio per questo ci aspettavamo di essere informati da lui su una questione di tale portata. O, quanto meno, che convocasse un Consiglio comunale o i capogruppo per discuterne insieme, e per valutare come mettere a conoscenza della vicenda l’opinione pubblica. E proprio perché a livello istituzionale non abbiamo avuto alcuna comunicazione, sarebbe stato il caso di assumere una posizione univoca sulla vicenda. La nostra – continua Ventura – non voleva essere una polemica, ma una osservazione, per evidenziare il bisogno di aprire una discussione comune su di una problematica di questa portata, che non interessava soltanto gli amministratori ma anche e soprattutto i cittadini di Bagnoli Irpino. Ho ritenuto doveroso come minoranza e sezione  Udc locale chiarire la nostra posizione che è l’opposto di quella attribuitaci  da Chieffo “la minoranza non prende posizione per non assumersi responsabilità” … è proprio il contrario. Non essendo stati informati ufficialmente avremmo potuto fare orecchio da mercante – conclude Ventura – e invece ci siamo esposti ed espressi, perché come sempre di fronte ai problemi non ci tiriamo indietro ma cerchiamo di dare il nostro contributo».

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Profughi sul Laceno: la solidarietà dei sindaci di Montella e Nusco

Ottopagine, 04.03.2011

Sulla vicenda degli immigrati sul Laceno l’amministrazione bagnolese incassa la solidarietà dagli altri sindaci del territorio e le critiche dalla sua minoranza consiliare. “Per ora Laceno non ospiterà profughi del Nord Africa, ma da parte del nostro comune l’attenzione resta alta – spiega il sindaco di Bagnoli Irpino Aniello Chieffo. Francamente non capisco l’atteggiamento della minoranza consiliare, si sono lamentati di non essere stati informati. Ma se è da due giorni che ripeto agli organi di stampa che politici ed organismi istituzionali non hanno ritenuto opportuno e doveroso informare l’amministrazione e che dell’intenzione di trasferire gli immigrati l’ho saputo dagli albergatori del Laceno, quindi da privati cittadini… La polemica della minoranza pertanto mi sembra pretestuosa e fuori luogo. Quelli che hanno informato me, presumo abbiano avvisato anche loro”.

“L’opposizione – prosegue il sindaco – a mio avviso ha scelto la strada più comoda, non ha voluto prendere posizioni per non assumersi responsabilità su un argomento così delicato. Ovviamente questo tema sarà discusso nel corso di un consiglio comunale, così come nella prossima seduta consiliare verrà ribadito in maniera ufficiale che il comune di Bagnoli darà la disponibilità, qualora ce ne fosse bisogno, ad ospitare profughi del Nord Africa, in maniera paritaria rispetto agli altri comuni. Ma la soluzione per gli immigrati non saranno certi gli alberghi del Laceno”.

Altri amministratori hanno le antenne sintonizzate su questo tema “Io ritengo che il territorio appartiene ai sindaci – dice il primo cittadino di Montella Ferruccio Capone – sono le amministrazioni a dover avere l’ultima parola su decisioni così importanti. Bene ha fatto Aniello Chieffo a sollevare la questione, temo però che la soluzione potrebbe essere imposta dall’alto, come sempre più spesso sta accadendo e sarebbe un boomerang per il Laceno, cancellerebbe tutte le speranze di rilancio dell’altipiano. Credo, invece, – prosegue Capone – che contattando i vari amministratori si possano trovare delle soluzioni che possano conciliare il dovere dell’accoglienza con le esigenze del territorio”.

Per il sindaco di Nusco Giuseppe De Mita “iniziamo a sentire sulla nostra pelle gli effetti di una crisi che sembrava lontana, ci aspettano anche sul fronte immigrazione dei momenti difficili. La solidarietà è doverosa, ma è altrettanto doveroso ricercare le soluzioni migliori di concerto con le amministrazioni locali”.

Il Corriere, 04.03.2011

Profughi dal Maghreb, si mobilita la Chiesa dell’Alta Irpinia

Profughi in Irpinia. Dopo le barricate arriva anche l’ora della solidarietà. Quella della Chiesa, scesa in campo in queste ore per sollecitare un’accoglienza in linea con il Vangelo. Profughi egiziani, tunisini e libici nelle strutture alberghiere dell’altopiano del Laceno. Circa seicento, quelli che dovrebbero finire nelle strutture alberghiere della strutture migranti che dovranno essere trasferiti dai centri di prima accoglienza.

