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Il Laceno può volare?

19.08.2017, Articolo di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2017, Anno XI, n.4)

Zakopane-Polonia-piste-da-sci

Nella foto potete ammirare una fantastica stazione sciistica. Una stazione sciistica modernissima, in cui nulla è stato lasciato al caso. Ebbene, questa struttura non si trova sul Laceno. Quel che lega questa località a Bagnoli può rappresentare un’opportunità come una minaccia per la nostra comunità. E’ una lunga storia quella che vogliamo raccontarvi in questo numero. Una storia che ci fa volare alto e ci porta lontano, ma a cui siete liberi di non credere. Si tratta di un mondo di cui si può prendere coscienza solo andandoci di persona. Dove? A circa duemila chilometri dalla nostra piazza.

Il 2017 si aperto con un’importante novità per lo scalo aeroportuale di Napoli. La compagnia low-cost “Ryanair” ha avviato, a cadenza mensile, nuove rotte sperimentali. La compagnia irlandese punta a fare di Capodichino uno dei suoi scali italiani, a partire dal 2018. L’area metropolitana partenopea con un bacino di tre milioni di abitanti è seconda solo a quella romana, quindi rappresenta un grande serbatoio di futuri clienti. Gli aerei non arrivano vuoti in città: questo implica l’arrivo di milioni di turisti nella regione Campania. Da inizio anno quasi cinque milioni di passeggeri sono transitati tra i gate dello scalo. I voli a poco prezzo si concentrano spesso in uno o due giorni nel mezzo della settimana, naturalmente non il sabato e la domenica. Ciò significa che i turisti arrivano a Capodichino e hanno quattro o otto giorni da spendere nella nostra regione. A questo punto, cosa gli riserva la Campania? Certamente Napoli, Pompei, la Reggia di Caserta e le isole partenopee con la costiera amalfitana. E’ possibile visionarle in tre o quattro giornate, e dopo cosa si fa? Ovviamente il turista vorrà vedere il più possibile, non si soffermerà troppo sui i dettagli di Napoli.

ryanair-scalo-aereo-a-napoliPer il momento non è ancora nato un business attorno a questa nuova fonte di turismo. Nessun paese dell’entroterra si è organizzato per proporsi come metà alternativa, per aggiungere la montagna a chi decide di volare a Napoli. Questo accade perché fino a qualche tempo fa l’aeroporto non era stato ancora toccato dalla rivoluzione low-cost. Compagnie come “Easy-jet”, “Vueling” o “Volotea” avevano iniziato ad atterrare alcuni anni fa. Tuttavia, non competevano sulle stesse rotte e si tratta di compagnie commercialmente non aggressive. Ad esempio la “Wizzair” copre solo l’Est Europa. Mercato interessante per la Campania, vista la grandissima domanda d’Italia e le valute locali che rendono costosisse le località a nord di Roma. Il nostro basso costo della vita può aiutarci a competere con le ben più rinomate Umbria e Toscana. Altre livree interessanti sulle piste di Capodichino sono quelle verdi della compagnia low-cost russa “S7”. Propongono collegamenti con Mosca non molto onerosi (si tratta sempre di un paese non UE). L’Emilia Romagna riesce da anni ad attrarre sull’aeroporto di Rimini questi facoltosi clienti. Tornando al nostro discorso, i voli sperimentali “Ryanair” su Napoli hanno reso spietata la concorrenza. La compagnia irlandese ha speso tutta l’estate a lanciare promozioni lampo con voli per inizio settembre, il weekend dei morti e il resto dell’autunno. Si parlava di 9 o 20 euro a biglietto. Ovviamente “Wizzair”, “Vueling” e le altre rivali non si sono fatte attendere e hanno risposto con promozioni simili. Insomma, al giorno d’oggi costa meno un aereo da Capodichino che un pullman per Roma o Firenze. Oggi abbiamo potenziali clienti in altre città europee per i quali Laceno è più economico da raggiungere, rispetto a chi viaggia con pullman o treni dal centro Italia.

