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Intervista al sindaco di Bagnoli Irpino Filippo Nigro

05.09.2014, Il Quotidiano del Sud (di Domenico Cambria)

Siamo oramai ad un anno dall’elezione del sindaco Filippo Nigro, eletto in una lista composta dal solo UDC. La sua elezione può considerarsi un fatto storico, tenendo conto che questo centro è fortemente legato alla sinistra, e che l’ultimo sindaco DC risale a oltre 25 anni fa con Tobia Chieffo. La vittoria di Nigro manifesta certamente un vistoso scontento all’interno dell’elettoratouna volta di sinistra.

Lei, consiglierebbe oggi ad un amico di candidarsi a Sindaco?

Se ha passione e tempo da dedicare alla comunità e spirito di servizio sì. A questo si aggiunge una strana legge elettorale che ha ridotto il numero di consiglieri comunali: il risultato è, che, siamo in pochi, a Bagnoli quattro in tutto, con me cinque, gli impegni tanti. C’è da rilevare poi la complessità delle procedure burocratiche fatte da lacci e laccioli che ritardano enormemente oppure ostacolano il lavoro quotidiano di un amministratore, per fare capire quante difficoltà oggi un amministratore incontra, oltre i problemi di ogni giorno oggi.

Parilamo del Laceno. Quali sono i problemi che sino ad oggi hanno ostacolato questa ripresa?

Laceno lo considero un tesoro ancora da esplorare per intero, un indotto straordinario anche per tutta l’alta Irpinia, ma con un grosso problema, la mancata di integrazione tra pastorizia e turismo. Considerata che la pastorizia è il più antico mestiere di Bagnoli, il turismo il suo futuro, le due cose purtroppo cozzano, si ostacolano addirittura.

Questo perché i pastori di Bagnoli si sono sempre considerati i padroni del Laceno?

In parte sì, anche perché in epoche passate il paese si è retto soprattutto su questa attività e non possiamo non avere memoria di questo, quindi la pastorizia va rispettato. Qualcosa però deve cambiare perché i prodotti della pastorizia, se ben sfruttati, possono certamente essere un’occasione di sviluppo prima per i pastori poi per il turismo in generale. Noi ci siamo interessati a questo problema. Una delle prime iniziative che stiamo portando avanti è proprio questa integrazione, un nuovo modo di vedere il turismo al Laceno. Il problema è stato risolto in parte, diciamo all’80%, facendo in modo da lasciare una parte della piana al pascolo, il resto al turismo.

Si sono quindi divisi o scissi gli interessi?

Divisi e integrati, perché dal turismo i pastori possono di certo ricavare interessi sostanziosi, che possono diventare poi, certamente insieme ad altro, la primaria economia del paese. Ognuno però ha diritto al proprio spazio. Per i turisti invece abbiamo regolarizzato alcune aree di ristoro, rifatte alcune panchine, bonificati alcuni boschi dove abbiamo trovato di tutto, elettrodomestici compreso, in maniera che il verde possa essere goduto in maniera migliore e più sana.

Parliamo della vicenda Giannoni. Dove sta la verità?

Su questa questione ci sarebbe da parlare per ore. La questione è semplice: la condizione per ottenere il finanziamento di 15 milioni di euro dalla Regione, è che il Comune deve dimostrare di essere in possesso della aree interessate. Queste aree sono per il momento in mano a Giannoni per una convenzione che egli ha in merito alla loro utilizzazione: gli impianti. Questa convenzione, secondo il comune di Bagnoli e secondo me, è scaduta nel 2002. Sono 29 anni più 29. Il sindaco dell’epoca fece una lettera a Giannoni dicendo di non volerla rinnovare. Stessa cosa fece il sindaco successivo, addirittura con una ordinanza.

Forse Giannoni teme che gli togliate gli impianti

Assolutamente no. Contro questa delibera, Giannoni a suo tempo fa ricorso al TAR, che lo dichiara inammissibile. Il giudizio oggi è al Consiglio di Stato. Anche se di fatto Giannoni non ha mai smesso di esercitare il possesso sugli impianti. Quindi non gli è stato proibito di svolgere la sua attività. Dato che la Regione Campania mi chiede, come condizione, il possesso delle aree per ottenere i 15 milioni di euro, io adesso mi trovo dinanzi a due possibilità: o fare un accordo con il gestore che mi lasci il possesso della aree, oppure ricorrere ad un’ordinanza di sgombero della aree in virtù della sentenza del TAR.

Una questione, si direbbe in .. stand by!

Il problema è, che, trovare un accordo amichevole con Giannoni è quasi impossibile in quanto il gestore ci ha chiesto 3-4 milioni di euro per lasciare le aree. Cifra che non abbiamo e che porrebbe il Comune in default, per cui siamo stati costretti a diffidare Giannoni nel lasciare il suolo.

La faccenda, quindi, è complessa.

