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Eraclito e il fiume

27.12.2014, Articolo di Salvatore “Totoruccio” Fierro

Come è noto, la caratteristica peculiare dell’ uomo è la razionalità. Essa, lungo il corso della storia della filosofia, è stata identificata e fatta coincidere a volte con il pensiero e l’anima, altre volte con lo spirito e la mente, costituendosi come la precipua essenza, l’attribuzione più esaltante dell’umanità.

In una tale ottica, Cartesio fece derivare tutto il suo impianto filosofico dal sofferto, ma semplice sillogismo: ” COGITO, ERGO SUM ! “. È come dire, cioè , che è sufficiente esplicare una qualsiasi attività intellettuale per attestare ed ammettere la nostra esistenza umana!

Il dibattito ideologico, caso mai , si è logorato e scontrato, certe volte anche in modo esacerbato, dove tale facoltà potesse albergare e dispiegarsi : si è sostenuto, per esempio, con dotte argomentazioni che essa si trovava nella testa o nel petto, o , più ancora , negli occhi e nel cuore dell’uomo…

Tale essenza spirituale, purtroppo, è stata molto spesso smarrita dall’uomo, che, tra gli esseri viventi di questo globo terracque , da ” primus inter pares ” è ignominiosamente decaduto a “unus inter pares” ! Tale declassamento lo ha penalizzato fin da quando studiando e arrovellandosi il cervello con i suoi compagni trogloditi sul modo di procacciarsi più facilmente il cibo nelle foreste preistoriche , volle provare la potenza distruttrice ed esiziale dell’ osso della mascella di un piccolo dinosauro sul cranio di un suo inerme e stupefatto interlocutore!

Fin dal quel tempo , come la storia ci ha testimoniato , l ‘ uomo si è reso responsabile dei più esecrandi misfatti , delle più nefande e scellerate azioni non solo nei confronti dei suoi simili, ma anche dell ‘ habitat in cui viv , che sembra improbabile e difficile sostenere che esista in lui un qualche barlume di ” humanitas “!

Allora , scene allucinanti , lunari , catastrofiche si agitano nella nostra mente, mentre siamo pervasi da un ‘ atmosfera untuosa, giallognola, letale…!

L’ ossido di carbonio che ha occupato tutta la troposfera, costringe gli inebetiti e rassegnati esseri ” umani ” a muoversi in solitudine, respirando con bombole di ossigeno e a vagare senza una precisa meta! Tutte le specie animali e vegetali stanno per scomparire , mentre l ‘ azzurra acqua dei mari si è tramutata in una cupa e spessa poltiglia di colore plumbeo…!

Tra tanto squallido e ingiustificato disastro , si aggira solitario e sconsolato Eraclito , che partendo da Efeso della sua amata Grecia , ed essendosi azzerata ogni categoria spazio – temporale , ha voluto visitare un agro della ” Campania Felix ” , colonia ubertosa e ridente dell’ Ellade ” Magna “…

Il grande filosofo , vissuto tra il 550 ca e il 480 ca a.C. e che, per l ‘enigmaticitá del suo stile, fu soprannominato l’ ” oscuro  , sostenne nella sua opera ” Intorno alla natura ” che la realtá è unità dei contrari e si realizza nel divenire. ” Tutto scorre ” , egli affermava , dal greco ” panta rhei ” e , ancora , ” non è possibile discendere due volte nello stesso fiume , tutto si disperde e si ricompone di nuovo , tutto viene e va in una continua evoluzione “…

In una notte di dicembre del 2014 , senza luna e senza ” aura ” il temerario , oscuro , triste pensatore mentre percorre le zone del Nocerino viene d ‘ improvviso richiamato dal rumore rutilante delle acque di un fiume che scorreva lento e sonnacchioso verso valle…

Di fronte a tale spettacolo , egli venne tentato di sperimentare di persona il fondamento della sua geniale teoria e si calò nelle acque fredde del fiume…

Ahimè , questa volta non potè rivivere , scomparve definitivamente… non sapeva, il tapino , di essersi immerso nel fiume SARNO !

                                                                                                       

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