veduta-lago-lacenoAbbiamo un serbatoio di potenziali clienti ancora inesplorato. Il Laceno potrebbe riorganizzare la sua offerta turistica per puntare su questo mercato. Nel panorama degli eventi estivi la nostra località è stata già vergognosamente messa all’angolo dall’exploit di paesi come Calitri o Gesualdo. Paesi che, avendo molto meno di Bagnoli e Laceno, hanno saputo vendersi meglio. Si sta aprendo una finestra su un nuovo mercato, non lasciamo ancora una volta il primo passo a altre località! Come fare? Servirebbe certamente un’unione, probabilmente un’agenzia viaggi che inizi a fare pacchetti con volo, sistemazione, visite ai già citati luoghi della Campania e ovviamente qualche giorno al Laceno. Sarebbe un’operazione dove il turista non spenderebbe al Laceno l’intera vacanza, ma meno della metà. Tuttavia, sarebbe d’aiuto per dare varietà a un flusso turistico altrimenti insostenibile. Questo richiederebbe anche un salto in digitale delle strutture locali e l’utilizzo di personale capace di parlare lingue straniere. Le università campane sono piene di studenti di lingua, molti di loro parlano senza problemi anche il russo. In aggiunta, imparare una lingua con cui si lavorerà è molto più facile di quel che sembri.

Non dobbiamo mai svendere la nostra località. Spesso, siamo portati a pensare come la nostra terra non offra nulla di che. Avete mai a provato a pensare a cosa ci sia oltre l’Italia? A parte le splendide località di mare a sud o alla stessa latitudine dell’Italia, valicate le Alpi si prospetta una vasta pianura senza alcun rilievo. Ci sono alcune ridenti località di campagna, ma lungo il Danubio e il Reno è lo stesso noioso paesaggio per nazioni e nazioni. Non parliamo, poi, dei mari del nord Europa: il golfo di Napoli è cristallino in confronto al mar Baltico! Possiamo trovare qualche cittadina storica, ma nulla in paragone ai nostri tesori. Le capitali europee sono bellissime, ma alla lunga anche quelle stancano. Il visitatore dopo un po’ vorrà vedere qualcosa di diverso, qualcosa di esotico e poco globalizzato. I Balcani nascondono tradizionali villaggi montani, ma la loro instabilità li taglia fuori dalle rotte low-cost. Lo stesso ragionamento vale per la il cibo: non esiste alcuna cucina con una varietà simile alla nostra! “Ryanair” atterra in cosmopolite cittadine nord europee, molto simili l’una all’altra. Ad esempio abbiamo collegamenti con città in Inghilterra, Germania, Olanda e Francia. In questi posti il costo della vita è molto alto, pertanto venire ad esplorare la Campania sarebbe oltre che piacevole anche conveniente. Un tipico menù di Laceno per abbondanza e prezzo è un vero affare per questo target di visitatori. Non parliamo poi del terrorismo jihadista: la paura di attentati spinge i visitatori in località a basso rischio. Al momento l’Italia ha saputo scongiurare questo pericolo. Oggi da Napoli si vendono voli per le più tranquille East Midlands britanniche, a scapito della gettonatissima Londra. Il frazionarsi in molteplici piccole località delle Midlands come della Campania (escluso Napoli) rende improbabili attacchi simbolici.

bagnoli-castello-cavaniglia-agosto-2017In secondo luogo, il turismo non può essere esclusivamente a vantaggio di chi vi lavora. Altrimenti viene meno l’interesse collettivo e la comunità distoglie investimenti da questa direzione. Il turismo deve diventare qualcosa a vantaggio di tutti. Pensiamo, ad esempio, al patrimonio immobiliare del nostro paese: fermo da anni e totalmente svalutato. Il capitale delle famiglie per eccellenza si è polverizzato con il venir meno degli abitanti e del turismo. E’ difficile intervenire sulla popolazione locale, ma il turismo è un’opportunità per ridare fiato al nostro mercato immobiliare. Una volta attirato il turista in paese si può convincerlo a comprare una casetta per le vacanze o per trasferirvisi (molti oggi lavorano in remoto grazie a Internet). In fin dei conti il nostro paese vanta cibo sano, aria pura, tranquillità e paesaggi incantati. Si tratta di un mix già risultato vincente in altri paesi irpini. Inoltre, ci sarà sempre il visitatore solitario che preferirà affittare una casa o una stanza tramite “Airbnb”. Ovviamente questo dovrebbe incentivare a riportare l’abitato odierno (vedi la“Giudecca”)  al suo antico splendore e non a rovinose speculazioni edilizie a spese del paesaggio. Come se non bastasse possiamo tenere in considerazione la possibilità d’inserire nei pacchetti, propinati ad agenzie o direttamente ai consumatori, il servizio navetta. Servizio che potrebbe offrire opportunità di lavoro ai disoccupati locali.