Molto. Il possesso delle aree, unica condizione, permetterebbe al Comune di effettuare i lavori, quindi di ottenere i 15 milioni di euro dalla Regione. Negli ultimi giorni sembra che abbiamo trovate la soluzione, che io ho salutato in maniera estremamente positiva, in quanto la società Giannoni sembra finalmente venire incontro alle esigenze del Comune. L’accordo è che Giannoni ci lascia le aree per effettuare i lavori, successivamente noi provvederemo al rinnovo della concessione per altri 29 anni, vale a dire sino al 2031. In cambio di questo Giannoni deve impegnarsi ad elargire al Comune un congruo indennizzo, che si stabilirà, in virtù del valore degli impianti.

Torniamo ancora al Laceno: cosa fare per renderlo attrattivo anche d’estate?

Nel progetto dei 15 milioni  di euro abbiamo previsto anche una serie di interventi in maniera da potere fruire degli impianti da sci anche durante il restanti mesi. Abbiamo già ottenuto un finanziamento di 700.000 euro per la realizzazione di una pista per mountain bike all’interno della montagna, chiaramente nei posti più accessibili, nonché ancora dei finanziamenti per la realizzazione di una serie di strutture intorno al lago Laceno. E nostra intenzione realizzare delle strutture per i venditori ambulanti che oggi stazionano sulla strada. Abbiamo ancora avuto finanziamenti per migliorare il sentiero che porta alle grotte del Laceno, almeno per giungere sino all’interno, diciamo all’ingresso del percorso, in attesa che altri lavori terminino alla località Scaffa. Abbiamo così avviato tutta una serie di iniziative che dovrebbero in parte coprire il periodo morto del Laceno. Altro c’è ancora da fare, ce cercheremo di realizzare anno dopo anno.

Che fine ha fatto quella struttura sul Laceno, considerata polifunzionale, finita ma abbandonata?

Anche per questo un pensiero ce lo abbiamo fatto, vorremmo utilizzarla per adibirla a Museo del territorio. Un progetto che abbiamo già trovato, che vorremmo realizzare. Ma ci occorre il solito finanziamento.

Un’altra grossa questione investe Laceno, il lago direttamente, d’inverno, per le piogge, si presenta superbo, grande quanto la pianura, d’estate invece si riduce ad un pantano: è possibile averlo sempre della stessa grandezza e avere intorno altre strutture turistiche?

Anche su questo punto ci siamo già mossi, il lago è poggiato su strati carsici, per cui modificare questo sistema potrebbe portare problemi a tutto un sistema ecologico circostante, che è delicatissimo. Almeno questo è il parere degli esperti. Occorrerebbe, in ogni modo, fare degli studi più approfonditi. Io credo che per i prossimi anni si possano realizzare più interventi di tutela ambientale che modifiche come quelle che lei ha proposto per il lago. In ogni caso, si vedrà.

Il Comune di Bagnoli ha a propria disposizione ben 4.500 ettari di territorio, 3.550  composto da solo faggio, un bene immenso abbandonato, spesso alla mercé degli abusivi. Perché non pensare a un’impresa boschiva?

Noi stiamo utilizzando, come ben sa, secondo il Piano Economico redatto dalla Comunità Montana. La passata amministrazione su questo è stata un poco superficiale, tralasciando i boschi e rivolgendosi invece su concessioni private per sfruttare le quote di carbonio. La nostra intenzione è quella di recuperare 2-3 milioni di euro proprio sui tagli boschivi. Al momento abbiamo già messo in essere tre utilizzazioni ricavando 186.000 euro. Di questi, parte sono andati sul bilancio, parte saranno utilizzati per ridurre la tassazione sui bagnolesi. Che non pagheranno la vecchia IMU. In un momento di grande crisi economica come quello che stiamo vivendo, penso che un gesto del genere sia importante. La riduzione delle tasse, un’iniziativa unica. Inoltre, a partire da quest’anno, come una volta si faceva, realizzeremo 500 canne di legna che venderemo ai bagnolesi a metà prezzo rispetto al prezzo di mercato. Il prossimo anno l’otterranno le famiglie che quest’annoi non l’avranno ricevuta.

Altro problema, i cinghiali.

Già ci siamo interessati di questo problema, investendo la regione, la Provincia e l’Ente Parco. Considerando che la provincia è in smobilitazione, l’Ente parco ci ha promesso degli abbattimenti di cinghiali. Diciamo una selezione. Speriamo che si faccia. Spingeremo ancora di più la questiome al fine di ottenere i risultati desiderati.

Passiamo ora a Bagnoli: cosa si sta facendo o si intende fare?

A Bagnoli abbiamo una serie di idee da realizzare. In questo primo anno mi sono impegnato soprattutto per ottenere finanziamenti. E per questo debbo dire che ho portato a casa una serie di risultati rilevanti: abbiamo avuto un finanziamento di 2,5 milioni di per intervenire sul castello. Poi abbiamo ancora avuto un finanziamenti di 900.000 euro per lavori alla località Fosso sino al castello longobardo che, aggiunti a quelli di Laceno, abbiamo così ottenuto circa 6 milioni di finanziamenti. Inoltre abbiamo ottenuto ancora 300.000 euro per scopi culturali. Bagnoli è stato considerato capofila. Ci manca il finanziamento dei 15 milioni per le seggiovie del Laceno. Che certamente otterremo. In totale possiamo dire che in un anno abbiamo finanziamenti per circa 20 milioni di euro, pari a 49 miliardi della vecchie lire. Un grande successo, una cosa mai accaduta prima.

