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Un nuovo polo turistico per il Laceno… proviamoci!

20.12.2017, Rubrica di Giovanni Nigro (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2017, Anno XI, n.5)

C’è chi dice…

Seggiovie-Laceno… che siamo finiti, che non possiamo più andare avanti e che non ci sono più speranze per il Laceno e quindi per il turismo bagnolese se non si fanno le nuove seggiovie, oppure se rimarranno ferme per anni quelle vecchie.

Lo scenario che descrive chi commenta oggi il turismo bagnolese ed irpino è apocalittico e ci fa capire che avremo solo una speranza emigrare altrove, un tema importante quanto le seggiovie, che quindi certifica che non è solo questo il problema.

La questione dello spopolamento è sicuramente all’ordine del giorno tra le preoccupazioni irpine, tra chi ogni giorno pensa al futuro e vede solo interi paesi andare via, con una percentuale sempre più alta anno dopo anno. I dati ci mostrano il vuoto che lascia la migrazione dall’Irpinia altrove, in alta Italia, al Nord, ma non solo, sono aumentati i giovani che ogni anno superano la frontiera italiana.

La colpa, per la maggior parte di loro è della mancanza di lavoro od anche della mancanza di meritocrazia che si sa qui è ben nota. Una meritocrazia inesistente anche per colpa della politica che aveva il dovere di cambiare un sistema ormai marcio e puzzolente della ricerca del “posto di lavoro” in maniera corrotta e corruttibile. I dati, diffusi dalla Fondazione Migrantes nel report “Italiani nel Mondo”, dicono che va via dall’Irpinia un paese intero ogni anno: circa 2000 abitanti, quasi come Bagnoli Irpino. Le mete preferite, si legge nel dato, sono Svizzera, Argentina, Regno Unito e Germania e ad andarsene sono i cittadini di età compresa fra i 18 e i 34 anni. Una situazione disastrosa e che avrà un incremento negli anni futuri.

Ora la colpa però non può essere delle seggiovie e non può essere soltanto dei soldi del Progetto Pilota, se arrivano e quando arrivano, ecc, la colpa è un po’ di tutto il sistema. Si deve capire che il turismo a Laceno non è solo seggiovie, anche se ne sentiremo parlare ancora di più da dopo natale, perché argomento di campagna elettorale.

Il turismo si fa anche con altro. Si fa anche con uno studio sulle possibilità invernali ed estive in una località come Laceno e Bagnoli Irpino, che ogni anno aumenta lo share in casa propria grazie alla Sagra. Non si può piangersi addosso perché ora le seggiovie non funzionano. Ci sono strutture che lavorano lo stesso e fanno lo stesso il proprio dovere anche senza gli impianti di risalita. Ovviamente, si deve dire, è la più grande azienda del complesso turistico del Laceno, però non può diventare un alibi, non può essere la scusante per dire “adesso siamo morti”. Perché morti, forse, lo siamo sempre stati o almeno eravamo moribondi. Il rischio di morire oggi è reale, ma il lento resuscitare è la cosa migliore da fare.

Spostare l’asticella del turismo, cosa non semplice è l’ideale, se prima il turista veniva solo per la neve e ciò che comportava in ambito sportivo, oggi si deve farlo venire per altro: enogastronomia di livello, giochi, sport, escursioni. Insomma, cose che ci sono sempre state e che però erano comunque all’ombra degli impianti di risalita. Portare il turista a non lamentarsi, cosa che forse nessuno mai ha capito, pensando di fregare qualcuno, ma in questo momento storico le scelte vengono pesate economicamente e le tasche non sono così piene come prima. Si deve cercare anche di invertire la rotta sulle strutture su quello che si offre sulla sensazione di vuoto, provata un lunedì sera alle 20:45 su a Laceno in autunno.

Non si può sperare nella massa per racimolare qualcosa, meglio il poco ma buono e a quanto pare se è buono lo è per tutta la vita. Mettiamo in chiaro che quello che doveva essere fatto negli anni passati, ora è ancora possibile fare, ma non con soldi pubblici o con le seggiovie. Investire e far investire per essere il polo turistico della Campania, non a chiacchiere, ma realmente. Ce lo meritiamo, Beh chi lo sa, almeno proviamoci. E pensare che in altre zone d’Italia, per fare un paragone, il turismo è gestito da meno persone e funziona con il triplo delle entrate.

Di certo non è bello vedere qualcosa chiudere temporaneamente, ma come popolo sappiamo rimboccarci le maniche e vedere cosa fare, ciò che si deve fare non è lontano, ma dietro l’angolo, basta girarlo e qui la scelta dipende dai punti di vista del cittadino bagnolese Desta o Sinistra, Su o Giù?

                                                                                                       

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