Le compagnie aeree low-cost non sono solamente un’opportunità per il nostro altopiano. Allo stesso tempo rappresentano una seria minaccia. Una volta visitato l’altopiano per il solito pranzo, perché il turista campano dovrebbe ritornare al Laceno? Con la situazione attuale, allo stesso prezzo o poco più, si può visitare una nazione diversa. Una nazione che esercita il fascino dell’esotico e del diverso, come il Laceno sullo straniero. I due principali serbatoi turistici del Laceno, il barese e il napoletano, sono oggi serviti da aeroporti con questo tipo di tariffe. Il turista se non è invogliato a ritornare da un ambiente dinamico migra verso altri lidi. Laceno oggi è il luogo della noia e della monotonia. All’università molti amici neanche più conoscono la località. Laceno per i giovani è una cosa da anziani: vecchie glorie del passato, ormai decadute. Non ci sono grandi eventi fissi sull’altopiano e né tantomeno un’offerta rivolta alle nuove generazioni. Pesa soprattutto l’assenza di organizzazione e di un’efficace azione di marketing. Non si promuove da anni l’immagine del Laceno, ma la concorrenza si è fatta molto agguerrita. Ogni paese promuove le sue quattro campagne come l’Eden in terra.

Zakopane-Polonia-piste-da-sci-2La stessa funzione di località sciistica è messa in serio dubbio. Mentre i trasporti pubblici continuano a rincarare e a rendere un calvario raggiungere Bagnoli, queste tariffe aprono la via a settimane bianche low cost. Dalla mia esperienza posso dirvi come ai visitatori di Varsavia viene propinata Zakopane (nell’immagine all’apertura dell’articolo): località sciistica sui Carpazi, a pochi chilometri dall’aeroporto di Katowice. Mettendo da parte l’orgoglio, dobbiamo constatare come queste località oggi vantano: piste da scii illuminate, innevamento artificiale, piste da pattinaggio, spa, piscine calde all’aperto, voli in mongolfiera all’imbrunire, mercatini natalizi, mute di cani ecc… Il tutto è stato finanziato, manco a dirlo, dall’Europa. Come se non bastasse i paesi del nord Europa soffrono meno il surriscaldamento globale e godono di maggiore innevamento. Insomma, mentre noi dibattevamo, gli ex paesi sovietici hanno di gran lunga superato il Laceno! Il tasso di cambio favorevole rende i prezzi di queste località irrisori: con poche centinaia di euro si può davvero fare una settimana bianca da nababbi. Le compagnie low-cost portano la globalizzazione e i suoi effetti negativi anche sul Laceno. Se queste località iniziano a prendere piede, per il Laceno resterà la massa meno facoltosa e non in grado di viaggiare. Stiamo parlando della massa del ferragosto con il trasloco di mobilio, vivande e parenti tutti. Sono molti i paesi stranieri ad aver approfittato dei fondi europei per avere stazioni sciistiche al top: in Romania tra le tante ricordiamo Brasov con 40km di piste, in Repubblica Ceca moltissime sono le località vicino Praga e a Spindleruv Mlyn propongono lo snowboard con vele da kitesurf, in Slovacchia i monti Tatra regalano fantastici paesaggi anche d’estate, in Slovenia troviamo piste da sci nel circuito della coppa del mondo e anche in Bulgaria non mancano località degne di nota. Al di là del pregiudizio, basta vederle per credere. Quindi il Laceno deve sfruttare il suo fascino sugli stranieri, altrimenti la voglia del diverso porterà via parte dei suoi turisti italiani.

Concludendo, il vero problema rimane la totale assenza di ambizione e di apertura mentale nella nostra comunità. Bisogna sì distruggere il paese, ma quel paese reazionario che tira avanti “alla giornata”. Bisogna distruggere quel paese che parla, ma in realtà non ha mai creduto in se stesso. La nuova generazione sembra aver assunto la diffidenza tipica degli anziani. In passato questo è stato un paese ambizioso, dove si è voluto e si è ottenuto di più dalla vita. Nel passato ci si è lanciati nella costruzione di seggiovie, di un circuito e di un evento cinematografico a taratura nazionale. Se non fossero nella storia, queste idee oggi sembrerebbero mere follie. Bisogna davvero portare Laceno nel XXI secolo e ricostruirgli una nuova immagine. E’ troppo tardi per continuare a rimpiangere un modello di turismo estintosi con l’evoluzione della società post-industriale.

                                                                                                       

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