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Giocavo in attacco e facevo sempre il capocannoniere …

11.07.2015, Email di Filippo Nigro

Rispondo volentieri a Nello Memoli. Lo considero un avversario politico, non un nemico. Una persona con cui si può discutere, che difende le sue tesi, ma che non ha difficoltà ad ammettere errori del passato. Vorrei fargli notare alcune cose, in merito al comizio di Domenica 28 Giugno. Un comizio in una piazza affollata, caro Nello, e per nulla distratta, a giudicare dal numero di persone che la sera stessa, ma soprattutto il giorno seguente, mi hanno espresso le loro congratulazioni commentando le cose dette. Forse l’unico distratto eri tu perché, oltre a non “vedere“ la piazza, non ti sei accorto che gran parte del discorso era un resoconto delle cose realizzate in questi due anni. Magari te ne manderò una copia, così non dirai più “invece di spiegare cosa si sta facendo etc.“

….Il Sindaco provoca la minoranza, sferra attacchi…. nascondendo un complesso freudiano…. Freud e la psicoanalisi non c’entrano, il discorso è un altro.

Cerco di spiegare: ho espresso più volte la volontà di Amministrare il paese “guardando in avanti“, con l’intenzione di lasciarmi alle spalle le polemiche ed i rancori per dedicarmi esclusivamente al compito che mi hanno affidato gli elettori. Ed anche perché dimostrare di avere ragione non mi aiuta a risolvere i problemi. Sono stati questi i miei propositi, non quelli di fare il…. provocatore. Anche perché non ne avrei neanche la convenienza. Nel senso di non voler sprecare tempo ed energie appresso alle polemiche ma di volermi concentrare sul da farsi per la nostra comunità. Ma ho anche detto, più volte, che non mi sarei sottratto a dare le dovute risposte ogni qualvolta ne dovessi ravvisare la necessità. E questo è il punto: nel nostro paese da un lato c’è chi è rimasto con la mente incatenata al passato e dall’altro chi non riesce ad individuare un orizzonte nuovo verso il quale avviare un percorso diverso.

Questa è una Amministrazione (chissà perché !!)  “sotto osservazione“ con il microscopio elettronico, i nostri atti vengono passati ai Raggi X, ci vengono fatte interrogazioni Kilometriche spesso per cavilli burocratici, comizi in piazza e comunicazioni al Prefetto per cose inesistenti, invio atti alla Corte dei Conti etc. Se penso poi alla questione Seggiovie….Lì è stato raggiunto il punto più alto di una speculazione politica di bassa lega, sono state dette un sacco di sciocchezze, di falsità e di cattiverie per cose che tra l’altro affondano le radici in omissioni ed errori del passato. La questione Seggiovie, insomma, non come occasione per far emergere la capacità del paese di unirsi rispetto ai grandi problemi ma come mezzo da strumentalizzare e sfruttare in relazione alle proprie convenienze e per inseguire ipotetici vantaggi politici.

E tutto quanto descritto, caro Nello, è inevitabile che abbia delle conseguenze.

