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Fra’ Agnello Stoia, il francescano che ospita gli sgomberati

02.09.2017, L’accoglienza (da “Il FattoQuotidiano.it“)

“Perché lo faccio? È come offrire una capanna a Giuseppe e Maria”.

Fra-Agenllo-Stoia“Quando hanno occupato, i frati un po’ si sono spaventati”. Fra’ Agnello Stoia e il suo saio grigio accolgono tutti con un sorriso e con un piglio deciso, qui alla Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma. Da ormai 22 giorni un centinaio di persone, ovvero una sessantina di nuclei famigliari, sgomberato alcune settimane fa da Quintavalle vive e dorme qui, nelle tende al riparo del portico quattrocentesco della chiesa.

“Abbiamo trovato immediatamente un equilibrio, e i nostri rapporti sono ottimi”, dice ripercorrendo la cronaca con ilfattoquotidiano.it. “Loro mi stanno imparando a conoscere e io sto imparando i nomi di bimbi e adulti. È una terra di mezzo che accoglie”.

Non tutta la Chiesa lo fa. “La testa della Chiesa è Gesù Cristo, il corpo siamo noi uomini. Con la nostra eccellenza o povertà. Siamo umani, e probabilmente Lui ci ama proprio così”.  Cosa chiede alla sindaca Virginia Raggi un frate francescano? “Chiedo alle istituzioni di essere presenti in questa situazione”.

La pace “è un prodotto artigianale, dice Papa Francesco. C’è bisogno di pazienza e di dialogo e noi frati siamo lo spazio di incontro tra le parti”. Accogliere gli sgomberati “è come accogliere Gesù, Giuseppe e Maria”. E in più, qui, al centro di Roma, in mezzo ai palazzi del potere, “accende i riflettori su un problema reale della città: quello dell’emergenza abitativa“.

IL VIDEO

27.08.2017, Il Corriere della Sera

Tendopoli nel cuore di Roma. La vita dei cento sfollati sotto i portici di Santi Apostoli

***

IL RACCONTO: dopo uno sgombero di tre anni fa

«Accogliere questa gente è come offrire una capanna a Gesù, Giuseppe e Maria. È lo spirito di papa Francesco. Non è una risposta ai loro problemi, aspettiamo che le istituzioni si muovano e assicurino una soluzione. Ma intanto affrontiamo l’ emergenza. La reazione della gente, dei fedeli? Sono tanti i gesti di solidarietà, le offerte di aiuto dei parrocchiani, dei passanti, anche dai rettori e dai parroci delle chiese vicine. E proseguiamo la nostra vita normale. Con loro qui».

Fra Agnello Stoia, saio grigio dei Frati minori conventuali, è il parroco della Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma: un tratto sereno ma deciso, sembra un professore universitario. Dal 10 agosto il portico quattrocentesco, sotto la facciata neoclassica del Valadier, ospita una tendopoli. Sulla cancellata le scritte spiegano: «Prima i poveri», «Casa/redditi/dignità», «Mai più senza casa». Più di cento persone (per un censimento auto-organizzato 45 bambini e 60 adulti) si sono accampate qui dopo lo sgombero del 10 agosto dello stabile occupato dal 2013 (ex Inps, ora di un privato) in via Quintavalle 88 a Cinecittà: ore di tensione, quel giorno, elicotteri a bassa quota, tafferugli ma nessun ferito.

In serata manifestazione sotto la Prefettura, l’occupazione della vicina antica Basilica, dietro a piazza Venezia e via del Corso. Infine la trattativa: tendopoli sotto il portico. Alcuni sono reduci da un altro sgombero, quello di gennaio a Colle Monfortani, sulla Prenestina.

Tende da campo ultraleggere e materassi per un’umanità multicolore: italiani come Alberto, 35 anni, romano, lavori saltuari. O il romeno Costantino, 44 anni, muratore ammalato, con la moglie e la figlia di 9. E poi marocchini, sudanesi, molta gente dell’est europeo, siriani, sudamericani. Tra loro parlano italiano, unico collante Fontana di Trevi Piazza Venezia

                                                                                                       

1 Commento »

  • angelo capone scrive:

    Alcun dubbio! Sono testimone di quanto ha fatto per ristrutturare CON procedure antisismiche La CASA d’ACCOGLIENZA di San FRANCESCO a Folloni a MONTELLA

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