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I miti

16.11.2011, Articolo di Domenico Cambria (tratto da “Il Corriere” del 15.11.2011)

Che cosa è un mito, il mito? Vediamo di capirlo. Il mito è la narrazione che si fa di un pezzo di storia o di un personaggio, spesso irreale, per renderlo immortale. Questo in sintesi. Il tempo del mito è assai vicino a quello della fiaba. Come le fiabe iniziano con … “C’era una volta … “, così spesso i miti iniziano con … “In illo tempore”.

Spesso il mito non è altro che un prodotto dell’immaginazione per qualcosa che si vorrebbe ci fosse. In questa maniera entra in gioco anche l’illusione. Perché no. Chi meglio di tutti ci spiega il “gioco” dell’illusione come necessità di vita è Foscolo. I Sepolcri rispondono a ogni nostro desiderio, le tombe dei grandi l’anello di congiunzione tra le virtù del passato e quelle del futuro che dovranno incitare gli italiani a recuperare unità e indipendenza politica, a rafforzare i sentimenti più nobili, soprattutto a farci ricordare il passato glorioso della patria e quindi a spingere i giovani a compiere grandi gesta.

Giovani, ci siete? Siete connessi? Se ci siete, battete un colpo, e che diamine! In tutta  Europa spopolano gli “Indignados”, da noi … stentano ci sono … non ci sono … dicono non dicono. Qui nessuno sta incitando qualcuno alla ribellione, ci mancherebbe, ma ieri e l’altro ieri i giovani spagnoli, ancora una volta in assemblea dinanzi a “La porta del Sol” con tutto il p0polo di Madrid, hanno indetto una specie di referendum per stabilire che cosa sono i politici e quale il loro compito. Capito giovani? Il popolo madrileno, in assemblea, dinanzi a “La porta del Sol”, ha votato i propri politici! Vogliono in effetti capire che cosa sono i politici e che cosa rappresentano. Il problema, quindi, non è solo italiano, ma europeo.

Questo, purtroppo, da quando esiste l”Europa, Bruxelles, una specie di Versailles dove i potere forti europei stanno dettando le regole agli stati dipendenti per un futuro senza regole. Sì, una c’è, ed è quella della trasformazione dell’essere umano in bestia. Somari, ecco il sogno di coloro che risiedono a Bruxelles, a Strasburgo, a Francoforte, in Lussemburgo ecc., tutto regge di tanti Luigi XVI del XXI secolo, tese allo sfruttamento dell’essere umano per il benessere di pochi.

Vogliamo chiedercelo anche noi chi sono i nostri politici e cosa rappresentano? E’un peccato fare questo? Penso proprio di no. Dicono che siamo in Democrazia, e che diamine?! Oppure questi signori già credono di appartenere alla mitologia? Sarebbe un fatto negativo se così fosse. A me piacerebbe tanto, invece, che i nostri politici appartenessero alla storia. Che un giorno qualcuno possa scrivere di qualche loro gesto eroico per salvare la Patria, la Nazione. Chessò, che domani si alzi un politico e dica: “… la crisi italiana non è economica ma solo politica. L’Italia è una nazione che produce, la terza potenza industriale in Europa e l’ottava nel mondo, ma la nostra dissennata politica l’ha trascinata a livello della Grecia e dell’Albania! “

Ecco sarebbe bello se qualche politico dicesse questo, che è poi la verità. Oppure dicesse: “… il nostro Parlamento spende quando quello della Francia, della Germania e dell’Inghilterra messi assieme. Lo stesso Quirinale spende il doppio dell’Eliseo. Vogliamo intervenire qui con i tagli, invece che intervenire sempre sulla benzina e sulle paghe di chi guadagna 1.000 euro al mese?”

Oppure dicesse: “… le regioni sono lo sfaldamento dello Stato e la partitocrazia ripartita sul territorio, dove spesso la loro cattiva gestione e la partitocrazia non ha avvicinato affatto lo Stato ai cittadini, ma lo ha allontano e reso incomprensibile, permettendo spesso alla criminalità organizzata locale di gestire il potere”. Lo vuole fare, questo, qualche politico? ” Oppure dicesse ancora: “… le Comunità Montane sono il più grande baraccone politico mai realizzato dove il politico addirittura si è voluto inserire impropriamente nella gestione del territorio e credendosi di essere immortale o superiore a Dio nella gestione dell’Ambiente e della Natura”.

Ecco, questo sarebbe bello sentire dire da un politico qualsiasi per cercare di recuperare il Tìtanic oramai già sotto le acque, ma a 100 metri di profondità. Ma se oggi su “Libero” leggiamo: “Non finisce qui. Una messinscena sul Colle”, pronti a sguainare la spada in cerca di una vendetta senza senso, allora vuol dire che ci siamo fumati il cervello. Che occorre una cura disintossicante molto ma molto lunga. Come? Aiutare Monti a governare per qualche anno, ricomporre i partiti, vale a dire le ideologia, dare un senso alle azioni, non già tutti assieme allegramente tipo bettola, per poi ritornare al,voto per votare gli stessi cantinieri. Certamente non con l’attuale legge, da voi machiavellicamente creata per sedere in Parlamento senza essere votati, come Caligola fece con il proprio cavallo in senato, ma con una legge che rispetti l’art. 56 della Costituzione.

Politici, sveglia, siete connessi … o no?

                                                                                                       

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