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Intervista a Giulio Tammaro neo-presidente di Palazzo Tenta 39

29.04.2014, A cura di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Aprile 2014, Anno VIII, n.2)

Cari lettori, su questo numero non poteva non mancare un’intervista al nuovo presidente dell’Associazione. Un presidente che non viene dai soci fondatori, ma che è  entrato successivamente in “Palazzo-Tenta39” dando un significativo contributo alle varie attività svolte. Una personalità sempre attiva nei vari eventi organizzati in paese dal “Presepe Vivente” alla “Via Crucis” e sempre pronto ad andare oltre le sue competenze editoriali per dar man forte nei momenti difficili.
Questo basta a spiegare il largo consenso avuto tra i soci votanti. Riceve un’associazione dalle molteplici potenzialità, ma al contempo viene eletto in uno dei momenti di minor consenso mai registrati in paese. Dopo l’ottimo lavoro svolto con questo giornalino gli auguriamo di raggiungere traguardi ancora più importanti nelle vesti di presidente dell’Associazione.

Signor Tammaro, lei è il presidente più giovane mai eletto nell’Associazione: ci dica la verità, se l’aspettava?

Se dicessi che non me l’aspettavo  sarei un ipocrita, il mio nome circolava già da diverso tempo all’interno dell’associazione, quale erede naturale alla presidenza di Michele Gatta.  Quello che non mi  aspettavo era invece di ricevere 45 preferenze su 60 soci aventi diritto al voto. Nel vedere tutti quelle preferenze ho capito che anche volendo non potevo sottrarmi a questa “responsabilità”.

Come è iniziata la sua avventura all’interno di “Palazzo-Tenta39”?

È iniziata nel dicembre 2007. Allora scrivevo per il giornalino parrocchiale. Proprio in quel periodo apparve un mio  articolo, dove scrivevo sulla  causa principale del declino politico e culturale di Bagnoli. Le cause secondo me erano da attribuire principalmente alla nostra totale incapacità di rapportarci con il prossimo. A distanza di un paio di mesi dall’uscita di quell’articolo, apparvero dei manifestini dove capeggiava la scritta “Proviamoci”, stava nascendo Palazzo Tenta 39. Nel mio articolo, sul numero successivo de “La Parrocchia,” accolsi  con favore questo evento. Alcuni giorni dopo l’uscita del giornalino, ricevetti una telefonata da Mimmo Nigro, dove oltre a  congratularsi per l’articolo mi invitava a partecipare alla nascente associazione. È iniziata così la mia avventura a Palazzo Tenta 39, con un articolo di giornale.

Quest’anno si era candidato anche alle comunali riscuotendo un buon numero di preferenze, come concilierà il suo passato politico con questo ruolo che esige imparzialità?

Bisogna distinguere la persona dalla carica che essa assume. La mia idea politica la esprimo nelle sedi opportune ma soprattutto a titolo personale e non in qualità di presidente di Palazzo Tenta 39. Detto questo occorre chiarire che non ho un passato politico, mi sono soltanto candidato ad amministrare il mio paese. Ho una mia idea politica e credo che sia nota a tutti, anche alle “licine” in piazza, ma non ho tessere di partito e nemmeno ruoli politici. Come dicevo io distinguo la persona dal ruolo che assume, nella mia vita mi sono impegnato in tante attività di carattere sociale e ho collaborato con tantissime persone di diversa  estrazione politica  e con nessuna di loro ho mai avuto problemi di natura politica. In quello che faccio ci metto passione e la passione non ha colori politici.

Quali sono i punti forti dell’associazione che riceve dall’ex-presidente Gatta?

I punti di forza dell’associazione sono il sito internet e il giornalino. Il sito con i suoi 500 contatti giornalieri è ormai un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono tenersi aggiornati su ciò che accade in paese, soprattutto per chi vive lontano da Bagnoli.

Il giornalino “Fuori dalla Rete”  negli ultimi due anni ha avuto una crescita esponenziale riscuotendo  sempre maggior successo e questo grazie ad una nuova programmazione che prevede uscite periodiche  ad una linea editoriale ben precisa: quella di dare risalto alle problematiche locali.

Quali i punti deboli su cui intervenire?

Sono diversi i punti su cui  intervenire.  L’associazione negli ultimi tempi si è limitata a realizzare il minimo indispensabile e questo è avvenuto perché tutto il peso dell’associazione è ricaduto su due-tre persone. Occorre un nuovo slancio , bisogna uscire dagli schemi e dalla logica prettamente bagnolese, l’associazione ha le potenzialità per poterlo fare e alcune iniziative che abbiamo in cantiere vanno in questa direzione.

