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Lettera aperta al Presidente di PalazzoTenta39

18.12.2013, La proposta (di Rosaria Patrone)

Caro Michele, l’associazione culturale di cui sei Presidente da due anni è a un punto di svolta, siamo ormai in dirittura di arrivo: eleggeremo a breve un nuovo Direttivo, come è naturale che sia allo scadere del termine stabilito dallo statuto dell’Associazione.

Pur essendo un momento delicato, quello in cui si decide per un nuovo Direttivo, rappresenta  nondimeno un’opportunità da cogliere a volo.

Ho già avuto modo di sentire qualche buon nome capace di giocarsi questa partita.

Credo sia invece inopportuno rinviare la presentazione di questi candidati all’ultimo secondo, subito prima di votare, come si usa fare in questi casi, o, come si è già fatto in passato, candidando tutti gli iscritti.

Propongo invece di farlo a mo’ di elezione di un candidato politico, facendo presentare a ognuno di loro un programma articolato su cui chiedere il voto.

Per continuare sulla linea della politica, usando ancora il suo inconfondibile gergo, mi piacerebbe che chiunque voglia prendersi sulle spalle il fardello di dirigere quest’Associazione Culturale voglia dare un incisivo segno di discontinuità; credo che su questo intento tu potresti essere d’accordo con me!

Pur riconoscendo il grande lavoro di Mimmo Nigro e il tuo ammirevole equilibrismo per non perdere tutto quanto fatto fino a questo punto, è giunto il momento di cambiare, il momento di dare un nuovo, più aperto e coraggioso assetto alla nostra Associazione.

Se dovessimo continuare a pensare che basti qualche conferenza ogni paio di mesi per poter dare nuova linfa di tipo Culturale  a Palazzotenta, allora siamo destinati a fallire.

Abbiamo già avuto modo di vedere sfilare Relatori, più e più volte in un anno solare, sul baldacchino della sala destinata a questi incontri, senza lasciarci altro che qualche confuso ricordo di quanto detto… E pure qualcuna di quelle relazioni è da salvare, qualcun’altra è auspicabile si possa riproporre, ampliata, in futuro… Tuttavia bisogna andare oltre…

E poi non credo che questo paese, pur essendo bellissimo e con una magnifica storia, sia l’ombelico del mondo: guardiamo anche oltre il nostro limitato confine, impareremo forse qualcosa di più.

Ritornando al mondo della politica ed estrapolando il suo modo caratteristico di muoversi, apriamo una sorta di campagna elettorale, anche per dare modo ai nostri iscritti che vivono altrove, a volte lontanissimo, di capire con chi avranno a che fare, e, soprattutto che cosa potranno aspettarsi da quest’Associazione nei prossimi due anni.

Avevo, parlandone qualche giorno fa proprio con te, pensato che potremmo costituirci come una Onlus per darci la possibilità di fare qualcosa di concreto per gli altri, aprendoci al mondo della sofferenza, che pure ci circonda, ai suoi mille aspetti; tu che sei un fervente cattolico non potrai che essere d’accordo con me. Abbiamo tra gli iscritti molte professionalità che potrebbero dare un contributo, nei termini che ognuno di essi potrà decidere per proprio conto, a secondo della disponibilità di tempo e alla forza che vorrà mettere in campo.

Potremmo fare a nome dell’Associazione qualche “Adozione a distanza”, che solo pochi si possono permettere di fare in modo individuale, perché ormai sempre meno si può contare sulla sicurezza di uno stipendio certo, per evitare di dover sospendere all’improvviso un impegno tanto importante quanto necessario per il beneficiario: insieme, con il contributo di tutti, ci sentiremmo  più sicuri di poterlo portare avanti per il tempo necessario.

Cosa ci impedisce, caro Michele, di darci una connotazione nuova, di pensare alla parola “solidarietà” come qualcosa che possa accumunarci in progetti che vanno oltre il nostro mondo ristretto, oltre quel continuare a ripiegarci su noi stessi?

