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Il dibattito della Festa Democratica

27.08.2014, IlCiriaco.it (di Marina Gregorio)

Proposte nuove e credibili nel PD del futuro, no alle larghe intese

“In Irpinia per rinnovare la politica e costruire il futuro”, questo il tema del convegno tenutosi a Bagnoli Irpino nell’Aula Consiliare “Santa Caterina”, in occasione di un evento storico: la 1° Festa dell’Unità Democratica.

Il Primo di una lunga serie di appuntamenti fissi, da rinnovare di anno in anno, con la speranza di ritrovare i vecchi valori della festa dell’Unità e di proiettarli in una logica futura.

Ad aprire l’incontro, organizzato dal Circolo di Bagnoli Irpino, è Adamo Padrone, segretario del Partito Democratico per la sezione comunale di Bagnoli Irpino : «Siamo partiti da Bagnoli perché lo scopo è quello di creare in questo territorio un laboratorio di politica dedicato alla formazione dei giovani, sempre più abbietti a questo settore, inoltre abbiamo scelto l’Alta Irpinia perché è una terra molto ricca di risorse, ma purtroppo scarsamente considerata». Spazio ai giovani, dunque, e nuovo vigore al territorio irpino, il tutto ottenibile solo in un modo: rinnovando radicalmente il modo di far politica.

Varie le tematiche spunto di dibattito lanciate dal moderatore Aniello Chieffo, rappresentante della minoranza comunale: dalla larga intesa alla vecchia politica dei congressi, fino alla politica attuale e agli scenari futuri che coinvolgeranno il partito. A rotazione hanno preso la parola: Francesco Todisco dirigente provinciale del PD; Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano; Rodolfo Salzarulo, sindaco di Lioni; Amalio Santoro, segretario provinciale Centrosinistra Alternativo. Per tutti, una netta opposizione alle larghe intese, considerate come semplice contenitore politico di figure ‘note’ e portatori di voti, ma privo di fondamenta e di un obbiettivo comune da realizzare. «Mai più una guerra di bandiere su bandiere personali – dice Rodolfo Salzarulo – si deve prima di tutto stabilire cosa fare, e poi scegliere i migliori rappresentanti per fare ciò che ci si è prefissati. Oggi in Irpinia siamo in confusione totale, perché non si sa cosa fare, ognuno pensa ai propri interessi personali e la provincia sta scomparendo». «Se si può parlare di larga intesa – sottolinea Francesco Todisco – è perché abbiamo preso coscienza di chi siamo e che ruolo abbiamo, abbiamo preso coscienza di rappresentare una parte, dobbiamo essere un partito che elabora pensieri di verità, che sa osservare cosa accade attorno a se, e da qui ripartire. Un vero partito politico deve avere una visione da offrire, altrimenti è facile parlare di larga intesa e di una politica fatta di accordi e di clientelismo». « Da qualche mese – annuncia, poi, Todisco – non sono più consigliere comunale, e vice-segretario del Pd, perché ho combattuto un Pd troppo schiacciato sulle politiche degli amministratori. Non lo sono più da quando ‘qualcuno’ ha scelto come fare le liste per il comune di Avellino anticipando le alleanze». Dal dibattito emerge la voglia di una politica pura, pulita, «libera dalle logiche del ‘favoritismo’ e del ‘particolarismo, una politica al servizio del cittadino, con degli ideali da portare avanti e soprattutto con una mission da realizzare» dice Beniamino Palmieri. C’è un velo di malinconia per la politica dei congressi e della militanza: «Ai tempi dei congressi, la politica – dice il sindaco di Montemarano – aveva una dimensione pedagogica, c’era una militanza severa, una selezione basata sulla meritocrazia e il congresso era la tappa fondamentale, il momento del confronto e delle decisioni. Oggi i partiti sono divenuti un trampolino di lancio, anche un perfetto incapace , grazie anche agli effetti dell’attuale legge elettorale, può aspirare a ruoli e posizioni inimmaginabili, basta portare tesserati».

Quale sarà l’alternativa a Caldoro in questo scenario? Francesco Todisco è un po’ critico in merito: « Va prima analizzato ed espresso un giudizio in merito a ciò che Caldoro ha fatto o non ha fatto. Il Pd deve presentarsi completamente rinnovato, non nei volti ma nelle proposte. Partiamo con il dire la verità rispetto a ciò che è stato fatto e da questo costruiamo l’alternativa». Molto critici anche Amalio Santoro e Rodolfo Salzarulo: «Larga Intesa con il resto del mondo – sostiene Salzarulo – tranne con il Pd» . Con l’avvicinarsi, dunque, di un appuntamento delicato, che è quello di definire la governance di alcuni enti importanti, il Pd deve imparare a fare autocritica, come dice Palmieri: «la polemica e la discussione sono sicuramente il sale della democrazia». Solo facendo un’ analisi del passato e del proprio operato il Pd può ripartire rilanciando un nuovo e valido progetto politico.