Perché in questa “accesa“ situazione, io decido di “voltarmi all’indietro“ e ti assicuro che non è difficile individuare  cose “sorprendenti“ e situazioni particolari di cui altri in passato si sono resi responsabili. Così, come dici tu, viene fuori la mia propensione a fare “l’attaccante“ come negli anni belli della gioventù. Colgo l’occasione per precisare che io nutro grande rispetto per gli elettori del PD. Non potrei dire lo stesso, però, nei confronti dei suoi dirigenti, ovviamente dal punto di vista politico. Perché al di la del colore delle Amministrazioni, un partito deve avere il coraggio di dire le verità e di assumersi le proprie responsabilità anche se dovessero risultare….imbarazzanti alla luce di sviluppi nuovi e forse inaspettati. Non deve appiattirsi ma far emergere l’anima critica in funzione dell’interesse della collettività. In mancanza di ciò, sono essi i primi responsabili dalla crisi della politica in paese. Ed in relazione alla questione Seggiovie le posizioni del PD non mi pare siano state un esempio di serietà e correttezza. Perché invece di analizzare il problema con animo libero e sereno e spiegarlo nella sua verità, non ha saputo fare di meglio che chiedere le dimissioni dell’Amministrazione. E lo ha fatto non solo in seguito ad una lettura superficiale e strumentale di tutta la vicenda, ma anche in seguito ad un semplice calcolo matematico (1181 voti totali – 254 voti preferenziali del vicesindaco revocato = 927 sostenitori, meno di quelli conseguiti dalla lista d’opposizione). In tal modo l’Avv. Chieffo neanche si sarebbe dovuto insediare….Una speculazione politica davvero misera! Altro punto: in parte è vero che concentro gran parte della mia attenzione sulle questioni interne. La ragione è che siamo pochi, credo che in passato non ci siano esempi di Amministratori così ridotti di numero che si trovano ad affrontare questioni tanto spinose ed importanti. E poi, per uno della mia area politica, un conto sarebbe stato fare il Sindaco 20 anni fa ed un altro è farlo adesso, mi pare ovvio. Ma in fondo non è proprio come tu dici. Io non cerco visibilità a tutti i costi, non ho l’idea di una poltrona da occupare ma di concorrere a risolvere i problemi. C’è in corso una grandissima opportunità, rappresentata dal progetto pilota aree interne. Un progetto dalle straordinarie prospettive, forse le uniche per il nostro territorio, tanto è vero che è supportato dal grande impegno ed entusiasmo “giovanile“ del Presidente De Mita. Abbiamo formato delle commissioni di lavoro (Sanità, Turismo, Agricoltura, Trasporti, Scuola) ed io, nonostante la professione che svolgo, ho scelto la commissione Turismo perché consapevole delle ricchezze del nostro paese e della loro importanza in termini di sviluppo e di opportunità. Vedi, Nello, i tempi attuali non consentono più di impegnarsi per la tutela “dell’azienda Bagnoli“ se non inserendola in un contesto più ampio e dai nuovi orizzonti. Dobbiamo immaginare percorsi che abbiano a riferimento l’efficienza dei servizi e la qualità dell’accoglienza e che metta insieme le peculiarità di tutto il territorio dell’Alta Irpinia, quali il turismo sportivo, naturalistico, religioso, culturale, enogastronomico etc. Progetti di largo respiro che guardano al futuro, ecco su cosa ci stiamo impegnando. Ma siamo ancora all’inizio, servono idee e competenze ed anche il PD potrebbe, come dici tu, diventare un interlocutore qualificato se dimostrasse, come dire, più interesse al paese e meno ai calcoli di bottega. La vicenda delle foto all’Expo? Se è ciò che penso, ci volevano svariate migliaia di Euro per un solo giorno. Abbiamo perciò sfruttato un’altra strada, per cui saremo presenti all’Expo con un nostro spazio espositivo dal 28 Settembre al 1° Ottobre per promuovere il tartufo e tutte le altre ricchezze del nostro paese. E ci costa anche di meno. Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, caro Nello, mi fa piacere che hai evidenziato la differenza tra presentare un progetto e non avere il finanziamento e presentare un progetto ed ottenere il finanziamento. L’accelerazione della spesa ci ha finanziato due progetti (Castello e largo Castello) ed anche quello delle Seggiovie ci sarebbe stato finanziato se avesse avuto “le carte in regola“ come gli altri due. E tu sai che noi non abbiamo avuto il tempo e la possibilità di provvedere, a differenza di altri nel passato. Ma abbiamo altri tre anni….Davvero interessante, infine, la proposta della “commissione Giannoni“. Ma c’è una difficoltà al momento insuperabile. Ti riporto un pezzo di un mio articolo di qualche tempo fa: “ So bene che in un paese “da favola“ la campagna elettorale finisce un minuto dopo l’esito delle elezioni. In tale paese le energie migliori concorrono e competono tra di loro alla ricerca delle migliori soluzioni possibili ai problemi della collettività. Il Sindaco e la Giunta governano l’esistente e programmano il futuro, ed a volte riparano anche errori del passato. L’opposizione vigila e stimola ad un impegno sempre maggiore, a fare sempre di meglio. Mette inoltre a disposizione la propria esperienza per evitare ostacoli e per fornire utili suggerimenti….” Un paese da favola, appunto. Ma a noi basterebbe molto meno. Ho parlato spesso della necessità di ricomporre la nostra comunità, nel senso di riscoprire la capacità di unirsi rispetto ai grandi problemi. Qualcosa invece mi dice che per alcuni il Sindaco sia solo un nemico da abbattere ad ogni costo ed in tale situazione è chiaro che il Sindaco non avrà timore di assumersi le responsabilità che gli derivano dal ruolo che ricopre, così come ha fatto finora e così come è fermamente intenzionato a fare per il futuro.

Simpaticamente
Filippo Nigro

                                                                                                       

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