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Progetto Pilota, altro schiaffo a De Mita: speriamo sia salutare…

26.09.2016, Articolo di Marco Staglianò (dal sito www.orticalab.it)

ciriaco-de-mitaIl nuovo Consigliere del Governo per la Strategia nazionale per le Aree Interne, il deputato democratico piemontese Enrico Borghi, ha avuto il suo infuocato battesimo in quel di Nusco ed ha dimostrato, nonostante il contesto, di avere idee buone e molto chiare.

Borghi, che in passato aveva già fatto parte del team di Fabrizio Barca, ha chiaramente fatto proprie le istanze avanzate dal fronte dei sette sindaci cosiddetti dissidenti, capitanati dal primo cittadino di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, che da tempo chiedono un cambio di passo sul terreno del metodo, dei processi decisionali e del modello di governance. Priorità che Borghi ha elencato una dopo l’altra, affermando chiaramente la necessità, conclusa la prima fase della progettazione, di spingere sul terreno della condivisione e della trasparenza, di affermare la centralità dell’assemblea dei sindaci e di arrivare ad un governo quanto più collegiale nel rispetto del principio della rappresentanza.

Uno schiaffo al sindaco di Nusco, ovvero a quel Ciriaco De Mita che fino a questo momento, tanto più dopo le ultime amministrative, che hanno consegnato nuovi equilibri su quella fetta di territorio, ha nei fatti accentrato completamente ogni processo decisionale, mettendo alla berlina quei sindaci non allineati, sino a tentare, senza riuscirci,di chiudere il cerchio con l’operazione Gal.

Uno schiaffo, non il primo, si spera finalmente salutare.

Il Progetto Pilota resta, come detto e ribadito in più occasioni, una straordinaria opportunità per l’intera provincia. A patto e condizioni, evidentemente, che mantenga la sua natura sperimentale e che non si traduca nel solito strumento di gestione per la gestione o, peggio, in un terreno di contesa tra consorterie.

Sappiamo che entro la fine dell’anno dovrà arrivare alla firma dell’Accordo di Programma Quadro, strumento imprescindibile per accedere a finanziamenti regionali e nazionali destinati alle aree interne, sappiamo che tra i punti essenziali di quell’Accordo c’è la creazione di un’azienda forestale, idea forza per lo sviluppo e l’occupazione, oltre che per la tutela dell’enorme patrimonio boschivo, alla quale affiancare azioni strutturali per la riorganizzazione dei servizi primari, sanità, mobilità e scuola, dunque la creazione di un grande distretto turistico.

Obiettivi ambiziosi che per ora sono solo slogan, obiettivi sui quali sarà necessario lavorare con grande intensità e, soprattutto, nella condivisione. È certamente presto per capire se ed in che misura i cambiamenti evocati da Borghi, e prima di lui da quei sette sindaci, troveranno effettiva concretezza, mentre l’unica certezza che abbiamo è che questa partita o la si vince insieme o la si perde insieme. Insomma, quello che è accaduto sui Gal non potrà accadere, la possibilità che qualcuno si salvi a scapito di qualcun altro non esiste.

La speranza, dunque, è che questo cambio di fase trovi concretezza nella saggezza e nel senso di responsabilità di tutti, che allo scontro e alla guerra di trincea si sostituisca il coraggio della persuasione e del dialogo, che chi sino a questo momento non ha avuto occhi per vedere ed orecchie per sentire, immaginando di poter fare della Comunità dell’Alta Irpinia la Comunità dei clienti dell’Alta Irpinia, metta da parte liste di proscrizione e sete di vendetta per porsi a servizio di una sfida la cui posta in palio è una buona fetta di avvenire per quei territori e per quelle comunità.

                                                                                                       

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