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Lezione su Leonardo Sciascia, a cura di Paolo Saggese (U.P.I.)

30.01.2013, L’incontro

Al fine di riscoprire una parte dell’immenso patrimonio letterario del sud, l’Università Popolare dell’Irpinia ha organizzato una serie di incontri con il prof. Paolo Saggese, instancabile sostenitore della cultura del sud e dei suoi intellettuali.

Ecco il programma:

CATTEDRA DI LETTERATURA MERIDIONALE

Titolo del corso:“LA LETTERATURA DEL SUD AI MARGINI DELLA STORIA”

Docente: Paolo Saggese, Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud.

Le lezioni saranno introdotte da Salvatore Salvatore e Franca Molinaro, Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud, da Michele Ciasullo, Presidente UPI, e da Tonino Morgante, che si occupa dell’organizzazione dei corsi.

Calendario del programma delle prime due lezioni:

Dopo la prima lezione tenuta 08/11/2012 che si è svolta giovedì    ore 17,30 – 19,30 presso la sala convegni della Scuola dell’Osso di Castelbaronia (AV) avente per argomento “ La letteratura del Sud ai margini della Storia”, la seconda lezione si svolgerà giovedì 31/01/2013,  ore 17,30 – 19,30 presso la sala convegni del convento dei frati mercedari di Carpignano – Grottaminarda (AV), ed avrà per titolo “Sciascia e la letteratura contro le mafie”.

Saranno spesso richiamati Salvatore Quasimodo, Elio Vittorini, Alfonso Gatto.

Gli altri tre incontri, previsti nei mesi di marzo, aprile e maggio, saranno fissati a breve. La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti. Per motivi organizzativi, chi può farlo, può comunicare la propria adesione all’indirizzo:

La lezione sarà anche occasione per presentare in anteprima il nuovo libro del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud dal titolo “Faremo un giorno una carta poetica del Sud. Restituiamo la letteratura meridionale ai Licei”, a cura di Alessandro Di Napoli, Giuseppe Iuliano, Alfonso Nannariello e Paolo Saggese, Prefazione Alessandro Quasimodo, Delta 3 edizioni, 2012.

mail: antonio_morgante@alice.it cell. 3489051956

Il presidente, Dott. Michele Ciasullo

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Nella prefazione al libro, ha in particolare scritto Alessandro Quasimodo:

“Qualcuno potrebbe erroneamente pensare che la mia presa di posizione sia dovuta al fatto che di questa esclusione, priva del minimo fondamento razionale e culturale, sono vittima anche mio padre Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura nel 1959, e mio zio Elio Vittorini; tuttavia, non è questo ciò che provoca la mia indignazione, cui si unisce quella di un folto numero di docenti e di operatori nel mondo della scuola e della cultura.

Con quale criterio si possono escludere da un percorso, che dovrebbe essere un arricchimento personale e umano per ogni studente, i nomi di coloro che hanno rappresentato, attraverso le loro opere letterarie, la storia, la società, il modo di pensare di un Sud così irrinunciabilmente e intimamente legato all’identità stessa del nostro Paese?

Mi riferisco a scrittori e poeti quali i già citati Quasimodo e Vittorini, seguiti da uno stuolo di autori come Sciascia, Bufalino. Gatto, Scotellaro, Brancati. Silone, Sinisgalli, Piccolo, la Ortese, Rea e molti altri.

Accennavo sopra al contributo che la letteratura può dare agli studenti e non soltanto ad essi, ma a tutti i lettori, a coloro che amano scrivere o semplicemente ascoltare il messaggio che ci giunge attraverso la parola scritta.

Le opere letterarie, siano esse in prosa o in poesia, come tutte le forme d’arte, non hanno limiti spaziali né temporali, sono un patrimonio da cui attingere la significatività della nostra storia e della nostra tradizione, per guardare nitidamente e con speranza verso il futuro”.

                                                                                                       

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