Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli

Nuovo Cinema Paradiso: un viaggio nei ricordi

19.09.2017, Rubrica Cinemacelleria – di Antonio Caruso (da “Fuori dalla Rete” – Agosto 2017, Anno XI, n.4)

Nuovo-Cinema-ParadisoNuovo Cinema Paradiso è un film del 1988 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore. La versione internazionale di questo film vinse il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e l’Oscar per il miglior film straniero. Vi si narra la storia di Salvatore (Totò) , un ragazzino cresciuto a Giancaldo, un paesino della provincia siciliana negli anni 40, dove l’unico svago per una popolazione impoverita e isolata è rappresentato dal “ Cinema Paradiso”, cinematografo a gestione parrocchiale. Totò si affeziona in modo particolare a questa sala e al proiezionista, Alfredo, il quale prenderà per mano il piccolo e, con i suoi consigli, lo guiderà lungo la sua giovinezza. Anche il bambino, però, sarà d’aiuto ad Alfredo, e, nell’incendio che si scatenerà all’interno del cinema, riuscirà a salvare la vita dell’amico, che rimarrà cieco a causa delle ustioni. Grazie all’intervento di un paesano diventato milionario la sala cinematografica viene ricostruita e prende il nome di “Nuovo Cinema Paradiso”. Totò prenderà il posto di Alfredo, conoscerà l’amore ma, una volta rientrato dal servizio militare, troverà tutto cambiato e, su consiglio del suo vecchio amico, partirà per Roma in un viaggio di sola andata. Il legame con la sua terra sembrerebbe, così, qualcosa di appartenente al passato. Ma un giorno di trent’anni dopo quel passato ritorna sotto forma di uno squillo telefonico. La madre di Totò, diventato intanto un grande regista, lo chiama per comunicargli la morte di Alfredo ed egli decide di tornare a Giancaldo per i funerali. A questo punto inizia un viaggio nella memoria che si trova a dover fare i conti con i cambiamenti avvenuti in tanti anni. Il funerale di Alfredo diventa l’occasione per confrontarsi con il suo passato e con le persone che avevano popolato la sua infanzia. Anche il Nuovo Cinema Paradiso, oramai chiuso ed inutilizzato da sei anni, ha perso il suo splendore e Salvatore non può che assistere immobile alla sua demolizione. Rientrato a Roma, Totò si reca in una sala proiezione per visionare quello che è stato l’ultimo lascito del suo amico: due bobine contenenti i ritagli dei baci censurati che il prete della parrocchia costringeva ad eliminare.

Giuseppe Tornatore, dopo aver revisionato il film, eliminando ben 25 minuti di pellicola, rende così omaggio al mondo del cinema raccontando una delicata storia fatta di amicizia, amore e ricordi. Egli riesce a raccontare il ritratto di quell’amicizia tra Alfredo e Totò sullo sfondo d’una malinconia, ironica e affettuosa. Mi piace pensare al lenzuolo su cui vengono proiettate le ultime immagini del film come la feritoia di un altro grande capolavoro, C’era una volta in America, cioè come un passaggio che in un batter d’occhio, collega due mondi. Quello del presente e quello del passato. Il film è un bellissimo viaggio nella memoria del protagonista. Viaggio che penso tocchi tutti noi. Chi, osservando un oggetto o ritrovando persone dopo tanto tempo, non parte mentalmente per ricordare eventi e storie rievocate da quest’ultimi? Un giorno probabilmente si tornerà sui propri passi, avendo qualche pensiero rivolto verso il passato e pensando ai cambiamenti che si sono presentati dinnanzi all’arco di una vita. Per ripetersi quello che c’è e quello che fu . Nuovi eventi nascono e nuovi si ricreano in un ciclo infinito. Proprio come l’abbandono del NUOVO CINEMA PARADISO, del paesino dove si è cresciuti  e delle persone con le quali si è cresciuti e che si è sempre stati abituati ad avere intorno.

Se anche la gioia lasciasse cicatrici. Ognuna il ricordo di un momento bello. “Questa cicatrice, me la sono fatta a 20 anni, davanti a un tramonto”.
(Fabrizio Caramagna)

 

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.