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Un passo avanti

14.11.2014, Articolo di Ernesto di Mauro ’94

Passato questo periodo di sagre, ci ritroviamo nel mezzo del mese di novembre, uno dei più morti di tutto l’anno. Comincia il periodo delle riflessioni, dei conti in tasca e della maturazione di nuove idee che potrebbero migliorare questi eventi. La mia è un po’ particolare e non potrebbe piacere ai tanti che ancora oggi vivono di campanilismi e soffrono il successo di un evento in un paese al dispetto dello stesso in un altro paese.

I nostri territori hanno particolarità uniche, le nostre terre sfornano prelibatezze assolute e potremo stare qui a descrivere ancora per molto quello che possiamo offrire. Le sagre hanno successo, si parla di 100, 200 mila presenze per paese in tre giorni. Ma la promozione dei prodotti e dei territori non può avvenire solo per tre giorni l’anno, sarebbe assurdo pensare una cosa simile, anche perché di promozione se ne vede ben poca. Quello che salta all’occhio è una grande fame, non di successo, ma di soldi che è ben diverso. Tralasciando questo aspetto e ritornando sul discorso, immagino un giorno Bagnoli, Montella,Nusco, Cassano, Sant’angelo, Castelfranci uniti in unica grande fiera, estesa su 15 giorni (o perché non di più?), che promuova tutte le nostre potenzialità, dalle castagne ai tartufi, dai formaggi al vino, senza tralasciare i magnifici luoghi che abbiamo. Ma una promozione reale, non deve essere solo un momento di guadagno generale. Bisognerebbe invitare giornalisti, televisioni, imprenditori vogliosi di apprezzare e investire nelle noste potenzialità. Arricchire il tutto con artisti di strada, spettacoli, visite guidate, creare quella atmosfera che solo noi irpini, freddi ma cordiali, siamo capaci di creare. Alcune di queste particolarità già ci sono, ma per ogni singolo paese. Riuscite ad immaginare un evento simile su scala più grande?

Dobbiamo avere il coraggio di crescere e non cullarci su questi piccoli successi. Dobbiamo essere ambiziosi, perché ce lo possiamo permettere.

Insomma ci conviene cominciare a ragionare come Irpinia, perché la globalizzazione, si sa, favorisce i grandi ammazzando i piccoli. E noi siamo piccoli come Irpinia, figuriamoci presi singoli paesi.

                                                                                                       

3 Commenti »

  • antoniochieffo scrive:

    Buona idea, certo Ernesto. Come anni fa si evolse la sagra in mostra-mercato oggi si trasformerebbe in Fiera-Expo-Altairpinia. Il motore c’è…. chi vuol cogliere occasioni di guadagno saprà come apprezzare e sfruttare un tale evento…. scusami ma è l’unico motore capace di funzionare…. qualche dubbio resta, ahimè, sulla politica…. cioè non sono sicuro che le classi dirigenti (di ogni colore) saprebbero cogliere ed attuare una simile proposta….
    Il vero evento allora sarebbe proprio questo….. eheheh

  • Federico L scrive:

    Bellissima idea, ma provala a spiegare a quella parte di popolazione (bagnolese e non) che l’anno scorso è partita con insulti campanilisti su Facebook per arrivare quasi alle mani! Inoltre, nel sud c’è la brutta tendenza a non pensare in grande e ad accontentarsi senza puntare in alto.

    Di “Unione dei comuni” se ne parla da tempo per accorpare i vari servizi, un ulteriore passo potrebbe essere proprio organizzare un evento simile. La stessa Ofantina già incanala il flusso di turisti in arrivo verso Bagnoli, Montella, Cassano, Castelfranci e Montemarano.

    Ritengo che ogni sagra sia un’occasione sprecata per il rilancio turistico del Laceno. Si potrebbe fare una grande pubblicità ed inserire info-point nell’evento per promuovere il Laceno, con una ricca offerta di eventi ed attività per tutto l’anno (mancano anche queste…). La stessa sagra ha tutte le potenzialità per diventare una kermesse che unisca nei tre giorni manifestazioni nel paese e sull’altopiano. Altrimenti, è scontato che tutti quelli che mandiamo a parcheggiare a Laceno reagiscono come se le stessimo mandando in Siberia. Al momento l’unica cosa reclamizzata con migliaia di volantini è la “Sagra delle Sagre” di S.Angelo!!!

    Tutto questo può essere possibile unicamente se si viene a creare una forte coordinazione centrale dell’evento: ad esempio nella vicina Montella ogni associazione presente in paese organizza qualcosa e presentano un programma ricco di attività/work-shop sulle produzioni tipiche tradizionali. La stessa “radio sagra” diventa in alcuni casi un ottimo mezzo per comunicazioni di servizio e pubblicità (parlo conoscendone l’organizzazione, dopo averci fatto uno stand lo scorso anno). A Bagnoli, invece, troviamo eventi indipendenti come la “mostra di sculture sacre” a S. Giuseppe o “l’angolo della poesia” del prof. Sturchio, di cui molti turisti ignorano totalmente l’esistenza. Lo stesso evento manca di un sito web dove pubblicizzarsi, vendere offerte e i relativi servizi legati all’indotto che genera; molte sagre minori lo hanno già da tempo! Nulla è impossibile se s’instaura un po’ di collaborazione in questo paese.

    Noi avremmo pensato di organizzare un “festival della cultura popolare irpina” portando nelle vie del centro storico costumi d’epoca, tradizioni, canti e balli popolari da tutta la provincia. Il momento ideale per una cosa del genere sarebbe la “mostra mercato del pecorino bagnolese”. Tuttavia, abbiamo le idee, abbiamo già i contatti in provincia, ma da soli non abbiamo i fondi per sostenere uno sforzo simile.

  • Ernesto Di Mauro(94) scrive:

    Antonio, il guadagno generale accompagnato da una sana promozione del prodotto che si offre è giusto. Ma non ci può essere solo guadagno, senza promozione perchè così non arriveremo mai a sfruttare tutte le potenzialità delle nostre risorse. Per quando riguarda il discorso sulla classe dirigente, in generale, qualsiasi colore politico di cui essa faccia parte, se non è capace di cogliere le occasioni e i margini di miglioramento, semplicemente non dovrebbe essere classe dirigente. (Anche se questi eventi sono organizzati dalle associazioni).

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