Una sede, anche piccolissima, inoltre, ci permetterebbe di incontrarci, di confrontarci, di sentirci  parte di un progetto comune, che si realizza in un luogo preciso, in un luogo di confronto: non ho mai creduto davvero che si potesse prescindere da una sede.

Magari, potremmo però scegliere ogni volta un bar, nel suo giorno di chiusura, da adibire a sede momentanea, ritrovandoci all’occorrenza in uno di essi…

C’è da fare tanto, da progettare, da vagliare, da proporre…

Facciamolo fare anche e soprattutto ai candidati alla guida di questa Associazione, cercando di ricordare loro che non potranno prescindere dalla parola CULTURA, che è stata scelta come carattere fondante di una piccola e variegata “società”, che “si è scelta” tempo fa per condividere idee e per realizzare programmi piccoli e grandi.

Caro Michele, puoi chiudere il tuo mandato lasciando, a quelli che verranno dopo di te, non tanto una eredità di cose già fatte, quanto invece una visione più ampia, un incitamento a fare meglio e di più, cercando di individuare insieme a tutti noi chi potrà farlo con passione autentica.

                                                                                                       

1 Commento »

  • la malfa 1 scrive:

    Ciao Rosaria, appena ho visto il tuo articolo, ho pensato (scherzosamente) che tu avessi letto (in anteprima) il mio prossimo articolo che uscirà sul “nostro” giornalino “Fuori della Rete” domenica 22 dicembre. Un tuo “anticipo” che s’incanala proprio sul mio pensiero. Belle considerazioni quelle da te esposte. Essendo anche obiettive e propositive, e prive di vene polemiche, che spesso, e tu lo sai, sono sempre presenti in discussioni nella nostra amatissima piazza, si elevano culturalmente.Questo non può che farci piacere.Solo qualche mia precisazione per rendere completo il tuo “progetto”: la mia presidenza è durata 4 anni e ti ringrazio per le tue parole in riferimento al citato periodo. Hai interpretato bene quello che è stato il mio intendimento.Perfettamente d’accordo ad evitare candidature da “ultimo minuto”. Personalmente sono fiducioso, e lo leggerai nel prossimo articolo, sul futuro dell’associazione, aperta al mondo giovanile sia esso maschile che femminile. Al nostro interno ce ne sono abbastanza. L’augurio è quello che possiamo averne delle altre nuove. La presentazione di un programma va, secondo me, esteso a tutti coloro che vorranno candidarsi per il nuovo direttivo.Chiaramente per statuto andremo a votare su tutti gli iscritti( a meno che l’assemblea dei soci non ritiene fare qualche cambiamento allo statuto stesso). Ma il tutto sarà relativo nel momento in cui ci sarà gente che chiaramente intende candidarsi accompagnando la stessa con un programma di prospettiva. In tal modo avremo la facilità di indirizzare il nostro voto senza problemi. La discontinuità rispetto al passato, sia a livello programmatico che rispetto alla presenza di qualche non più giovane presenza nel direttivo, parzialmente avviata nell’ultima fase, stai tranquilla, la renderemo completa, almeno anagraficamente(che ne dici?). La grande Tua “intuizione” sulla “Onlus” mi auguro che sarà il “fiore all’occhiello” del nuovo presidente e del nuovo direttivo. Quanto alla “solidarietà” sai bene che questa forma è stata e sempre sarà la mia prerogativa per scelte più prettamente politiche. Il futuro dell’associazioni in genere non possono sfuggire a questa prerogativa. Anche se non tutti possono pensarla come noi. Con il nuovo anno(gennaio/febbraio) rinnoveremo l’iscrizione all’associazione accompagnando le stesse con diverse assemblee che ci porteranno al rinnovo delle cariche entro il mese di febbraio. Chiaramente, e qui non si può fare variazioni nemmeno allo statuto, i nuovi eletti devono essere iscritti all’associazione! Credimi, in conclusione, ti ringrazio di cuore per il tuo articolo presente sul sito e quindi l’avermi sollecitato in queste mie modeste considerazioni che mi auguro tu possa condividere. Con stima e gratitudine Michele

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