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S.O.S. Lago Laceno

18.11.2014, Articolo di Nello Molinaro

E’ un  diritto del popolo conoscere  i fatti e non promesse illusorie!

Fiumi di parole scritte in una moltitudine di articoli pubblicati, interventi di ogni tipo da parte di solerti tecnici nonché dei vari amministratori succedutosi, non hanno portato ad alcun risultato in merito al recupero ambientale del Lago, ormai lasciato al suo destino ed ora ridotto ad uno stagno e sulla strada dell’estinzione.

Chiunque “visitatore”  arriva a Laceno chiede del lago, l’unica risposta da dare a costoro è: dove era perché non esiste più.  Questa desolante risposta procura nel richiedente una delusione che lo rende consapevole dell’inutilità della sua venuta programmata unicamente per vedere l’ammirevole specchio d’acqua che prima esisteva!  è quanto si rè ipetuto per anni ed è la consapevolezza nel conoscere della sua inesistenza, ha fatto si che si riducesse drasticamente la domanda truristica nei mesi non invernali. Nel leggere gli articoli della bellezza che fu con la usa esistenza,  apporta sconforto e rammarico, e doverosamente mi  riporto all’apprezzabile scritto del sig. Nello Nicastro pubblicato il febbraio 2014 da Palazzo Tenta,  da  cui  esplicitamente si  comprende quanto e cosa ha perso il Laceno, una perdita di imparagonabile attrazione turistica, che è la causa della decadenza della zona non più appetibile dal settore turistico nonché dai pendolari visitatori se non qualche giorno all’anno” Pasquetta e il 15 Agosto”, nei mesi non invernali.

Il leggere tale articolo si comprende la bellezza naturale del lago che rendeva la zona unica ed estremamente attrattiva al turismo. E mestamente lo scrittore relazionava le motivazioni della scomparsa delle acque, in quantità considerevoli, dovute alle perdite attraverso i punti critici. Tutto questo,  porta a ricordare  che gli amministratori in carica del comune di Bagnoli Irpino  nel 2006 erano stati messi a conoscenza,  da parte dei tecnici incaricati dello studio di fattibilità per lo sviluppo  turistico della zona “Sviluppo Italia”, dell’importanza dell’esistenza del lago  come fondamentale elemento di richiamo turistico di primaria importanza  per cui se ne richiedeva urgentemente la sistemazione del bacino per il mantenimento delle acque (“rilevabile il tutto nella relazione da pag.157 a 167”, unito ad allegati grafici delle opere da eseguirsi), un intervento ritenuto da costoro essenziale per  rirendere la zona nuovamente appetibile al richiamo turistico per tutto l’anno perché i soli  tre mesi invernali coperti dallo sport della neve non sono affatto sufficienti  a rigenerare economicamente le attività esistenti ed altre creabili nella   località.

Infatti i fautori dello studio nella loro sintesi finale indicavano la strada da seguire agli amministratori in essere,  e con estrema chiarezza  relazionavano ai loro commissionari,  che la mancanza delle acque nel bacino “lago”era una perdita della attrazione naturalistica ed avrebbe provocato una caduta della domanda e presenze, inarrestabile della zona. La loro sapienza nel conoscere la materia li ha portati a prevedere un  crudele destino che si sta avverando  e che  è oggi la precaria situazione è visibile agli  occhi  di tutti.

Alla lungimiranza  dei nominati tecnici e dei fautori favorevoli al ripristino del bacino, è stata contrapposto il  disinteresse o scarsa volontà degli amministratori succedutosi che non hanno ritenuto importante tale intervento naturalistico che li ha portato a non attivarsi nelle modalità dovute nel  mettere in atto quanto loro raccomandato. Si rileva in essi il superficiale interesse per tale progetto iniziato dal sindaco dimissionario Antonio Di Mauro. Le motivazioni di rinuncia attuate non sono chiare, eppure tutti erano a conoscenza dell’importanza vitale per al zona del progetto. Infatti dopo l’impegno profuso dall’indicato sindaco Di Mauro nell’anno 2007 che aveva concordando  con  l’assessore Provinciale all’ambiente Fierro ed dirigenti dell’autorità di bacino alcuni punti per il risanamento del bacino del lago tale progetto e quanto stabilito non è stato portato a compimento  dai successori.  Ne si può far ricadere la colpa sull’autorità di Bacino, o altri enti perché  se qualcosa o progetto è stato presentato non risulta essere stato seguito con costante interesse, e fin ad oggi non niente è stato compiuto di concreto per tale recupero, i motivi restano  un Mistero!