La prefettura di Avellino ha gia’ discusso la questione nell’ultima riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e sono stati gia’ effettuati alcuni sopralluoghi. Gli alberghi dell’altipiano potrebbero ospitare circa seicento persone e i primi arrivi sono previsti a breve. A Bagnoli Irpino pero’ la notizia non e’ stata accolta con favore. Intanto, in queste ore anche la Chiesa si mobilita. Il vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Francesco Alfano, ha annunciato infatti di essere già pronto, dopo la richiesta della Caritas nazionale, ad individuare una struttura capace di accogliere una parte dei migranti. «Ci stiamo preparando. Ognuno deve fare quello che può»spiega il prelato. Anche i parroci scendono in campo, definendo «una testimonianza di fede» l’accoglienza nei confronti dei profughi. Per il parroco di Bagnoli Don Stefano Dell’Angelo: «la carità cristiana deve valere ed esistere sempre. Bisogna trovare i modi per recepire questa richiesta di ospitalità. Ciò non toglie che ci possa essere qualche disagio. Ma questo sarà un modo per testimoniare la fede. Bisogna armarsi di tanto coraggio e tanta ospitalità».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Don Tarcisio Gambalonga, parroco di Lioni, «Come cristiani, ma anche come cittadini, dobbiamo essere disponibili a fare e trovare tutte le modalità per accogliere queste persone, Sono uomini e donne che hanno la nostra stessa dignità, hanno una cultura diversa, ma ciò può essere solo un arricchimento, ma vivono in una condizione negativa, i cristiani che si chiudono, che pensano al loro «interesse» non sono in linea con il Vangelo». Sulla questione è tornato anche Il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.

«L’Irpinia sia all’altezza della sua storia civile, della sua intelligenza politica ed offra la disponibilità ad ospitare profughi provenienti dal Nord Africa e dei Paesi mediterranei in tumulto, decidendo con il Governo i contingenti, i luoghi, i tempi, le modalità». Poi continua la nota:«In Irpinia ci sono già, anche se nessuno se ne accorge, 10.500 stranieri regolarizzati e nel 2009 le istanze di emersione di immigrati presentate in Prefettura sono state circa 800. Noi siamo già un’altra Irpinia, ma prenderne atto, non a chiacchiere, vuol dire educare tutti, i giovani innanzitutto, all’accoglienza che è una qualità che serve mantenere non solo verso gli stranieri, ma anche tra irpini. Secondo l’ISTAT nel 2051 l’Irpinia avrà poco più di 360mila abitanti, di cui 130mila sopra i 65 anni. Ciò che sarà l’Irpinia lo decidiamo oggi e sarebbe giusto parlarne seriamente senza ridurre tutto alla ricerca di soldi da spendere in cemento o in attività decotte.

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Ottopagine, 03.03.2011

Immigrati al Laceno, summit a Napoli: parte la verifica nelle strutture pubbliche

I profughi potrebbero essere accolti in altri siti. Chieffo: i nostri politici sono assenti.

