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Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

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Si entra nella primavera o si torna indietro?

07.03.2015, L’intervista a Michele Gatta

Dopo la fase del tempo che ha portato tanto maltempo sul nostro  paese, causando fra l’altro anche tre vittime, abbiamo incontrato il nostro meteorologo per capire da cosa è dipeso tanto sconquasso meteorologico e  cosa aspettarci per il restante mese di marzo.

Signor Gatta, seguendo le sue previsioni dei giorni scorsi, si capiva che il peggioramento in atto tra il 4 e il 6 marzo, sarebbe stato alquanto severo. Quali spiegazioni possiamo dare a questo fenomeno meteorologico che ha interessato diverse zone italiane?

Indubbiamente si capiva dalle mappe emesse dai vari centri meteorologici, che il nostro paese avrebbe vissuto qualche giorno di duro maltempo. Il fenomeno principale che ha causato tanti danni e purtroppo anche delle vittime, va sicuramente ricercato nei forti venti che hanno imperversato su tutta la penisola. Noi l’avevamo previsto ma obiettivamente in alcune zone si è andato veramente al di là delle previsioni.

Perché tanta violenza?

Praticamente a livello sinottico abbiamo avuto un’area di alta pressione nella vicina Francia che spingeva fin verso le nostre regioni nord-occidentali. Simultaneamente nel mar Tirreno agiva un minimo depressionario molto profondo. La breve distanza fra due campi di pressione diverse (pensate che si sono toccati quasi 40 ectopascal di differenza) ha comportato un’ aumento molto forte della ventilazione.

Abbiamo avuto anche diverse nevicate che però non sono una novità per il mese di marzo

Indubbiamente marzo è un mese che “regala” spesse volte precipitazioni anche a carattere nevoso. Magari anche a quote basse. Un mese che ormai per i meteorologi rientra a tutti gli effetti in un periodo di fine inverno. Questo nonostante che a livello meteorologico il primo marzo si esce dall’inverno. Astronomicamente, come tutti sanno, bisogna aspettare il 21 marzo per l’entrata della primavera.

La neve è comparsa sui rilievi a quote di alta collina.

I modelli di previsione facevano intravedere la probabilità che la neve potesse scendere anche a quote più basse. A ridosso dell’evento abbiamo notato delle clamorose ritrattazioni. Non tanto sulle precipitazioni, bensì sulle temperature previste a 500 hp (in quota intorno ai 5360 metri). Noi, come spesse volte succede, siamo andati cauti nella previsione perché immaginavamo che qualcosa potesse alterarsi proprio negli ultimi giorni. Così è stato.

Quindi qualcosa si è modificato nelle precipitazioni nevose?

Pensate che a 24 ore dai primi fenomeni, i modelli hanno ridimensionato, e anche in maniera netta, la temperatura prevista in quota. Si è passati da una -32° ipotizzata, a una – 26° (sempre intorno ai 5300 metri). In meteorologia uno scarto termico di tale portata a soli 24 ore è praticamente un record. Alla fine le maggiori nevicate con accumuli si sono avute nelle regioni del medio adriatico. A dire il vero noi l’avevamo annunciato proprio nell’ultimo editoriale. Comunque riteniamo che l’andamento complessivo ci soddisfa in virtù di una previsione annunciata da tempi lontani e confermata anche a 3 o 4 giorni dall’avvento.

Intanto la primavera, o meglio, i primi sapori primaverili sembrano sempre più lontani. E così?

Indubbiamente quest’anno il mese di marzo ha esordito prima con una breve assaggio di temperature sopra le medie, per poi passare decisamente a condizioni più invernali. Ma marzo questi “giochetti” li ha sempre fatti.

Quindi cosa dobbiamo aspettarci?

Obiettivamente è molto difficile parlare di previsioni sul lungo termine proprio per il mese di marzo. Troppo labili sono i parametri con i quali si può fare tali previsioni. Quello che possiamo evidenziare è che il flusso atlantico troverà ancora molte difficoltà per invadere il mediterraneo con le sue correnti umide e poco fredde. La nostra impressione ci porta a prevedere che l’alta pressione dominerà la scena europea per molto tempo. Ma l’anomalia sembra possa essere rappresentata dalla sua collocazione che la vede stazionare sulla penisola scandinava con massimi pressori molto alti.

Quindi …

L’Europa centro-orientale si troverà sotto correnti fredde da est-nord/est che potrebbero anche interessare la nostra penisola con moti retrogradi che in quest’inverno non abbiamo mai visto. Praticamente riteniamo che quantomeno in termini di temperature il mese di marzo potrebbe risultare sotto le medie stagionali. Quanto alle precipitazioni non ci meraviglieremo se le regioni adriatiche e quelle meridionali possano ancora essere le zone più vulnerabili a irruzioni di aria relativamente fredda.

Insomma qualche altra nevicata va messa in conto?

Non va assolutamente esclusa. Analizzando le manovre in stratosfera è possibile ipotizzare il FW (Final Warming). Sostanzialmente un’ultimo breve riscaldamento alle alte quote, che riversandosi in troposfera, potrebbe portare ad un’ondata di gelo, anche importante, verso l’ Europa prima della fine del mese di marzo. Statisticamente segnerebbe la conclusione dell’attività del Vortice Polare nel periodo invernale. Per di più qualche elemento ci porta a pensare che nella seconda parte del mese possa realmente concretizzarsi tale evenienza. Chiaramente siamo nel campo delle ipotesi che hanno bisogno di conferme sostanziali nei prossimi giorni.

Per coloro che amano il caldo, le analisi sembrerebbero poco favorevoli ai loro desideri.

Io penso che la primavera avrà modo di regalarci tante belle e calde giornate, ma nello stesso tempo immaginiamo una sua entrata posticipata nel tempo. Ma di quest’eventualità avremo modo di riparlarne.

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LA FOTO

(a Capracotta in Molise due metri di neve: si esce dalla finestra…)

                                                                                                       

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