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Sagra e polemiche (da evitare)

06.11.2016, L’opinione (di Mimmo Nigro)

il-nero-di-bagnoli-2016Si ha l’impressione che alcuni “neutrali” osservatori valutino l’evento «Il Nero di Bagnoli» con la lente d’ingrandimento. Probabilmente la manifestazione negli ultimi anni ha raggiunto una tale importanza, un tale livello di popolarità, che i cosiddetti esperti del settore, quelli dal palato fine, sembra vogliano (pretestuosamente?) ricercare il pelo nell’uovo. Basta un episodio, preminente o marginale che sia, per alimentare polemiche infinite.

L’ultimo avvenimento, in ordine di tempo, è quello della foto relativa allo stand “pizzette” con relativa alterazione (vera o presunta, al rialzo o al ribasso, non è dato sapere) del prezzo.

La questione, sollevata da Gaetano Alvino sul sito Oritcalab (sempre loro!), merita però attenzione e non va sottovalutata. Innanzitutto perché, da persone intelligenti (e non supponenti), occorre saper raccogliere le critiche, anche quelle che ci appaiono ingiuste, per provare con serenità e serietà a dare risposte nel merito. E poi anche perché l’autore dell’articolo prende sì spunto da un episodio che riguarda la Sagra di Bagnoli, ma lo fa, in continuità con quanto argomentato in precedenza anche da Franco Genzale, per denunciare che le sole SAGRE in Irpinia non fanno purtroppo «economia», non smuovono grossi flussi turistici e soprattutto non riescono ad accendere l’industria turistica. Insomma, per dirla in modo diretto, non hanno alcun effetto di trascinamento per la promozione e valorizzazione strutturata (tutto l’anno) del territorio.

Come non essere d’accordo con questa analisi? Quella che viene denunciata è una inconfutabile verità. Occorre, quindi, aprirsi alla discussione, accettare il confronto, ascoltare con attenzione quanto argomentato dagli altri e provare a dare,  dal nostro osservatorio, un significativo contributo alla causa che ci accomuna.

Tornando poi all’episodio inizialmente denunciato, ci aspettiamo che la Pro Loco di Bagnoli, assieme agli altri enti e associazioni coinvolte nell’organizzazione dell’evento “Il Nero di Bagnoli, faccia una seria verifica sull’ accaduto. Ed eventualmente abbia anche il coraggio di chiedere pubbliche scuse se l’alterazione «speculativa», anche se circoscritta, del prezzo ci sia davvero stata. Potendo, nel contempo, rivendicare tutto ciò che di bello e positivo si è riusciti a fare in questa edizione della manifestazione. Nessuna congestione del traffico stradale, efficiente servizio navetta in entrata ed in uscita (le critiche 2015 di Lara Tomasetta, sempre su Orticalab, probabilmente sono state salutari), buona gestione dei parcheggi, potenziamento e custodia dei servizi igienici dislocati in paese, visite guidate, mostre, musei e chiese sempre aperte. E non ultimo anche quello di aver preteso ed ottenuto dai gestori degli stand “prezzi calmierati”, di promozione dei nostri prodotti come è giusto che sia, tant’è che ad esempio un menu completo a base di prodotti tipici (tartufo nero, pecorino bagnolese, caciocavallo impiccato o funghi porcini) non superava mediamente i 10 euro.

Alla Pro Loco, e al suo presidente, ci sentiamo di dare anche un altro suggerimento. Sia presente, assieme agli altri componenti del Direttivo, alla Sagra della castagna di Montella. Osservi con attenzione quello che sta avvenendo a pochi chilometri da Bagnoli. Una comunità che ha ritrovato energie, motivazioni, unità d’intenti e, attraverso un’organizzazione eccellente, la voglia di primeggiare in questo ambito. Rispolverando, con acume, anche alcune attività ed iniziative da noi, incomprensibilmente, abbandonate o comunque trascurate negli ultimi anni.

Se ciò che sta accadendo (in positivo) a Montella verrà visto con interesse da chi gestisce oggi l’evento “Il Nero di Bagnoli”, evitando tentazione di (becero) campanilismo, forse nei prossimi anni si potranno per davvero creare quelle condizioni per la costituzione di una filiera turistica competitiva, che possa funzionare come volano di crescita e sviluppo di una intera comunità, quella irpina, atavicamente abituata (come ci hanno ricordato Alvino e Genzale) ad accontentarsi delle SAGRE.

                                                                                                       

1 Commento »

  • Carlo Trillo scrive:

    Invece di esaltare ciò che di buono c’è nella ns provincia, ed insieme alla manifestazione di Bagnoli intendo anche le altre (Montella, Cassano,ecc.), si continua a dare peso a polemiche inutili. Mi ricordo che il mio professore di matematica ripeteva sempre “nella vita contano i numeri, no le parole”. E i numeri “signori miei” per questi eventi continuano a crescere.Invece si continuano a finanziare, con fior di quattrini, iniziative che hanno la sfacciataggine di scrivere che creeranno flussi turistici. Poi alla prova dei fatti, i turisti si contano sulle dita di una mano. Almeno nell’altavalle del Calore, a cavallo tra ottobre e novembre, possiamo affermare con certezza e senza esagerare, che ci sia un flusso di mezzo milione di persone (immaginate il valore economico e non solo).Sicuramente qualcosa resta anche in seguito, infatti secondo me la Castagna di Montella igp e il Tartufo nero di Bagnoli, insieme al loro comparto, devono tanto a questa manifestazioni.
    Quindi questi eventi hanno solo meriti, le colpe vanno cercate altrove.

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