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27.08.2014, Il Quotidiano del Sud

Alla Festa Democratica riflettori sul futuro delle aree interne

Todisco: aprire alle altre province

Quella di Bagnoli Irpino è stata un’occasione per discutere delle questioni legate alla politica provinciale ed alle emergenze del territorio, ora che si va verso la ripresa delle attività. Riflettori sulle aree interne.

Il convegno politico “In Alta Irpinia, per rinnovare la politica e costruire il futuro” ha visto la partecipazione di Aniello Chieffo, capogruppo di minoranza del comune di Bagnoli Irpino, Beniamino Palmieri, sindaco del comune di Montemarano, Rodolfo Salzarulo, sindaco del comune di Lioni, Francesco Todisco (nella foto, ndr), vice-segretario provinciale del Partito Democrtico di Avellino nonché consigliere comunale al comune di Avellino, e Amalio Santoro, segretario provinciale del Centrosinistra Alternativo.

Tra gli interventi più attesi quello di Francesco Todisco, dirigente provinciale del Pd che ha messo in campo idee e proposte sul futuro delle zone interne. Un tema non certo di recente attualità sul quale molti stanno avanzando ricette e prospettive di sviluppo. “Il Pd deve avere una visione armonica con le altre province della regione Campania. Basta egoismi e particolarismi. C’è la necessità di una integrazione. Per quanto riguarda l’Alta Irpinia – continua Todisco – si deve consolidare l’idea del progetto dell’Alta Capacità Napoli-Bari. Mentre per quanto concerne le zone interne c’è necessità di una sinergia tra Avellino, Benevento e Salerno. Tutto questo in una visione di prospettiva che abbraccia l’idea di rilancio del Mezzogiorno. Insomma, occorrono nuove forme di convivenza”.

In merito all’ipotesi dell’area vasta tra l’Irpinia e il Sannio, Francesco Todisco precisa: “Anche qui serve parlare un linguaggio comune – sottolinea Todisco che aggiunge – lo stesso progetto pilota per le aree interne si deve incentrare soprattutto nel trovare idee e azioni utili ad assicurare gli standard di vivibilità.

I temi di maggiore rilievo sono di certo mobilità, formazione e istruzione e sanità. Insomma, le priorità sono in particolare quelle che interessano la persona. Rispetto a tutto ciò molti devono comprendere che alcuni modelli sono superati”.

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26.08.2014, Ottopagine

Il dibattito della Festa Democratica

Aniello Chieffo: “Chiarezza su larghe intese”.

“In Alta Irpinia per rinnovare la politica e costruire il futuro” è il tema scelto dal circolo del Partito Democratico di Bagnoli per celebrare la festa dell’Unità democratica. Questo pomeriggio a partire dalle ore 18:30 presso l’aula consiliare “Santa Caterina”, il segretario del circolo cittadino Adamo Patrone (nello foto, ndr) introdurrà gli interventi di Aniello Chieffo, capogruppo di minoranza in quota Pd in consiglio comunale, Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano, Rodolfo Salzarulo sindaco di Lioni, Francesco Todisco, vice segretario provinciale del Pd e consigliere comunale di Avellino, e Amalio Santoro, segretario provinciale Centrosinistra Alternativo.

“Sarà un momento di ricognizione sullo stato dell’arte della politica nella nostra provincia per analizzare il processo di cambiamento in corso e stabilire nuove coordinate per il futuro” annuncia il capogruppo di minoranza Chieffo. “Arrivano notizie sulle larghe intese, ma non sappiamo chi siano i protagonisti, quali sono i tavoli, e soprattutto quali sono gli argomenti. Se poi dovremmo aspettare che sia un leader ultraottantenne a dettare le condizioni politiche in provincia di Avellino, siamo messi male”.