“Per ora sembra che è stata accantonata l’ipotesi degli immigrati negli alberghi del Laceno. Ho appreso anche questa notizia in maniera ufficiosa – dichiara il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo – pure in questo caso nessun politico, nessun rappresentante istituzionale si è premurato di informarmi in qualità di amministratore di un comune in cui è stata chiesta formalmente la disponibilità degli albergatori del Laceno ad ospitare un centinaio di profughi. Ho saputo, ripeto sempre in via ufficiosa, che in merito all’accoglienza del grande flusso di profughi in arrivo dalle coste libiche, tunisine, egiziane – nel corso di un summit svoltosi ieri a Napoli – è stato deciso di verificare prima la disponibilità di strutture pubbliche, ad esempio le caserme”.
Il sindaco Chieffo ieri ha focalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica su questa vicenda, un tema da lui affrontato non in chiave razzistica, xenofoba ma di metodo: “ Il fatto di essere venuto a conoscenza della possibilità di dover dare accoglienza ad un centinaio di immigrati solo dagli albergatori del Laceno, i quali a loro volta sono stati informati dai carabinieri inviati dalla Prefettura, mi lascia perplesso. La politica continua a rimanere in silenzio, eppure sapevano. Qualcuno si è limitato a dire “non ci possiamo fare nulla, sono ordini dall’altro” qualche altro importante referente, che aveva diretta conoscenza della questione, non si è fatto proprio rintracciare. Io, così come credo altri sindaci, non siamo contrari a dare ospitalità ai profughi, vorremmo però essere prima di tutto informati, coinvolti nelle decisioni e trovare insieme le soluzioni ideali. Invece si stava optando per la soluzione peggiore: in alta montagna, in mezzo alla neve, quasi una crudeltà nei confronti di chi viene dal deserto del Sahara e negli alberghi dell’unica stazione sciistica della Campania dove sono in atto grande investimenti per rilanciare il turismo”.A Chieffo viene un dubbio e lo esterna: “Ma non è che in provincia di Avellino hanno monitorato solo Bganoli?…”
Gli albergatori dell’altopiano Laceno confermano di aver ricevuto la richiesta: “ Sono venuti i carabinieri – riferisce uno dei responsabili dell’Hotel Cervialto – ci hanno chiesto la disponibilità a dare alloggio agli immigrati. Noi abbiamo detto di no, ma non l’abbiamo fatto perché siamo razzisti. E’ giusto aiutare questa gente, è una questione umanitaria, ma si possono trovare altre soluzioni. In questo momento per noi del Laceno è davvero inopportuno, già stiamo attraversando un momento di crisi. Tutti abbiamo rifiutato”. “Magari in periodi in cui non c’è flusso turistico si potrebbe anche fare – dicono all’Hotel La Lucciola – anche se vanno valutati una serie di fattori. Adesso proprio non ci sono le condizioni”.

Irpinianews, 03.03.2011

Profughi al Laceno – Rama (Idv): “Che senso ha?”

Il rappresentante del Collegio di Montella dell’Italia dei Valori Salvatore RAMA interviene sulla questione dei profugli da accampare sul Laceno ” Che senso ha chiedere la disponibilità agli albergatori del Laceno di ospitare i profughi provenienti dal nord Africa, quando poi i rappresentanti delle istituzioni che ci governano, nelle varie campagne elettorali hanno predicato di voler far decollare la località turistica del Laceno? E’ un controsenso. O si crede di avere a che fare con degli operatori turistici incapaci di gestire le proprie strutture alberghiere dell’unica stazione turistica della Regione Campania o i nostri rappresentanti istituzionali hanno una bassissima considerazione delle nostre capacità imprenditoriali e quindi pensano “almeno gli mandiamo un po’ di gente per poter far funzionare gli alberghi del Laceno”. Credo che si stia raggiungendo il limite della sopportabilità e della pazienza di tutti coloro che lavorano nel settore del turismo e del relativo indotto. Ma come si può pensare di voler portare i profughi sull’altipiano del Laceno? A chi è venuta l’idea? Come possiamo pensare di voler pubblicizzare le nostre bellezze, i nostri prodotti le nostre idee per rilanciare il nostro turismo con la presenza dei profughi sull’altipiano del Laceno? Chi volete che venga a visitare le nostre zone, a percorrere i nostri sentieri naturalistici, a passeggiare nei nostri boschi, sapendo che in qualsiasi momento potresti incontrare una persona non gradita? Questo non è razzismo, ma è federalismo, proprio quel federalismo che il nostro governo in questi giorni sta approvando in Parlamento. Perchè i profughi non vengono trasferiti al nord presso le strutture di coloro che vogliono e pretendono il federalismo comunale? La nostra gente sta affrontando già molte difficoltà a seguito della chiusura di diverse industrie sorte all’indomani della ricostruzione del post-terremoto del 23/11/1980, dando l’illusione dell’industrializzazione delle aree interne a tutto vantaggio di molte aziende del Nord che hanno ottenuto innumerevoli vantaggi economici, sgravi fiscali fino a quando c’erano a disposizione i fondi pubblici, quando poi hanno visto che per poter operare dovevano mettere mano alla loro tasca hanno abbandonato tutto ed hanno lasciato migliaia di famiglie senza lavoro, senza soldi, senza dignità. Noi dell’Italia dei Valori riteniamo inopportuno popolare le nostre località turistiche con i profughi del Nord Africa e dei paesi del Mediterraneo che sono in rivolta, pertanto si rimandano al mittente tutte quelle iniziative tese a danneggiare l’immagine delle nostre zone interne.

