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Intervista all’archeologa Gabriella Colucci Pescatori

29.11.2014, A cura di Federico Lenzi (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2014, Anno VIII, n.5)

In questo numero autunnale del periodico “Fuori dalla Rete” vi proponiamo un’intervista a una famosa concittadina: l’archeologa Gabriella Colucci Pescatori. Erede di una delle più illustri famiglie di Bagnoli Irpino, è una conosciutissima archeologa. E’ stata funzionaria presso la “Sovra-intendenza ai beni culturali di Avellino e Salerno”, ha collaborato con il “Museo archeologico irpino” e nella sua lunga carriera ha curato varie pubblicazioni sull’archeologia irpina.

Nell’intervista abbiamo toccato vari aspetti del patrimonio artistico bagnolese con una delle massime esperte in materia, ma ci siamo concentrati soprattutto sulla presenza romana nell’alta valle del Calore e, dunque, anche nel nostro paese. Un patrimonio archeologico di grande valore potrebbe giacere da millenni sotto i nostri castagneti. Insomma, un’intervista di spessore di cui preferiamo non anticiparvi altro augurandovi una buona lettura!

Come e quando sono state effettuate ricognizioni su insediamenti Romani nell’alta valle del Calore? Con quali esiti?

Ricognizioni non sono mai state eseguite, tranne quelle di Th.  Mommsen, per la redazione del Corpus delle iscrizioni latine edito a Berlino nel 1883. E’ stata redatta, presso l’Università di Bologna, una tesi di Laurea in Topografia, sull’Alta Valle del Calore dalla nipote di Aniello Russo, ma non ricordo il nome.

All’epoca dei Romani quali insediamenti e attività trovavamo nella zona?

All’epoca dei Romani troviamo tracce della divisione agraria della Legge Sempronia dei Gracchi, come si evince dalla tavoletta IGM F.186 IV SO-SE;  III NO-NE, e documentata anche dal cippo con il nome dei magistrati trovato a Nusco, loc. Chianole. Molti frammenti di monumenti funerari con iscrizioni, trovate a Montella, Nusco e Cassano.

Cosa è stato ritrovato in località “Valle romana” a Bagnoli Irpino e dove è conservato?

A Valle Romana mi sembra che comprende le località S. Iuorio-S Potito, e soprattutto Cuneci, lungo la strada Bagnoli- Nusco in direzione di S. Maria di Fontigliano. Da queste località si hanno notizie di resti di strutture, tombe frammenti fittili. A Cuneci c’è una villa con strutture emergenti, cospicua serie di frammenti fittili e questo può far riferimento anche il toponimo “valle romana”

Come mai non sono mai state condotte campagne archeologiche in quest’area? Si potrebbero trovare siti d’interesse sepolti nel territorio del nostro comune?

Sempre per mancanza di fondi, ma se si potesse condurre una campagna di scavo a Patierno di Bagnoli Irpino, ci sarebbero senz’altro novità soprattutto per l’età sannitica.

Dall’alto della sua esperienza alla sovraintendenza come giudica lo stato di conservazione e mantenimento del patrimonio storico-culturale di Bagnoli Irpino?

Il paese ha conservato bene le sue memorie, qualcosa di invasivo si nota nel paesaggio. Sulle colline circostanti il paese.

Lo scorso anno sul nostro sito c’è stato un animato dibattito riguardo l’origine del castello in località “Serra”: lei ritiene che sia stato edificato dai Normanni o dai Longobardi?

Ritengo che i Castelli sono opera dei Normanni, anche se il fenomeno dell’”incastellamento” è iniziato prima in età altomedievale

C’è chi sostiene che alcune formazioni rocciose sulle coste della montagna a ridosso del paese siano menhir costruiti da antichissime popolazioni, cosa ne pensa?

Sui menhir mi astengo dal dare una risposta perché in materia la mia competenza è scarsa se non nulla !!!!!

Infine, non potevamo non chiederle del suo rapporto con questo suo paese d’origine; paese che ha dedicato la biblioteca comunale alla memoria di suo padre “Salvatore Pescatori”

La biblioteca Salvatore Pescatori è certamente un’iniziativa lodevole. Il mio legame con Bagnoli è forte, ma purtroppo le circostanze della vita mi hanno, mio malgrado, allontanato dal luogo.

                                                                                                       

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