Tornando ancora agli sprechi, passiamo ad un’altra incompiuta: la chiesa convento di S.Domenico, Convento eretto in soli 5 anni nel 1480, ne sono passati 60 da quanbdo è stata chiusa. Che vogliamo fare?

Noi siamo stati in Soprintendenza a parare di questo. Non intendiamo ancora accettare piccoli interventi, ma un intervento finale che porti a termine i lavori di restauro. La spesa è grande e non so se nella prossima programmazione regionale possiamo inserire ance questo lavoro.

Passiamo ora al punto dolente di ogni discorso: il Laceno d’oro.

Anche questa faccenda è delicata. Certo, anche io penso che in tutto questo vi siano delle palesi incongruenze. Festeggiare il Laceno d’oro in altri posti non è accettabile: non per questo si chiama Laceno d’oro! Una serie di vicende hanno fatto in modo che Bagnoli fosse scippato dell’evento. Al di là di questo, io penso che il Laceno d’oro vada riportato a Laceno. Penso ancora che piano piano un contatto al fine di condividere il progetto va preso, in maniera che Bagnoli, non diciamo divenga protagonista come una volta, almeno copartecipante sì.

Il Sindaco ha bisogno di aiuto, aiuto di tutti, perché come egli è il sindaco di tutti, tutti debbono sentirsi vicino al sindaco.

Rispetto a questa sua ultima riflessione, il paese vive divisioni e lacerazioni nate nel 2008, che io ho ereditato. Il Sindaco ha il dovere di tentare la ricomposizione della società che rappresenta per una effettiva crescita politica, sociale e culturale della sua città. E per questo ho messo in atto una serie di iniziative distensive verso l’opposizione, per fare capire che i sindaci passano mentre il paese resta. Sarebbe opportuno che sulle grosse problematiche vi sia un’intesa comune e dare la sensazione di una comunità unita: avremmo già fatto dei passi avanti. Speriamo che questa mia sollecitazione possa essere accolta. Diversamente abbiamo idee, determinazione e proseguiamo convinti quanto già abbiamo iniziato a fare. Questo è stato il nostro primo anno, alla ricerca di finanziamenti, i prossimi per lavorare, per fare in modo che il paese sia sempre più vivibile, visto che ha tutte le potenzialità per esserlo.

                                                                                                       

2 Commenti »

  • Lucarchitec scrive:

    E’ un bell’articolo.

    Il problema è che si vive di troppi finanziamenti “dall’alto” ed è facile fare cose con i soldi degli altri.

    Non voglio assolutamente criticare il modus operandi del comune, però la mentalità generale deve cambiare, non siamo più negli anni ’80 dove lo stato regalava soldi per ogni idiozia, ad oggi i comuni turistici stanno inventando qualsiasi cosa, qualsiasi idea “low budget” pur di offrire al turista servizi in più.

    A Bagnoli o a Laceno si potrebbe cominciare abbellendo gli ingressi alle rispettive località (bandiere, luci, scritte a grandi caratteri, fiori); Laceno è una località conosciuta per le forti inversioni termiche eppure non c’è nessuna stazione meteo che ti segni la temperatura (senza dover andare on-line) ed altri valori; Attraverso un sistema a pannelli solari si possono illuminare scorci o piccoli monumenti sia nel centro sia a Laceno (come sarebbe un faro multicolore che illumina i faggi?); mappe con i nomi dei monti, mappe tattili per gli ipovedenti; segnaletica verticale più omogenea e chiara, invece di mille cartelli schiodati e piegati. Etc.

    Sono interventi che hanno un costo non elevato, un costo che un comune può assolutamente coprire, ma che al turista danno una sensazione di curato che un po’ in tutto il territorio manca.

    Vabbè come al solito vaneggio e vivo nel mondo dei sogni.

  • Peppe Caputo scrive:

    Ho fatto un copia incolla della dichiarazione del Sindaco.

    Domanda del giornalista Cambria
    Lei, consiglierebbe oggi ad un amico di candidarsi a Sindaco?
    Risposta
    Se ha passione e tempo da dedicare alla comunità e spirito di servizio sì.A questo si aggiunge una strana legge elettorale che ha ridotto il numero di consiglieri comunali: il risultato è, che, siamo in pochi, a Bagnoli quattro in tutto, con me cinque, gli impegni tanti.

    A me risulta che la nuova legge elettorale elegge 5 consiglieri più il Sindaco totale 6,ero sicuro che mi stavano amministrando sei persone,sicuramente c’è un errore “non voluto” oppure mi sono perso qualche passaggio, mentre aspettiamo una correzione apriamo una caccia al tesoro con ricchi premi a chi individua il consigliere o assessore o vicesindaco che il Sindaco ha perso per strada.
    Chi sarà?

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