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Viaggio negli inverni freddi del passato: il 1700!

03.12.2014, La rubrica meteo di Michele Gatta (da “Fuori dalla Rete” – Novembre 2014, Anno VIII, n.5)

Oggi proponiamo ai nostri lettori un evento storico che fa riferimento al 1700. Il nostro “viaggio” ci porta a far conoscere gli inverni particolarmente gelidi che hanno interessato l’Italia e l’Europa, con fenomeni veramente eccezionali che non si sono mai più ripetuti nell’età contemporanea.

Con il 1700 si può approntare una prima rete di rilevamento dati, sebbene molto rudimentali e non propriamente precisi. E’ da ascrivere a questo secolo l’invernata più fredda in assoluto dell’epoca moderna e contemporanea, quella del 1708-09, anche se in realtà si potrebbe parlare di “super gennaio”, visto che fu proprio quello il mese in assoluto con il freddo più estremo e quel primato resiste ancora oggi, con temperature che pensate a Berlino sfiorarono anche i -30°.

Pensate che per la prima ed unica volta nella sua storia, gelò interamente anche il Lago di Garda. Lo schema barico è quello ben conosciuto per assicurare questi tipi di freddo: era presente l’anticiclone russo-siberiano in grande spolvero. Da segnalare anche -23° a Parigi, i porti di Marsiglia, Genova e Venezia gelati, morirono moltissime piante di ulivo, vigneti ed agrumi.

A Venezia si toccarono – 17.5° ed anche la Valpadana conobbe diverse punte sotto i -20° con tanta neve. Il freddo colpì sino in luglio, quando si segnalò una spruzzata di neve in Baviera sino in pianura.
Gli inverni successivi risultarono meno crudi, ma nel 15-16 tornò a nevicare abbondantemente su Roma; la relativa tregua durò sino al 39-40 per rivedere in azione il Generale Inverno in modo altrettanto severo.  Si tennero molte fiere del ghiaccio sul Tamigi a Londra, che fece segnare una temperatura record di -22,0°.Berlino registrò un bimestre gennaio-febbraio con una temperatura media di -7,9°, fra le più basse di sempre.

Come dimenticare poi il famoso inverno bianco del 1744 in Sicilia con quasi mezzo metro di neve a Palermo, che da allora non ha più assistito a nulla di lontanamente simile. Altro inverno freddo il 1766-67, in particolar modo il mese di gennaio; da quest’invernata in poi, ricomincia un nuovo periodo di frequente freddo intenso invernale, che si protrarrà fino alla fine della Piccola Era Glaciale; dopo una relativa pausa ad inizio Settecento, si segnala infatti una nuova avanzata dei ghiacciai alpini verso quote più basse di quelle consuete. Tra gli inverni più freddi ecco il 75-76, l’83-84 e l’84-85.  Da notare anche il dicembre 1788, dove a Londra la temperatura crollò fino a -21° già a fine novembre, anche a Parigi si misurò lo stesso valore; in Italia il gelo e la neve arrivarono a raggiungere i massimi effetti alla fine di dicembre, ove nevicò a Roma per 4 giorni, e a Napoli, fra il 28 e il 30 del mese, si ebbe un’abbondantissima nevicata (circa 40 cm al porto).

Freddissimo risultò anche il gennaio 1795, e nell’Europa centro-orientale, anche l’inverno 1798-1799.

                                                                                                       

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