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Strega, il bagnolese Giovanni Solimine è il nuovo presidente della fondazione Bellonci

04.02.2017, Il Corriere della Sera (di Paolo Fallai)

Prende il posto di Tullio De Mauro scomparso a gennaio.

Giovanni-Solimine«Gli investimenti in istruzione e ricerca ci costerebbero meno di quanto ci costa l’ignoranza». È la tesi sostenuta con dovizia di argomentazioni da Giovanni Solimine (originario di Bagnoli Irpino, ndr) nel suo libro Senza sapere. Il costo dell’ignoranza in Italia, pubblicato da Laterza. Una delle ultime tappe della battaglia che questo docente della Sapienza (dove dirige il Dipartimento di scienze documentarie, linguistiche e filologiche) sta combattendo da anni contro l’impoverimento culturale del nostro Paese. Da qualche giorno Solimine è il nuovo presidente della fondazione Bellonci che organizza il premio Strega.

È stato votato dal consiglio di amministrazione di cui faceva parte da molti anni e che ha deciso anche l’ingresso nello stesso organismo della scrittrice Melania Mazzucco, vincitrice dello Strega nel 2003 con Vita e del giornalista e critico letterario Marino Sinibaldi, direttore di Radio Tre Rai. Confermato alla direzione Stefano Petrocchi. E sarà proprio con lui che Solimine dovrà gestire il delicato momento dello Strega, orfano di Tullio De Mauro scomparso a gennaio. Ma la scelta del consiglio sembra proprio andare nella direzione della continuità, considerata l’assoluta competenza di Giovanni Solimine, la sua indipendenza (l’anno scorso si è dimesso dal Consiglio superiore dei Beni culturali contro alcune scelte del ministero) e la conoscenza del mondo culturale.

«È un onore — è stata la prima dichiarazione di Giovani Solimine — raccogliere l’eredità ideale e progettuale di Tullio De Mauro. Non ho l’ambizione di “sostituirlo” ma di proseguire il lavoro di rinnovamento che De Mauro aveva avviato con sobrietà ed equilibrio. Per portare avanti questo lavoro servono le energie di tutta la struttura della Fondazione, a partire dal direttore Stefano Petrocchi e dal Comitato scientifico. In questi anni abbiamo fatto e possiamo fare ancora molto per diffondere l’eccellenza della narrativa italiana e l’amore per i libri, coinvolgendo attivamente i lettori di ogni età. Conto in particolare sul contributo dei nuovi consiglieri Melania Mazzucco e Marino Sinibaldi».

Tra le prime vicende da affrontare i contratti con i nuovi sponsor per garantire la stabilità economica del premio e il futuro della serata finale, il primo giovedì di luglio, che nel 2016 ha «abbandonato» il Ninfeo di Villa Giulia per approdare all’Auditorium.

***

GIOVANNI SOLIMINE, Cenni biografici (dalla sua pagina web)

giovanni-solimeneIrpino di origine (sono nato a Bagnoli Irpino il 31 luglio 1951) e napoletano di formazione, vivo a Roma. Sposato dal 1979 con Valeria Di Vita, bibliotecaria. Ho due figlie: Giuliana (1981), madre di un nipotino stupendo, e Marina (1989), laureata in Relazioni internazionali alla Sapienza e che muove i primi passi nel lavoro editoriale.

Molto curioso, amo viaggiare e mi è capitato di dormire in alberghi particolari, forse non lussuosi, ma che avevano ospitato giovani musicisti come Bob Dylan e Joan Baez in cerca di fortuna a New York, o George Orwell, reduce dalla guerra civile spagnola, oppure nell’albergo in cui pare che Stalin abbia lavorato come portiere di notte. La stessa curiosità mi ha spinto ad andare a mangiare nel ristorante abitualmente frequentato da Federico Garcia Lorca, o in quello dove solitamente si reca il detective Pepe Carvalho nelle storie raccontate da Manuel Vázquez Montalbán. Porto negli occhi e nel cuore le immagini indimenticabili dei luoghi più emozionanti che ho avuto la fortuna di visitare: in ordine di preferenza l’Argentina (le cascate di Iguazù a nord e il parco dei ghiacciai in Patagonia), Praga, l’India (tutta, ma lo splendore del Taj Mahal, le scene del bagno nel Gange a Benares e gli odori, purtroppo non riproducibili in fotografia, di alcuni mercati mozzano il fiato), il mercato della Boqueria a Barcellona, Manhattan (ma innanzi tutto il grattacielo della Chrysler), il Tempio del cielo di Pechino, le architetture e i colori del Perù e il mare delle isole dei Caraibi, i tram di Lisbona e l’acropoli di Atene.

Nel tempo libero coltivo poche grandi passioni. Due su tutte: il Presepe e Totò. Da una terza, la squadra di calcio del Napoli, mi aspetto grandi soddisfazioni.

                                                                                                       

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