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Trivellazioni, a Gesualdo scatta l’operazione Punto Zero del M5S

29.12.2015, IlCiriaco.it

Screening sul bianco ambientale. Iniziativa dei Meetup di Bagnoli e Avellino. I tecnici dell’eurodeputato Pedicini in missione nel comune scelto per i pozzi petroliferi esplorativi.

Geualdo-operazione-punto-.0-m5sGli attivisti del Meetup di Avellino e Bagnoli puntano i riflettori su Gesualdo. Il piccolo comune irpino, da qualche anno scelto dalla Italmin Exploration Srl per avviare il primo di una serie di pozzi esplorativi di petrolio, è stato oggetto stamane dei primi screening sul bianco ambientale previsti nell’ambito della più ampia iniziativa, denominata ‘Punto Zero’, che viene direttamente promossa dall’europarlamentare pentastellato Piernicola Pedicini.

“Il punto zero- spiega l’ingegnere ambientale Fabiana Papa, uno dei tecnici prescelti per le rilevazioni – è come una fotografia dello stato delle matrici ambientali. Lì dove sono già sorti o sorgeranno impianti considerati altamente impattanti, come nel caso specifico di Gesualdo, stiamo già eseguendo delle analisi che, se non avranno valore probatorio in un’aula di tribunale, serviranno comunque a creare una conoscenza che, messa a disposizione della collettività, funge da base essenziale per la costruzione di una coscienza collettiva. E’ un’iniziativa che ha una valenza politica importantissima perché, innanzitutto, mette con le spalle al muro tutte quelle amministrazioni o quei governi territoriali che puntualmente cercano di distogliere l’attenzione dai problemi ambientali”.

L’esperienza è quella scottante della Basilicata. Lì dove, per intenderci, queste analisi ante operam non sono state mai eseguite ed oggi, nonostante le evidenze, è difficile dimostrare il tasso di inquinamento indotto dalla attività di perforazione ed estrazione di petrolio poiché mancano valori comparativi. A Gesualdo, a quanto pare, è andata meglio. Due le tipologie di accertamento effettuate: da un lato, l’analisi batteriologica sull’acqua prelevata da un pozzo sito a meno di centro metri dalla vecchia cava dismessa da cui dovrebbe sgorgare petrolio; dall’altro, la rilevazione dei valori di fondo della radioattività. Utilizzando il fondo 400 del gruppo EFDD destinato agli eurodeputati M5S per il settore Ambiente e Sanità, l’onorevole Pedicini ha il merito di aver messo in piedi un progetto che indubbiamente punta i riflettori sulla sostenibilità. E nonostante le certificazioni su questi tipi di rilevazioni in Italia arrivino principalmente dalle Arpa, è affascinante il principio per cui possano essere direttamente i cittadini ad informarsi, sollecitare, fare pressioni.

La radioattività rilevata qui è ben al di sotto della norma – rivela il responsabile del progetto ‘Punto Zero’ Canio Mancuso – siamo a circa 0.007 microsievert/h su una media nazionale che si attesta sulla soglia dello 0.11 consentito. Sull’acqua faremo svolgere delle analisi da un laboratorio accreditato, successivamente i dati raccolti andranno ad arricchire un dossier. Alla ex Liquichimica di Tito, ad esempio, siamo riusciti con le nostre analisi a fare pressioni sull’Arpab che aveva archiviato il caso suggerendo che la radioattività fosse nella norma. Vogliamo stare col fiato sul collo– arringa- di tutti quegli enti deputati alla certificazione di questi rilievi ambientali, troppo spesso abituati a chiudere gli occhi davanti a casi di inquinamento conclamato“.

Il gruppo del Meetup, composto da Vincenzo Ciampi, Simona Russo, Damiano Santoriello e Alfonso Trillo, guidati da Goffredo Pesiri del comitato civico di Gesualdo ‘No Trivellazioni Petrolifere’ e dagli attivisti Pasquale Natale e Alfredo Savignano, ha così accompagnato i due tecnici in prossimità della cava e dei terreni confinanti per effettuare la prima di una serie di misurazioni. “Abbiamo chiesto di poter effettuare questi tipi di campionamento anche sull’aria e sulle altre matrici ambientali eventualmente soggette ad inquinamento- concludono- Così il Movimento Cinque Stelle mantiene le promesse e si impegna attivamente per la salvaguardia del territorio irpino”.

Aspettando la pronuncia della Corte Costituzionale sul referendum promosso dal Coordinamento Nazionale No Triv e dalle 10 Regioni firmatarie, su cui si addensano le nubi della disfatta in attesa di comprendere la portata degli emendamenti approvati con la Legge di Stabilità, Gesualdo sceglie di andare avanti. E il bianco ambientale rappresenta, in questo contesto, una delle conquiste di una comunità che da quasi quattro anni si batte contro lo spettro delle trivelle.

                                                                                                       

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