Omissione che ha aggravato la situazione economica della zona procurando una  decadenza continua e progressiva, e non è lontano il baratro e l’abbandono della località. La monotonia e l’abbandono della zona regna sul luogo, perfino i villini e case vengono abbandonate a loro destino, affissi ai cancelli vi è una moltitudine di tabelle vendesi, ma sono inesistenti gli acquirenti perché investire in questa zona ormai non  è più attraente, è inesistente l’utilità di possedere immobile in tale zona sia per mancanza di attrattive che per perdita economica, la situazione aggravata dai nuovi tributi sulla casa molte non più ormai frequentate!, una situazione che per chi ama intensamente la zona e nel vederla in tale  condizione ci si rimane addolorati.

A questo punto tutto è nelle mani e nella capacità  e competenza dell’attuale amministrazione con a capo il Sindaco dott. Filippo  Nigro , a cui è richiesto di profondere un impegno imperioso e costante,  affinchè si riesca a recuperare il tempo perduto negli anni addietro. Alcuni lavori si stanno attuando ma sono solo paliativi perché si sappi che l’unica opera attrattiva e di sviluppo del turismo è il lago. E’ urgente una sua sistemazione, che con i rimedi naturalistici e componenti naturali ed oggi evoluti tecnologicamente il ripristino ambientale l’eliminazione delle perdite è facilmente risolvibile con poca spesa e unito a qualche superficiale opera di movimento terra per la sistemazione dl bacino.

E’ inimmaginabile  la perdita di apporto economico per l’ assenza  del lago,  che diversamente con la sua presenza e lungo le sue rive sarebbero sviluppate una moltitudine di attività per tutto l’anno e non per pochi giorni nel fine settimana. Un contenitore d’acqua al servizio  dell’agricoltura e del corpo forestale antincendio, oltre per abbeverare gli animali al pascolo.

La comunità richiede posti di lavoro ed è impegno e dovere degli amministratori crearne  le condizioni affinchè i privati trovino utilità ad investire e crearli. E’ una follia non permettere che tale evenienza si avveri, perché  in tali località è facile  farlo, avente disponibilità  di  materia prima che sono le bellezze naturali introvabili altrove anche se alcune da ripristinare per questo è dovuto l’impegno di chi preposto  ad eliminare le deficienze in atto , “perché si sappi che si  è  in possesso di una miniera d’oro a cui risulta ad oggi essere stato corrisposto l’incapacità per estrarlo”.

E’ inammissibile, che ancora si tenta di coprire quanto non fatto con  un manto di omertà,  facendo rimpiangere e calpestando  le idee di un grande sindaco Tommaso Aulisa , l’ultimo grande amministratore di Bagnoli  che così diceva alla sua gente che amava intensamente e di cui ne desiderava il benessere: il Turismo è l’ultima speranza di salvezza per il nostro territorio, capace di contenere l’esodo ed alimentare le speranze. Un  idea di un saggio e un sapiente un bagnolese di alta caratura morale e di immensa sapienza ed i introvabile capacità imprenditoriale doti non pareggiate dai successori risultati deficitari nel rivestire tale carica perché dallo splendore in cui questo grande uomo ha lasciato il Laceno i suoi successori non hanno saputo la  decadenza ed l’abbandono, non trovando le modalità adatte per farlo, dovuto alla non o scarsa conoscenza di tale specifica  materia imprenditoriale che è il comparto del turismo e le sue modalità di richiamo, lungi da me pensare che non ci  si  è attivati per unicamente difendere, i loro interessi elettorali se fosse così sarebbero  un comportamento ingiustificabile. Tanti errori sono stati commessi, tanti soldi buttati per opere inutili e di costoso mantenimento che si sono dimostrati inefficaci …..

Si è pensato scelte scellerate ed approssimative non guardando al futuro, ed alla velocità di oggi con cui si trasforma il vivere di tutti, forse, qualcuno  si è interessato unicamente al proprio orticello da coltivare disinteressandosi delle deficienze sorte a Laceno, dimostrando la mancanza in esso della saggezza lungimirante del loro compaesano Aulisa.  Per fare questo e comportarsi a pari maniera, signori, bisogna nascere ed essere capaci impreditorialmente, niente si può inventare dalla sera alla mattina, si è bisognosi di conoscere  la scienza della domanda dell’imprenditoria turistica ed impegnarsi a ripristinare le attrazioni naturalistiche perse che sono gli elementi fondamentali  in questi luoghi montani.  Questa è una virtù del proporre, e del fare che deve essere insita in colui che rappresenta il popolo, da cui non gli è assegnato  il diritto di subissarlo di chiacchiere e promesse inevase perché gli è di obbligo agire migliorare la vita della comunità da cui è stato eletto.

