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Siete sicuri di volere il petrolio?

24.11.2014, Email di Domenica Grieco

Al sud c’è il petrolio e  le lobbies petrolifere si stanno muovendo per trivellare, dopo la Basilicata,  anche l’Irpinia. Trivellazioni che sarebbero compiute nonostante l’Irpinia e il Sannio siano ad altissimo rischio sismico. Ma non solo i terremoti, pensiamo se si verificasse la rottura di un oleodotto o di qualche incidente durante il trasporto dei barili. E’ un grande rischio anche per le nostre acque.

L’Irpinia è la più debole ed indifesa perchè è già vittima dell’incocludenza delle politiche di sviluppo che si sono susseguite negli ultimi decenni dal dopo terremoto, ed è incapace di tutela e di salvaguardia del suo patrimonio ambientale.

Le valutazioni degli esperti sono chiare: il petrolio sulle nostre terre è un campanello di allarme sull’aumento di inquinamento e di forme tumorali. La Dott.ssa Carmen Belli del S.Raffaele di Milano conferma che l’esposizione al petrolio è causa di neoplasie ai polmoni, vescica, ecc…, in poche parole è cancerogena per l’uomo.

Non vorremmo che la nostra Irpinia diventasse una terra depradata e colonizzata a beneficio di speculatori e portatori di facili illusioni. Ci sono minacce per le risorse idriche, infatti le acque sotterranee e superficiali dell’Irpinia sono la ricchezza del territorio ed è il principale serbatoio idrico del mezzogiorno. Il Dott. Antonio Marfella, precisamente tossicologo oncologo dell’ ‘Istituto Pascale di Napoli, dichiara che i medici debbano essere i primi a schierarsi contro le trivelle. E’ un loro dovere perchè conoscono benissimo tutti i rischi ai quali andiamo incontro.

Se permettiamo le trivellazioni mettiamo a rischio l’acqua che, non solo è una risorsa senza la quale non possiamo sopravvivere, ma è parte del nostro materiale genetico. Non si può mettere a rischio la falda dell’unica acqua ancora tranquilla in Campania. Vogliamo veramente correre il rischio che una trivella si rompe e inquini nelle profondità della terra? Il petrolio che verrebbe estratto è sporco, non si può trasportare per essere raffinato, quindi deve essere lavorato dove viene preso. Quindi vuol dire che vicino ai pozzi ci saranno raffinerie e non c’è bisogno di avere un’immaginazione per rendersi conto dell’inquinamento che ci sarà e dei danni che causerà a tutto l’indotto agroalimentare dal terreno all’aria.

Quella del petrolio come soluzione alla crisi soprattutto nelle zone ad alto rischio sismico non dovrebbe essere un’ ipotesi. Lo sfruttamento del petrolio non porta vantaggi di alcun tipo che siano energetico, economico, medico, ambientalistico e salutistico. In Irpinia non ci dovrà essere un solo sindaco, parroco, cittadino che debba permettere alle trivelle di agire. Gli irpini si sono fatti sentire sempre ma ora dobbiamo farci sentire ancora di più, dobbiamo dimostrare di essere veri lupi e protestare più forte. La costituzione è dalla parte di chi vuole agire e chi ci tiene deve attuare tutte le forme di resistenza possibile.I nostri Avi se vivessero oggi, credo che si sarebbero ribellati ed avrebbero ottenuto buoni risultati.

Spero che il messaggio arrivi a tutti e tutti aprino gli occhi all’evidenza.diaciamo forte e chiaro

NO TRIVELLAZIONI !

                                                                                                       

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