La presenza di Todisco, e quella di Amalio Santoro evidenziano la volontà del circolo cittadino di aprire un dibattito trasversale. “Appare chiaro in questo quadro, che la dirigenza del Pd in Via Taglaimento sia lontana in questo momento dalla realtà e dai problemi reali. Sono tutti presi dalle prossime elezioni regionali, in una lotta di potere che non interessa i cittadini” continua. L’obiettivo del dibattito, dunque, focalizza l’attenzione sul recupero delle condizioni politiche e programmatiche attuali, per fornire un’analisi dettagliata del cambiamento in corso. “Vorremmo riportare la politica dove è nata, e cioè in Alta Irpinia, per ragioni sociali e storiche” conclude.

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Incontro-Dibattito


                                                                                                       

4 Commenti »

  • michele.gatta scrive:

    Non potendo intervenire al dibattito (motivo di lavoro) mi permetto, umilmente, di sostenere quanto segue:

    1) In campo nazionale le larghe intese sono state “partorite” e “sposate” dalla vecchia dirigenza del PD. E ricordo bene come all’epoca fosse ridotto lo stesso partito (vedi, fra l’altro, l’evidente figuraccia che il Pd fece in occasione della mancata elezione di 2 propri candidati alla presidenza della Repubblica, Marini e Prodi).

    2) Lungi da me dall’ironizzare su leader politici di sicuro spessore culturale e politico, che hanno il solo” demerito” di avere un’età avanzata. Politici di razza e di un’intelligenza sicuramente superiore a qurella finora messa in campo da tanti dirigenti di partito.

    3) Che la dirigenza del PD di via Tagliamento sia lontana dalla realtà del momento, conferma quanto è difficile il tentativo in atto, di “ricambio” che investe non solo il PD provinciale ma anche una buona parte della classe politica nazionale.

    4) Le prossime elezioni regionali sono un traguardo importante e mi auguro che attraverso le primarie si possa scegliere personale politico all’altezza del compito. NO alle scelte dall’alto.

    5)-…”Riportare la politica dove è nata, e cioè in Alta Irpinia, per ragioni sociali e storiche …”. Noto qualche contraddizione nelle parole dell’avv. Chieffo. Nel bene o nel male (sarà la storia a dimostrarlo) la persona ultraottantenne, piaccia o no, è stata sicuramente una voce di primo piano della vita sociale e storica della nostra provincia. Il riferimento all’età mi sembra obiettivamente uno scadimento intellettuale. Peccato che l’amico Nello Chieffo, un serio e scrupoloso professionista, possa incorrere in questo banalissimo errore! Farsi “condizionare” da un’ultraottantenne? Non è che il vero problema sia l’ “incapacità” dell’attuale classe dirigente dell’Alta Irpina di dare risposte serie e credibili ai problemi della gente?

    Ai posteri l’ardua sentenza …

  • AlejandroDG scrive:

    Sul quinto sono in totale disaccordo… Un quasi novantenne non può per natura cogliere le esigenze di un futuro da costruire per i giovani, chiunque esso sia, sia di destra o sinistra, non rappresenta la mentalità corrente di una società proiettata al futuro. Che ne sa quel retrograde in che direzione sta andando il mondo sull’energia e sulla tecnologia, sui diritti civili, sulla parità, sulla laicità dello Stato, sull’uso delle droghe leggere, sull’eutanasia e sull’eterologa, sulla meritocrazia, sull’intercultura, su tutte quelle idee progressive e moderne che stanno proiettando il mondo fuori dal buio del ‘900. Te lo dico io, nulla, ha un’idea del mondo antica e malsana, che farebbero vergognare un Irpino se si trovasse a ragionare con una mente aperta londinese per esempio. Quel mondo resiste qui, nelle lande arretrate, bigotte e conservatrici di un mondo che per fortuna va in un’altra direzione. Un quasi novantenne conservatore siffatto è tutto ciò di cui questa terra non ha bisogno per emergere dalla pece in cui proprio gente come lui ci ha immersi fino al collo. Lo status quo d’arretratezza e clientelismo è così conservato e servito ancora una volta, e noi ce ne andiamo, così a questi paesi resteranno solo canuti dai pensieri arcaici, buoni da visitare come zoo da gente del mondo nuovo del XXI secolo.

  • AlejandroDG scrive:

    De Mita è figlio di un tempo diverso dal nostro, passato e trapassato, è figlio di una cultura lontana ed estinta, proprio perché vecchio d’età. Il mondo deve essere guidato dai giovani, altrimenti invecchierà e morirà con quei vecchi politici che ancora si ostinano a guidarlo secondo il loro pensiero anacronistico. Il futuro di un giovane deve essere costruito da un giovane, perché egli sa cosa vuole e cosa è meglio per lui. De Mita non ha futuro, è uno sbiadito ricordo che si dovrebbe coniugare sempre e solo al passato. Voi ci parlate del futuro e ci parlate ancora di De Mita… E’ triste.

