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Qui Italia: crisi, imbrogli e … iniziative

18.07.2012, Articolo di Federico Lenzi

Proprio ieri l’altro, dopo il declassamento di ventisei banche italiane a maggio, per giustificare il taglio del rating italiano le agenzie hanno abbassato il giudizio sulle principali banche (Unicredit e Intesa San Paolo) e declassato con outlook negativo  grandi aziende del calibro di Eni, Enel, Terna, Poste Italiane e Finmeccanica. L’Italia dal rating A† nel 2009 è precipitata alla valutazione BAA2 di pochi giorni fa con previsioni future non delle più rosee. Nel contempo il nostro debito pubblico raggiunge la quota record di 1966,3 miliardi di euro. Come ciliegina sulla torta anche l’inflazione nel mese di giugno ha ripreso a salire con un aumento dello 0,2 rispetto a maggio e del 3,3 rispetto all’anno scorso. Con tutto questo “ben di Dio” l’undici per cento della nostra popolazione è povera, il cinque per cento sta nell’assoluta povertà e il diciotto per cento sta per divenirlo! La crisi si vede già negli affollati discount a scapito dei  deserti supermercati, nella carne di pollo preferita a quella di manzo, nella diminuzione del venti per cento del mercato dell’elettronica di consumo, nella crisi del mercato dell’auto e nel quarantaquattro per cento degli italiani che ha ridotto l’uso dell’automobile. Molti concittadini non hanno più i soldi per spostarsi, altri neanche quelli per mangiare affollando le mense Caritas ed altri ancora rinunciano a curarsi per mancanza di denaro (fonti istat): eppure continuiamo a mantenere la classe politica più pagata e inefficiente del mondo!

Sono pagati per fare leggi e da quando si è insediato il governo tecnico ne hanno proposte a malapena 62 di cui molte bocciate, mentre l’esecutivo ne ha portate ben 241. I nostri onorevoli hanno una retribuzione lorda annua di 140444 euro, più 3503 euro di spese varie e 3690 euro al mese per i loro assistenti ; a cui si aggiungono rimborsi ed esenzioni varie. Se ogni italiano potrà andare in pensione a sessantasei anni con quarantadue anni di contributi ad un politico basteranno cinquant’anni e cinque anni di “sudato” servizio. I tanto decantati tagli sono stati un bluff avendo eliminato solo gli aumenti che si erano prestabiliti. Oramai tutti notiamo di non essere in una vera democrazia, ma dopo la nomina di codesto esecutivo anticostituzionale speravamo tantomeno di vivere in una timocrazia, mentre si sta rivelando la solita oligarchia! La politica dovrebbe lavorare per l’Italia non viceversa. Si è giunti ad una situazione insostenibile. La nazione sta letteralmente andando alla deriva, nel frattempo gli onorevoli pensano ai diritti delle coppie di fatto e a come rubare i finanziamenti pubblici per le prossime elezioni! Alcuni componenti del governo tecnico sono stati corrotti dalla politica ed il premier è sempre più solo nel cercare di attuare il piano di rilancio dell’economia. In una nazione normale si discuterebbe civilmente su come risolvere la crisi invece di porre delle barricate a qualsivoglia proposta senza aprire la benché minima forma di dialogo per raggiungere un accordo. L’Italia sta divenendo la nuova Grecia! Non è più il tempo di una politica del pdl che mira agli interessi dei Berlusconi, di quella del pd che va alla deriva dato che tutti aspirano al comando, di Fini e le sue scenate, dei centristi che cercano il più forte tra destra e sinistra per allearsi, di Vendola e i suoi diritti dei gay, di Di Pietro che a malapena conosce l’italiano, dei sindacati che fanno politica, dei grillini che tolta l’antipolitica non hanno un programma e collezionano flop, della “pura e casta” Lega che predica bene e razzola male e di quella costellazione di mille piccoli partiti che come gli altri pensano solo alle proprie casse. E’ giunta l’ora di agire, di crescere, di far rinascere la nostra nazione! Con il porcellum continuiamo a scegliere il simbolo, mentre loro decidono poi quali amici, familiari o escort mandare al potere! Non possiamo più accettare che i nostri diritti vengano calpestati, in Italia il cittadino è sovrano eppure il referendum per abrogare i finanziamenti pubblici ai partiti non è mai andato in vigore, nemmeno quello per la privatizzazione della Rai e neanche quello per fermare la privatizzazione delle acque! Siamo trattati come stupidi manichini, è ora che l’Italia si desti facendo valere i propri diritti! E’ anche colpa nostra se abbiamo lasciato che tutto questo accadesse.

Bisogna ripartire dall’Italia che conta, dall’Italia dell’eccellenza, come i nostri ricercatori che ad Houston combattono il cancro con le nanotecnologie o come Francesco Tamburini ricercatore precario che con la “teoria del fusillo” sta per rendere infinite le onde radio e tv! Bisogna ricominciare dall’Italia dell’Emilia Romagna che non si è fermata neanche dopo il sisma! Bisogna ricominciare dal settore agroalimentare che non difendiamo e ci fa perdere settanta miliardi l’anno regalandoli a prodotti contraffatti! Dal “Made in Italy” che tanto è amato nel mondo e che sta finendo nelle mani dei tedeschi come la Ducati o nei loro interessi come l’Alfa Romeo! Dall’Italia che ha voglia di reinventarsi e ci riesce, come la fabbrica Fiat di Pomigliano esempio di efficienza e dove i lavoratori sono felici di ciò che fanno! Dai mille progetti e start-up bloccate dalla nostra burocrazia e acquistate dagli americani! Dalle nostre aziende medio-piccole che sono costrette a scappare in Svizzera perseguitate da mille imposte! Se non risolta la situazione attuale può sfociare nel caos, nella violenza senza freni, come accaduto nelle piazze di Atene e Madrid. Già molti italiani sognano in cuor loro di trattare la casta come fecero i Romani con gli schiavi di Spartaco: scuoiati, impalati e crocifissi per trentasei miglia tra Roma e Cuma onde fungere d’esempio ai posteri…

Un movimento popolare denominato “Unione popolare” ha indetto un referendum per abolire l’articolo 2 legge 1261 del 1965 ovvero gli stipendi d’oro della casta, i moduli sono stati spediti in ottomila comuni italiani e tutti possono andare a firmare. Nelle maggiori piazze italiane sono stati addirittura istituiti dei banchi per raggiungere in fretta il numero necessario a convalidarlo. Come mai i grandi media non ne parlano? Elementare Watson, sono tutti finanziati da fondi pubblici assegnati dai partiti! C’è tempo fino al ventisei luglio per recarsi nei nostri comuni, partecipare al referendum e contribuire anche noi in minima parte ad un paese migliore, ad un Italia che sia nostra! Possiamo mica continuare a pagare diecimila e più euro a gente per giocare in aula con l’Ipad, mentre un muratore che lavora tutto il giorno sotto il sole a malapena ne percepisce milleduecento o millequattrocento? La nostra casta oramai è divenuta come i “Rotoloni Reggina” non finisce mai e serve a ben poco. In questo momento siamo tutti sullo stesso percorso della Grecia, anche se ci continuano a dire che non è vero dato che la paura genera altra crisi…

                                                                                                       

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