Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » A me (non) piace - L'opinione ..., Articoli, Avvisi e Notizie

L’allergia del Sindaco alla Verità

01.11.2014,  Associazione Insieme per Bagnoli

Dopo aver letto l’email del sindaco indirizzata a Palazzo Tenta, siamo stati attraversati da un dubbio amletico: rispondere alle accuse o lasciare che queste cadessero nel vuoto? In realtà, anche se l’articolo del primo cittadino, a dir poco paradossale, si commenta da solo, alcune considerazioni sono necessarie.

Il nostro Sindaco, che si mostra come un novello profeta venuto ad insegnare la pace e la convivenza civile, in realtà dimentica spesso di dire la verità. Le sue parole vengono smentite dai suoi stessi atti. Infatti, come può il primo cittadino accusare gli altri di non aver fatto niente e poi usare (a suo piacimento) i cosiddetti soldi delle radure? E ancora, se chi lo ha preceduto non ha fatto niente, come mai i suoi avvocati rendono pareri scritti in cui elencano, quasi minuziosamente, delibere e atti fatti esclusivamente dalla precedente amministrazione? Prima di parlare, meglio dare un’occhiata a ciò che fanno collaboratori e agli atti scritti dall’amministrazione! Probabilmente il Sindaco potrà farsi strada come predicatore, sicuramente come amministratore non ha ancora afferrato appieno il funzionamento dell’amministrazione pubblica, soprattutto le regole basilari che la guidano. Infatti, egli pensa che l’opposizione abbia il compito di osannarlo, di applaudirlo e cantarne le magnificenze. Restio ad ogni forma di dissenso o di critica, il nostro primo cittadino divide il paese in due gruppi: quelli che lo sostengono, e gli altri che intralciano il suo incedere, tutti considerati nemici, ovvero persone da emarginare, infamare e minacciare. Poco importa se le critiche e gli appunti mossi siano fondati su legittimi motivi, il sindaco infatti considera le leggi come qualcosa di modificabile in base alle proprie esigenze. Nella sua tremebonda difesa, il primo cittadino palesa una minaccia terribile: “voi mi criticate, e io vi rovino”.

Il Sindaco non ha ancora accettato le dinamiche della pubblica amministrazione (forse perché si è sempre occupato d’altro); a qualche novello compositore di fiabe consigliamo allora di lasciar perdere ogni nuovo passatempo, e di provare ad instaurare un dialogo costruttivo sulle problematiche concrete che interessano i cittadini nel rispetto delle reciproche posizioni.

Tanto per facilitargli il compito proviamo a spiegarglielo noi:

1. Il Sindaco deve rispondere nel merito, deve spiegare cosa lo ha spinto a compiere delle scelte, rifugiarsi in frasi tipo “dopo parleremo del merito” dimostra che o non sa ancora cosa sta facendo, oppure ritiene inutile riferirlo ai cittadini o forse deve nascondere qualcosa che sarebbe difficile spiegare; è da più di un anno che aspettiamo chiarimenti sul merito di qualsiasi decisione adottata dall’amministrazione;

2. La minoranza consiliare non è un orpello inutile imposto da qualche legge obsoleta, ma è parte integrante del consiglio comunale, con compiti di controllo e sorveglianza. Essa è rappresentativa di un gruppo di persone che sostengono il lavoro dei consiglieri, e pertanto quando la minoranza parla si esprime in nome e per conto di un ampio numero di persone, oltre che dell’Associazione di cui fa parte. Quando qualcosa non appare regolare la minoranza ha il dovere di farlo notare, provando a modificare provvedimenti che appaiono discutibili (praticamente quasi tutti quelli finora adottati). Il primo cittadino ha il dovere di informare la minoranza non con semplici telefonate o chiacchiere da bar, ma con la trasmissione di atti e documenti su cui si poggiano le decisioni e gli atti dell’amministrazione. Per far questo non serve la banda musicale, basta una fotocopia da consegnare ai consiglieri; il nostro sindaco invece si premura spesso di inviare le carte a suoi presunti fiduciari, ma non ai consiglieri comunali. È da inizio del mandato che chiediamo al Sindaco di avere documenti e atti a disposizione su cui intavolare un pubblico confronto. Si è, invece, scoperto che persino a qualche amministratore di maggioranza vengono nascoste le carte (ammesso che ci siano), il che è tutto dire.

3. L’attività della pubblica amministrazione si fonda su atti scritti, necessari per garantire il rispetto degli interessi generali dei cittadini. Se non vi è un atto scritto, non esiste niente, tutto quello che si può dire o fare a voce non ha valore legale (verba volant), non esiste e non può quindi rappresentare la base su cui costruire un provvedimento efficace e/o un qualsiasi atto della pubblica amministrazione (onus probandi incumbit ei qui dicit).

Se dopo un anno e passa di amministrazione il Sindaco non ha ancora accettato queste regole basilari, allora siamo veramente inguaiati. La cosa è ancora più grave perché il nostro Sindaco ha già ricoperto la carica di assessore nell’amministrazione 2001/2006 – esperienza arditamente più volte rinnegata.