Irpinianews, 03.03.2011

Minoranza: “Si convochi consiglio sulla questione profughi”

La minoranza consiliare Bagnoli Insieme e la sezione UDC di Bagnoli Irpino, avendo appreso dagli organi di stampa provinciali notizia circa un possibile arrivo di profughi nelle strutture alberghiere del Laceno, rappresentano la necessità di un chiarimento sulla questione. “Vista la rilevanza del problema, infatti, sarebbe stata auspicabile un’immediata convocazione del consiglio comunale per informare e coinvolgere nella discussione tutte le forze politiche, imprenditoriali, sociali e l’intera comunità, e per intraprendere tutte le consequenziali ed opportune azioni a livello istituzionale. Non riteniamo giusta ed adeguata la metodologia usata dall’amministrazione comunale di informare della questione solo tramite i media, né tanto meno riteniamo appropriato aver affrontato il problema, grave e di importanza internazionale, invocando, tra le altre cose, un mero “fattore climatico”. In democrazia è buona regola informare e confrontarsi nei luoghi istituzionali preposti”.

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Dalle coste del Maghreb, agli alberghi del Laceno: la proposta di Maroni

Il Corriere, 02.03.2011

I profughi dei Paesi sconvolti dalla guerra civile, la Libia, la Tunisia, l’Egitto, potrebbero trovare rifiugio negli alberghi del Laceno. A questo pare stia pensando molto seriamente il Ministero degli interni che attraverso la prefettura ha già sondato il capo in Irpinia. Tutte le strutture ricettive di Bagnoli e degli altri paesi dell’altopiano sono state infatti già contattate dalla Prefettura di Avellino per ottenere i dati relativi alle disponibilità per le prossime settimane.

Per questo è già scattato l’allarme da parte delle istituzioni locali e degli albergatori che contestano eventuali decisioni in tal senso e si dicono pronti a fare le barricate.

Questo almeno è ciò che emerge dall’incontro tenuto ieri dal sindaco di Bagnoli Aniello Cheffo con gli imprenditori del settore turistico.

«Abbiamo saputo che è stata chiesta in via ufficiale – spiega il primo cittadino – direttamente agli operatori turistici la disponibilità a ricevere gli immigrati provenienti dal Nord Africa e dalle aree della crisi libica. Diponibilità che è ovviamente stata negata vista l’incongruenza di una simile operazione: come si fa ad immaginare infatti un ricovero per immigrati del deserto su montagne ancora ricoperte di neve. Un clima incompatibile con le stesse condizioni di vita di questa povera gente».

Dietro il no degli albergatori non c’è, spiega Chieffo, una volontà discriminatoria o una mancanza di cultura della solidarietà ma una evidente stato di cose. «La presenza di questi immigrati negli alberghi della Regione – continua il sindaco – bloccherebbe la programmazione delle attività per la stagione estiva. Allora c’è da chiedersi: il Laceno è il posto ideale per queste persone? Io credo di no».

Chieffo che in queste ore sta avendo contatti continui con Roma e Napoli lancia l’allarme. «Le operazioni sono partite da giorni ormai. Da persone fidatissime mi giunge voce che Maroni abbia promesso agli amministratori del nord che questo piano di accoglienza riguarderà esclusivamente le regioni del Mezzogiorno perché evidentemente nella Padania di Bossi questi immigrati non sono accetti». Duro è il monito al centrodestra e in particolare ai rappresentanti irpini di questo schieramento. «In qualità di amministratori non siamo stati inteprellati, né nessuno nostro esponente a Roma ci ha chiamato per renderci partecipi della situazione. Stiamo provando a contattare anche i vertici della Provincia ma sinora nessun tentativo ha avuto buon esito. Mi chiedo a questo punto a cosa serva avere rappresentanza se veniamo trattati in questo modo».

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Irpinianews, 02.03.2011

Stabile (Federalberghi): “Così il Laceno morirà definitivamente” .

Le visite degli emissari della Prefettura ci sono state. Hanno setacciato gli alberghi della zona del Laceno, per un primo sopralluogo e per chiedere una disponibilità di massima. Ma nel pieno della stagione invernale con una stazione sciistica che funziona a pieno regime, potrebbe rappresentare una “mazzata” di immagine definitiva.

