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La terra continua a tremare in Irpinia: è la quinta scossa

17.02.2012, Ottopagine (di Ludovica Criscitiello)

Ancora una scossa di terremoto. E’ la quinta in una settimana. L’ultimo movimento tellurico di magnitudo 2.8 (ad una profondità di 8 chilometri) è avvenuto alle 3:21 di questa notte. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico Irpinia ed è stato avvertito nei comuni di: Calabritto, Conza, Sant’Andrea di Conza, Caposele e Senerchia.

Tra la popolazione cresce la preoccupazione. Le scosse registrate in questi giorni sono state lievi, non superando mai magnitudo 2.2. Ma la vicinanza dei movimenti tellurici lascia perplessi.

Abbiamo intervistato (le scosse registrate erano quattro, ndr) Concetta Nostro, sismologa del Centro Nazionale Terremoti (INGV Roma) e Maurizio Pignone, geologo della sede Irpina (INGV Grottaminarda). Entrambi si occupano da alcuni anni di comunicazione in emergenza e di progetti di riduzione del rischio sismico; nel 2009 sono stati a L’Aquila, per curare la comunicazione con il Dipartimento di Protezione Civile e l’informazione con la popolazione colpita dal terremoto del 6 aprile.

Nell’ultima settimana abbiamo avuto in Irpinia 4 scosse di cui due nella stessa giornata. Da cosa dipendono?
«Le quattro scosse a cui fa riferimento non sono avvenute tutte nella stessa zona sismica. Il 9 febbraio 2011 alle ore 1:53, magnitudo Ml=2,2, prof.=8,5 km, a cavallo tra le province di Avellino e di Salerno; l’11 febbraio 2011 alle ore 21:09, magnitudo Ml=2,0, prof.=4,6 km, provincia di Salerno; il 15 febbraio 2011 alle ore 7:55, magnitudo Ml=1,7, prof.=7,4 km; provincia di Avellino; il 15 febbraio 2011 alle ore 18:33, magnitudo Ml=2,2, prof.=4,0 km; provincia di Salerno. Tranne l’evento del 15 febbraio alle 7:55 avvenuto vicino Monteforte Irpino, l’area interessata dagli altri tre eventi è quella epicentrale del terremoto del 23 novembre 1980, dove ogni anno si registrano alcune decine di terremoti di energia simile a quelli avvenuti in questi ultimi giorni. Il motivo per cui avvengono i terremoti lungo l’Appennino è riconducibile a un processo di estensione della crosta terrestre, che in sostanza porta la penisola italiana a deformarsi di alcuni millimetri all’anno».

Come mai si sono verificate con questa frequenza e vicinanza nel tempo?
«Non è possibile dare la risposta a questa domanda per ora perché il terremoto è un fenomeno naturale estremamente complesso di cui non si conoscono bene i meccanismi; quello che possiamo fare è studiare la sismicità del passato e analizzare quella recente per capire quali sono gli scenari che possiamo attenderci per ogni zona sismica del nostro paese. Sappiamo che i terremoti avverranno in futuro nelle stesse zone in cui sono avvenuti in passato e con modalità simili. Inoltre, nelle aree sismiche italiane osserviamo spesso dei periodi di maggiore attività e periodi di quiete».

Come mai sono sempre concentrate nella zona dell’Alta Irpinia?
«Come ho detto prima, l’area interessata da tre di questi eventi è quella del forte terremoto che ha colpito l’Alta Irpinia il 23 novembre 1980. Quest’area è ad alta pericolosità sismica e i terremoti sono fenomeni naturali e frequenti».

Potrebbe esserci una qualche analogia con il terremoto de L’Aquila?
«Ogni area ha caratteristiche di sismicità proprie legate all’accumulo di deformazione dovuto alle spinte tettoniche, alle caratteristiche geologiche e a tanti altri fattori. L’analogia sta nel fatto che sono entrambe aree con pericolosità sismica alta e che i meccanismi di generazione dei terremoti sono simili. Terremoti e sequenze come queste avvengono continuamente in tutta Italia e purtroppo, con le conoscenze scientifiche attuali, non è possibile prevedere un terremoto né tanto meno è possibile dire se un terremoto o una sequenza indichi l’arrivo di un forte terremoto o meno. Ogni anno sono decine le sequenze attive in Italia che non sono seguite da forti terremoti; così come la storia ci insegna che in alcuni casi terremoti molto forti non sono stati preceduti da alcuna scossa. A L’Aquila nel 2009 il forte terremoto del 6 aprile è stato preceduto da una sequenza durata alcuni mesi, ma nel passato abbiamo avuto decine di sequenze senza forti terremoti sia in Abruzzo che in altre regioni sismiche italiane».

Se lei dovesse rivolgersi alla popolazione irpina cosa direbbe? C’è da preoccuparsi o inviterebbe alla calma?
«Quando parliamo di terremoti è necessario preoccuparsi, nel senso che è importante occuparsene prima, con serie e ben definite politiche di prevenzione. Non è il terremoto che provoca danni e vittime, ma le case e le strutture che crollano, perché mal costruite o estremamente vulnerabili. Quindi il riferimento fondamentale per portare avanti giuste ed adeguate strategie di riduzione del rischio sismico è la mappa di pericolosità sismica compilata dall’INGV (http:/zonesismiche.mi.ingv.it) e divenuta riferimento ufficiale dello Stato (Ordinanza PCM 3519 del 2006, pubblicata nella G.U. n.108 del 11/05/2006). La mappa di pericolosità sismica fornisce una descrizione delle caratteristiche sismiche del territorio italiano ed è utile sia come strumento di conoscenza che a fini ingegneristici e di pianificazione. In sostanza la mappa ci informa sui possibili livelli di scuotimento attesi nelle diverse zone e non fornisce informazioni su quando tali scuotimenti possano verificarsi. Pertanto il livello di pericolosità descritto dalla mappa è quello rispetto al quale è opportuno essere preparati in ogni momento, indipendentemente dal verificarsi o meno di sciami o sequenze. La mappa di pericolosità è a tutt’oggi lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione che rappresentano la migliore difesa dai terremoti. Un altro aspetto che l’INGV cura e porta avanti con costanza e professionalità è la comunicazione e i progetti di riduzione del rischio sismico. A questo contribuisce in modo particolare la sede Irpinia dell’INGV che da anni svolge attività di informazione nei confronti delle scuole e della popolazione».

                                                                                                       

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