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Dopo Berlino

09.05.2017, La poesia di Luciano Arciuolo (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2017, Anno XI, n.2)

caduta-saddam-guerra-in-iraqLa peculiarità di questa breve poesia (pubblicata nella raccolta “Nei libri”) non è certamente la bellezza lirica o stilistica. Da questo punto di vista, anzi, è tutt’altro che ben riuscita.

Essa è stata scritta il 9 Novembre del 1993, a quattro anni dalla caduta del muro di Berlino e a due dall’unificazione della Germania. E racconta un mondo che allora, probabilmente, vedevano in pochi: quello di un Occidente alla ricerca di nuovi nemici da abbattere, dopo il crollo del Comunismo. Ed ecco la (facile) profezia: il nuovo nemico, per Rambo, verrà dal Sud! Così è stato, purtroppo.

Le guerre in Medio Oriente (Iraq, Afghanistan e poi ancora Iraq) che hanno destabilizzato la regione, alla ricerca di armi di distruzione di massa che nessuno ha mai trovato. Quindi il terrorismo, risposta violenta, spietata e cieca. E ancora altra violenza e altro terrorismo, in una spirale senza fine.

E poi le migrazioni di milioni di persone, in fuga da quelle guerre ma anche dalla fame senza speranza, che la globalizzazione dell’economia e della finanza aveva promesso di eliminare.

E infine i muri. E la rinascita dei nazionalismi. E …

***

Dopo Berlino

(9.11.1993)

***

Quanti altri muri

dovremo sfondare?

Rambo ghigna

(altro non sa)

mentre scava fossati

per la grande vittoria.

Dal Sud, soldato,

dal sud arriverà

la marea umana.

Prepara le armi

e un discorso.

Difendi la civiltà

gendarme.

Gli avvoltoi, insaziabili,

volteggiano cupi

incuranti di mura.

                                                                                                       

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