Che il Laceno non godi di tanta attenzione è fatto risaputo. Ma ora questo ulteriore sgarro potrebbe rappresentare un ulteriore schiaffo. “Se hanno deciso di far chiudere Laceno sono sulla strada giusta – sono le prime parole di Gerardo Stabile, presidente di Federalberghi di Avellino – E’ vero ci sono stati contatti, ma ci siamo fermamente opposti perché nel mezzo della stagione turistica non potremo dare disponibilità del genere. Non è una questione di essere razzisti, ma ritengo che le popolazioni che provengono dal Nord Africa non troveranno certamente le condizioni ideali per poter trascorrere la loro fuga dalle terre natìe sui monti dell’Irpinia. Contiamo circa 600 posti letto che durante questi mesi sono occupati dai turisti che scelgono Laceno per rilassarsi e divertirsi sulla neve. Sarebbe un ostacolo al proseguo dell’attività turistica di rilancio e una mazzata per noi albergatori che vedremo diminuire prenotazioni e presenze. Le difficoltà sono già innumerevoli, se poi si è deciso di far chiudere definitivamente il capitolo Laceno, che lo facciano ed ognuno si prenda le proprie responsabilità”.

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Ottopagine, 02.03.2011

Bagnoli, il sindaco Chieffo: nulla contro di loro, ma siamo sconcertati per i metodi adottati

In fuga dal Nord Africa, “vogliono trasferirli al Laceno”

“Vogliono trasferire nelle strutture alberghiere del Laceno un centinaio di immigrati in fuga dai paesi del Nord Africa. Chi ha preso questa decisione, senza peraltro interpellare le amministrazioni locali, ci lascia sconcertati, è fuori dalla grazia di Dio. Come si può concepire di portare gente abituata al clima del deserto del Sahara in alta montagna, in mezzo alla neve!” a rilevare la notizia è il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo.

Il quale esprime un disappunto che nulla ha a che fare con fanatismi xenofobi o avversione per gli immigrati: “In scelte del genere – dice – dovrebbe prevalere la logica, il buonsenso. Intanto i comuni non sono stati avvisati, le decisioni sono passate sopra le nostre teste, la vicenda viene gestita dal Ministero degli Interni che ha chiesto alle Prefetture del Meridione di avviare una verifica sui vari territori al fine di reperire strutture idonee per dare ospitalità alle folle di immigrati che stanno lasciando in questi giorni la Tunisia, la Libia, l’Egitto, i paesi del Maghareb dove sono in atto le rivolte contro le dittature. Fermo restando che io sono d’accordo a dare ospitalità a questa gente, quel che contesto sono i metodi e le soluzioni adottate”.

“In una democrazia certe decisioni andrebbero prese in sinergia con le amministrazioni locali – spiega Aniello Chieffo – ci sono case vuote, anche di proprietà comunale, in molti centri storici dei nostri paesi e soprattutto ci sono vari immobili di proprietà della chiesa che potrebbero essere utilizzate per dare alloggio agli immigrati. Personalmente ho saputo della vicenda dagli operatori turistici del Laceno, mi hanno informato dopo aver ricevuto la visita dei carabinieri inviati dal prefetto a chiedere la disponibilità nelle varie strutture alberghiere. Ieri sera ho avuto un incontro con loro. Le istituzioni, ad iniziare dalla Provincia, tutte peraltro a conoscenza del fatto, se ne infischiano. Ritengo che sistemare un centinaio di immigrati a Laceno sia un’idea assurda, insensata per svariati motivi più che validi che elencherò: c’è un fattore climatico, non è un clima adatto a questa gente; un fattore turistico: la stagione sciistica invernale è ancora nel pieno e questo danneggerebbe gli operatori; un fattore logistico, organizzativo ed assistenziale: diventa impossibile controllarli in un territorio montano in mezzo a decine di migliaia di ettari di bosco, mancando un controllo capillare sarebbero anche facili preda della microcriminalità in cerca di manovalanza, inoltre in quel contesto non si possono assicurare le migliori condizioni assistenziali ed i costi in alta montagna sono quattro volte più alti rispetto ad altri tipi di sistemazioni”.

Il sindaco di Bagnoli Aniello Chieffo continua il suo sfogo: “Ma con tutte le soluzioni che si potrebbero trovare sul territorio, la prima cosa che viene in mente sono gli alberghi del Laceno! Uno dei pochi posti, se non l’unico, a vocazione turistica della provincia. Tutti sanno, ad iniziare dai politici ai vari livelli istituzionali, dei progetti per svariati milioni di euro che sono in itinere per far decollare il turismo sull’altipiano del Laceno. Io mi chiedo come si può essere così miopi”.