  • redazione scrive:

    Commento di Nello Molinaro:

    Il rimpiangere dei tempi che furono e la mancanza dei vecchi politici.

    Ma quale larghe intese, ormai le ideologie politiche sono superate dal tempo e dagli eventi, tutti hanno sostanzialmente le stesse idee, economiche di mercato, si vede nell’attuale formazione di governo, che è solo l’inizio di una trasformazione totale della concezione della politica , tutto le ideologie si sono mescolate venendo e trovando una sintesi irreversibile è il corso e ricorso storico che porta alla trasformazione della società e bisogna accettarle. Ormai ,ci è rimasto solo il ricordo dei più grandi politici,nelle persone di: De Gasperi, Moro, Fanfani, Berlinguer, Segni, Almirante, Uomini che hanno fatto la storia dell’Italia politica, in cui era insito il comune senso dello stato , anche se in opposizione ideologica.

    I successori si sono dimostrati incapaci di seguire le orme dei loro avi, gentaglia di insufficienza politica sconcertante ,dediti unicamente ad arricchirsi facendone diventare la politica un mestiere passando da un banco all’altro senza un minimo di pudore ,che fiducia può avere il popolo in questi uomini , unicamente disprezzo e ripugnanza “l’eccezione è di pochi”..Gente inaffidabile di una insufficienza e modestia dl condurre una Nazione sconcertante, tanto che hanno fatto decadere l’importanza primaria delle istituzioni parlamentari “Camera e Senato” fattosi sovrastare per la loro debolezza dalla Magistratura rimanendone soccombente, e che ormai ha la capacità anche di poter cambiare il corso politico avendo la possibilità anche con avventati atti a far cadere anche un governo.

    E allora di che si parla, quale idee dettate dall’ideologie si affrontano e si discutono nelle riunioni politiche di tutti i colori partitici quando tutto e tutti sono costretti a seguire una linea economica e nel fare le cose dettatoci dall’Europa . Ci si attacca e si contrasta sul nome e sull’età di un conduttore politico da scegliere, si critica i vecchi, nel caso ho notato critiche su De Mita, e alla sua età da parte dei giovani, con una superficialità e vanità giovanile perdonabile perché essi no conoscono per intero la storia politica dell’Irpinia la loro terra natale, terra che ha dato i natali a grandi uomini di scienza, con cultura immensa ed introvabile altrove per la loro moltitudine. Una terra che ha prodotto politici che hanno comandato la nazione e che i giovani non ricordano e non sanno per no essere nati o per essere ancora nell’infanzia. Uomini come Fiorentino Sullo,ministro dei lavori pubblici , protagonista politico degli anni 50, De Mita Presidente del Consiglio (il più potente d’Italia ) “oggi criticato ingiustamente”Mancini presidente del Senato, Salverino De Vito “senatore” Ministro degli interventi sul Mezzogiorno ,uomini che hanno attuato sempre azioni per il bene dell’Irpinia, apportando modernità , come le opere ; il Ministro Sullo, superstrada Salerno Avellino, De Mita fondi per il terremoto e la ricostruzione urbanistica dell’Irpinia (all’epoca trenta miliardi delle vecchie lire) ed industrializzazione della zona Nusco-Sant’angelo dei Lombardi ed altre zone dell’alta irpinia etc. superstrada Ofantina con il collegamento alla Salerno Reggio Calabria – Salverino De vito fondi per opere idrauliche e industriali nel Mezzogiorno.

    Questi uomini hanno trasformato l’Irpinia sconosciuta all’attuale gioventù , perché essi non sanno che per andare da Salerno a Bisaccia o altro paese dell’altra Irpinia ci volevano dalle tre alle quattro ore, per strade impervie e pericolose , oggi ci sia arriva in un’ora. Personaggi a cui eravamo legati anche noi salernitani, a cui abbiamo dato ed ottenuto ricambiandoli con il nostro sostanziale appoggio politico, orami i tutto è un ricordo e si rimpiangono i tempi che furono perché non si ripeteranno più , per l’assenza di referenti ai posti che contano dello Sato, per cui saremmo costretti unicamente ad elemosinare qualche opera con la speranza che ci venga assegnata !!!

    Ed allora ai giovani gli chiedo di tener presente e di riflettere : essi camminano più veloci dell’anziano, ma l’anziano conosce la dritta strada per non commettere errori!

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