Quanto all’operato della nostra Associazione, svolta per tramite dei consiglieri di minoranza, occorre ribadire che ogni atto o attività è rivolta al raggiungimento del bene comune e, nel caso di specie, all’ottenimento del finanziamento per la realizzazione dei nuovi impianti. Siamo pronti a collaborare e contribuire, ma non possiamo avallare scelte scellerate che rischiano di creare enormi danni al paese;chiedere a qualcuno di avere un comportamento omertoso è contrario alla legge, oltre che moralmente inaccettabile. Le comunicazioni rese alla Prefettura servono a dimostrare che il Sindaco ignora i suoi doveri verso la cittadinanza. Il comizio tenuto sull’argomento è servito per informare la cittadinanza e nel farlo, a testimonianza delle nostre intenzioni, i nostri rappresentanti hanno scelto toni bassi e conciliativi. Abbiamo semplicemente ricostruito cronologicamente la vicenda, con date e atti e nomi di funzionari incontrati. E’ stato sottolineato come la volontà dell’amministrazione di eliminare la terza seggiovia sia deleteria e sbagliata per il paese (una vera disgrazia), perché viene meno un elemento fondamentale; il terzo impianto permetterebbe di sfruttare la zona dell’attuale “Nordica” rappresentando quindi l’elemento di forza del progetto con la possibilità di avere più piste da utilizzare, garantendo così un afflusso maggiore di sciatori attirando più persone su tutto il Laceno. Noi avremmo potuto dire ben altro, lanciare accuse pesanti, avremmo potuto parlare di incontri e di verbali di riunioni a cui hanno preso parte soggetti con i più svariati compiti ed in rappresentanza dei più diversi interessi; per non parlare di un parere legale reso solo dopo la stipula dell’accordo, quando invece sarebbe dovuto arrivare ben prima, per dirci preventivamente se tale decisione fosse giusta o meno alla luce degli atti esistenti presso la casa comunale. Noi potremmo dire tanto altro, sarebbe più facile in termini di consensi e più redditizio, ma buttare solo fango non è mai stato nostro costume. Il senso di responsabilità e l’amore per il nostro paese ci inducono ad essere prudenti e costruttivi nell’informare la gente offrendo pubblicamente il nostro supporto. A fronte di ciò, riceviamo minacce e accuse gratuite, per cui ci sorge un dubbio: Vuoi vedere che il Sindaco è alla ricerca di un capro espiatorio su cui far ricadere colpe proprie? Sai com’è, a pensar male a volte si fa peccato ma non si sbaglia di certo!

Alla cittadinanza e al sindaco ribadiamo di voler dare come associazione un effettivo contributo. Ma che si operi a carte scoperte, è il caso di chiedere che non si continui a nascondere carte e documenti, ma si renda tutto pubblico così da poter informare tutti i cittadini e ad ognuno di svolgere il proprio ruolo – chi di dovere si comporti con rispetto e lealtà, in modo trasparente, rendendosi disponibile al confronto attraverso un discorso fattivo basato sugli atti e non sulle chiacchiere, in modo tale da perseguire obiettivi concreti e realmente finalizzati all’interesse dei cittadini.

Due brevissime considerazioni finali: ogni Consiglio comunale viene convocato in doppia seduta, così che se per una qualunque ragione salti la prima di esse, vi è la seconda (fissata con qualche giorno dopo) in cui tenere il Consiglio in “seconda convocazione”. Non si è mai visto un consiglio addirittura revocato per andare a parlare con un funzionario regionale il quale, tra le altre cose, svolge il suo lavoro (lautamente pagato) ogni giorno in orario di ufficio. Si poteva andare da questo/i funzionario/i di mattina, in altro giorno, non necessariamente il giorno del consiglio. Ma tant’è! Invece di chiarire a tutta la cittadinanza tale aspetto con i relativi documenti (onus probandi incumbit ei qui dicit), si è scelta ancora una volta la strada della inutile predicare delle false accuse precostituite.

L’Associazione si è premurata di leggere il parere stilato dagli avvocati incaricati dal Comune, i quali (e lo si ripete per l’ennesima volta) hanno asserito che: “La Giunta Regionale della Campania, con deliberazione n. 1343 del 06.08.2008, ha approvato la proposta del Comune di Bagnoli Irpino ed ha destinato la somma di euro 12.000.000 a valere sui fondi FAS” e poi ancora “la Giunta Regionale della Campania, con deliberazione n. 489 del 16.04.2010, ha preso atto dei contenuti dell’APQ stipulato tra Governo e Regione Campania in 29.07.2009, istruendo altresì, nell’ambito dell’U.P.B. 3.11.32 del bilancio 2010 della Regione Campania, il capito 2444, denominato “APQ Sviluppo Locale…”. Il principio è sempre lo stesso: verba volant, scripta manent. Da quanto scritto nel parere legale pare di capire che il comune vanta dei diritti nei confronti della Regione, un credito. Pare chiaro a tutti tranne che a unno. Siamo ancora in attesa di un confronto aperto e costruttivo, che abbiamo sempre chiesto, ma che il primo cittadino evidentemente non intende sostenere non solo con noi, ma anche con le altre associazioni e partiti del nostro paese.

Associazione Insieme per Bagnoli

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.