Ad oggi l’unica amministrazione di cui si hanno ricordi positivi nel  popolo è quella del sindaco Aulisa,  è il grande sindaco , che a tutt’oggi, per quanto fatto, nessuno gli è comparabile. Perché il seguito ha fatto constatare la totale assenza ed errati interventi che hanno unicamente  portato ad abbandonare la zona, ed è sotto gli occhi di tutti  l’incombente monotonia in cui è sprofondata ed il costante e progressivo abbandono, perfino dei villini e casette a loro destino. E’ visibile affisso ai cancelli la  moltitudine di tabelle vendesi, ma mancano in toto gli acquirenti, perché investire in questa zona ormai non ha alcun utile sia di sfruttamento nel sostarci  per mancanza di attrattive  che  economico di ritorno, la situazione aggravata dai nuovi tributi sulla casa, molte ormai  non vengono più frequentate!, una situazione di sconforto che investe chi ama intensamente la zona e nel vederla in tale condizione è colpito da un dolore interiore.

Se non si ricorre ai ripari è l’unico destino è quello di avviarsi in una strada senza ritorno,  per cui è richiesto anche di attuare tutti i mezzi possibili per frenare tale decadenza, una calamità  se si avverasse, a catena investirà anche l’economia del paese per mancanza di lavori di riparazioni o costruzioni commissionati dai detentori delle seconde  case alle ditte edilizie del paese e tale calamità colpirà anche il commercio.

E’ la dimostrazione del fallimento dell’amministrare,  un popolo che si è riempito di chiacchiere e di promesse, si è tradito la speranza  del grande sindaco Aulisa loro predecessore, i cui successori nella loro non modestia  si sono comportati non curanti della linea da seguire (sia per disinteresse che per incapacità) , dettata dal loro avo ed ora si vedono i disastrati risultati e nessuno si ritiene colpevole e tutti si lavano le mani.

Attendono tutti i finanziamenti regionali per gli impianti di sci e loro strutture, ma tutto questo non risolve affatto la situazione, la migliora unicamente per i tre mesi invernali, ma poi per gli altri nove mesi non viene proposta nessuna offerta o attrazione turistica, se non la visione bovini ed ovini stazionanti nel bacino del fu lago o per le strade. Non ci si rende conto, per la chiusura mentale ed egoistica di pochi  che disporre di una domanda turistica per soli tre mesi all’anno, questo misero lasso di tempo è inconcepibile che possa permettere di creare un’attività seria ed economicamente vantaggiosa , il crederci e tentare  è solo una pazzia. Manca la l’attrazione turistica  per tutti gli altri mesi e sono nove in cui la località eccetto dieci giorni di agosto  sprofonda in una monotonia sconcertante.

Attualmente, si sostengono unicamente i ristoranti ad alberghi a conduzione familiare e non creano alcuna occupazione esterna,  decentemente chiamata tale, costoro sono impossibilitati ad avere personale alle dipendenze perché è l’insufficiente ricavo dall’attività in essere che non permette tale richiesta. Ed è sotto gli occhi di tutti come sia evidente la mancanza di domanda ed una crisi persistente li attanaglia e si sostengono a fatica unicamente perché a conduzione familiare!, come si vuol sperare che si possa incrementare l’occupazione nella situazione attuale. E’ una situazione disarmante di cui, se non si è sul posto non si crede, oltre ai mesi invernali non vi è nulla di attrattivo perchè, come prima raccontato, quello che c’era non c’è più e niente è stato fatto per ripristinarlo.

Per non attendere impassibile ed assistere all’agonia turistica della località è richiesto con urgenza e  senza alcun tentennamento una svolta un cui deve essere disponibile l’impegno assiduo di tutti perché  il benessere è per tutti, per  evitare  che la situazione in atto della zona sprofondi   nell’oblio dell’abbandono, conducendo allo sconforto chi ama e frequenta stabilmente la zona come, che completa questo scritto con la speranza di non  vedere proiettato la scritta fine del film.

                                                                                                       

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