Aniello Chieffo mette sul tavolo un altro interrogativo: “Pare che il ministro Maroni abbia deciso che questo enorme flusso di clandestini non debba varcare il Garigliano, e quindi è una vicenda che deve gestirsi il Mezzogiorno, l’ex Regno delle Due Sicilie per intenderci, il tutto è stato addossato sulle spalle dei paesi del Sud, gli stessi che devono fare i conti con i tagli del federalismo fiscale. Mi chiedo: e i referenti politici del Mezzogiorno, i nostri referenti politici non hanno battuto ciglio rispetto a questo? Purtroppo non è la prima volta e non sarà l’ultima”.

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Irpinianews, 02.03.2011

Carillo (SeL): “Disponibilità ai profughi, ma scegliamo le modalità”

Da Giuseppe Carillo (Sinistra e Libertà di Avellino) riceviamo e pubblichiamo “Se fosse vera sarebbe una provocazione la notizia che il Ministro dell’Interno Maroni avrebbe scelto il Laceno per ospitare profughi provenienti dal Nord Africa e dei Paesi mediterranei in tumulto. Una provocazione rivolta al Sud per seminare preoccupazione e paura, presupposti per diffondere agevolmente anche nel Mezzogiorno la cultura del rifiuto indifferenziato da portare in discarica applicata anche all’umanità. L’Irpinia, la sua popolazione, i suoi paesi, la Città, devono accettare la sfida e dichiarare al Ministro al propria disponibilità ad accogliere i profughi, rivendicando il diritto di decidere insieme al Governo le modalità. Sarebbe bellissimo che tante case sfitte nei nostri centri storici servissero per un certo tempo a dare riparo a famiglie, giovani in cerca della libertà. E’ l’accoglienza che farebbe del Sud la più grande piattaforma umanitaria del Mediterraneo”.

Ottopagine, 02.03.2011

Immigrati al Laceno, Forza del Sud: meglio in Valtellina
Santoli: impensabile trasformare l’unica stazione turistica in campo di accoglienza per profughi

Dopo il clamore che ha suscitato la notizia del possibile traferimento degli immigrati del Nord Africa nelle strutture alberghiere del Lago Laceno, a Bagnoli Irpino, non s’è fatto attendere l’intervento degli seponenti di Forza del Sud. Gerardo Santoli ha detto che è «impensabile che l’Altopiano del Laceno si possa trasformare in un campo di accoglienza profughi. Sarebbe la fine di un territorio magico e incantato, con un rischio altissimo di avere gravi problemi sociali tra i profughi e l’intera popolazione della provincia».
Per il coordinatore provinciale «il sopralluogo avvenuto in questi giorni da parte degli emissari della prefettura rappresenta un vero schiaffo morale a un paesaggio splendido che può rappresentare un’opportunità di riscatto economico per l’intera provincia irpina e regionale, che per troppi anni è stato dimenticato da una classe politica e amministrativa sia provinciale che regionale incapace di organizzare e programmare un piano di rilancio valido ed efficace; per Forza del Sud l’altopiano del Laceno è un punto strategico per dare una svolta concreta all’economia e al turismo della nostra provincia, stiamo studiando un programma di rilancio che presenteremo sia in regione che ai ministeri competenti e lotteremo con tutte le nostre forze affinché questa impensabile ipotesi si concretizzi, il Ministro Maroni potrebbe trovare soluzioni in Trentino o in Lombardia, ma qui no».

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Irpinianews: Laceno da stazione sciistca a centro profughi …, 02.03.2011

Irpinianews: Stabile (Federalberghi) così Laceno morirà …, 02.03.2011

Irpinianews: Carillo (SeL), Disponibilità ai profughi ma scegliamo le modalità, 02.03.2011

                                                                                                       

2 Commenti »

  • Lucarchitec scrive:

    Fate qualcosa! Non è proprio normale che queste persone vadano a finire a Laceno! Prima cosa sti poverini non possono passare dal caldo asfissiante alla neve (come faranno a coprirsi? riscaldarsi?) ma poi già Laceno non ha lo sviluppo che vorrebbe, ora anche i profughi? ma STIAMO SCHERZANDO??? ma poi lì non ci sono negozi, collegamenti con la città…nulla…sti poverini muoiono di fame o vanno a ciacciare belve come gli uomini primitivi?

  • Lucarchitec scrive:

    Scrivete a Striscia La Notizia!!!!!

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