Quali sono gli obiettivi che intende raggiungere nella sua presidenza?

L’obiettivo primario è quello di coinvolgere attivamente il maggior numero di persone possibili, siamo un associazione culturale e questo deve essere il nostro primo obiettivo. I soci dovranno essere parte attiva del circolo e ogni attività utile ad aggregare, che sia una gita  o una passeggiata in montagna va bene.  Poi ho un sogno più che un obiettivo ed è quello di realizzare qualcosa che resti nel tempo, che sia una manifestazione o semplicemente il restauro di un’opera d’arte,  l’importante è  che resti legata al nome dell’associazione Palazzo Tenta 39.

Ci dia un buon motivo per tesserarci a Palazzo Tenta 39?

Posta così sembra una domanda da spot pubblicitario. L’associazionismo è importante, è un modo per stare in società , per confrontarsi con il prossimo. Ognuno dovrebbe dedicare un po’ di tempo libero all’associazionismo e soprattutto al volontariato. Per questo il mio invito, a prescindere da Palazzo Tenta 39, è quello di impiegare un po’ del proprio tempo libero in attività socio culturali.

Il sito di “Palazzo-Tenta39” è letto da tutti in paese, ma non tutti contribuiscono o collaborano. Ci esponga il suo parere su questa questione.

Chiedere la collaborazione di tutti è praticamente impossibile. La mia opinione? Il sito è una finestra su Bagnoli e tale deve rimanere dove ognuno può esprimere la propria opinione, senza distinzioni, continuando a dare spazio a tutti anche a chi utilizza il sito solo  come vetrina personale. La finalità del sito sono quella di fare informazione e dar voce a tutti, le polemiche le lasciamo ai “professionisti del mestiere” .

Le ultime elezioni hanno suscitato non poche polemiche, che secondo la più consolidata tradizione bagnolese sono degenerate in insulti e rappresaglie. Il fulcro della discussione è stato l’uso delle deleghe nelle votazioni, quale sarà la sua linea a tal proposito?

La discussione è stato l’uso delle deleghe? Io ho visto soltanto qualcuna  sbraitare e offendere gratuitamente le persone. Sulle deleghe ci si può discutere e in assemblea già lo abbiamo fatto, il problema sta nei modi in cui si è posta la questione. C’è da dire però che c’è gente disposta a tutto pur di avere un po’ di notorietà. Detto questo, ai soci che hanno delegato è stato chiesto di confermare la delega e tutti hanno confermato. Occorre chiarire inoltre che ci si è attenuti allo statuto che prevede il voto per delega e che ogni socio può avere una sola delega e cosi si è votato.

Onestamente  credo che quella delle deleghe sia tutta una scusa per coprire la delusione di chi ambiva a fare il presidente e non  entrata nemmeno nel direttivo.  Sarò anche superbo in questo caso ma io il rispetto e la considerazione delle persone me le guadagno sul campo dimostrando con i fatti quello che valgo e sei soci di Palazzo Tenta39  hanno creduto che  fosse il  sottoscritto quello che poteva ricoprire l’incarico di presidente un motivo ci sarà.

In conclusione, facendole gli auguri e un grande in bocca al lupo, le chiediamo come prospetta questo mandato in un contesto locale da sempre belligeroso e apatico nei confronti della cultura?

Un mandato non semplice, ci saranno tantissimi ostacoli da superare, l’associazione anche per colpe nostre non è ben vista da una parte del paese ed è su questo che bisogna lavorare. Il presunto peccato originale del circolo non riusciremo mai a cancellarlo dalla testa di chi ci considera un circolo politico. Solo lavorando alacremente e rimanendo estranei alla politica, potremmo provare a insinuargli il dubbio che in fondo, forse, erano loro che si sbagliavano.

                                                                                                       

1 Commento »

  • AlejandroDG scrive:

    Non si può non fare politica, è un aspetto fondante della cultura. Questo circolo non fa politica attivamente, ma occupandosi di cultura non può non farla involontariamente. Il fatto è un altro piuttosto, ed è facile da cogliere: chi si occupa di cultura, nella maggioranza dei casi, appoggia una lista e non l’altra. Deve per forza remare contro la lista di Filippo Nigro, che ha preso la cultura e l’ha buttata nel cesso tirando lo sciacquone. Nessuna delega alla cultura, abbandono della biblioteca, nessun cenno a “Laceno D’oro” e alla pinacoteca, nessuna iniziativa culturale, nessuna traccia di cultura negli amministratori stessi. Ora, come si può pretendere che un socio di un circolo culturale non prenda posizione dove vi è più cultura e spinta culturale? Troppo semplice.

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