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Udc – Al Laceno convegno sulle donne con Ciriaco De Mita

21.08.2011, Irpinianews

Udc a confronto con il gentil sesso. Le donne dell’UDC della provincia di Avellino organizzano il 2° Seminario di Studio dal titolo “Con le donne per costruire il futuro”. Il convegno si terrà all’Hotel Cervialto – Laceno – di Bagnoli Irpino. La due giorni si svolgerà sabato 27 e domenica 28 agosto. Al centro del confronto, la scomposizione delle problematiche delle donne e il significativo apporto che possono fornire alla risoluzione delle delle questioni di più scottante attualità attraverso una nuova e più fattiva partecipazione nei ruoli chiave della società.

I lavori avranno inizio sabato alle ore 10.00 Parteciperanno all’incontro le numerose donne del partito, prima tra tutte Enza Ambrosone, consigliere comunale ad Avellino e segretaria provinciale dello scudocrociato insieme ad Angelo D’Amelio e a Maurizio Petracca. Ma vi saranno anche molti iscritti e i tanti simpatizzanti che si confronteranno con i politici nazionali, regionali e provinciali. Le conclusioni del dibattito saranno affidate all’europarlamentare Ciriaco De Mita.

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24.08.2011, Irpinianews e Ottopagine.it

Bagnoli – Festa dell’Udc al Laceno nel weekend

Il movimento femminile dell’Unione di Centro della provincia di Avellino promuove per sabato 27 agosto e domenica 28 agosto il secondo Seminario di Studio dal titolo “Con le donne per costruire il futuro”. L’interessante appuntamento, divenuto ormai un punto fermo del dibattito politico provinciale e regionale nel periodo estivo, si terrà presso l’hotel Cervialto in via Serroncelli sull’Altopiano del Laceno in territorio di Bagnoli Irpino.

Si inizia sabato, 27 agosto, alle ore 10,00. Dopo i saluti di Rosetta Casciano, dirigente provinciale Udc, e di Carmelo Ventura, consigliere comunale Udc di Bagnoli Irpino, ci sarà una iniziativa dedicata alla musica, alla poesia e ai video a cura di Mara, Tonino e Renato. Alle ore 10,30 la tavola rotonda che ha per titolo “Più donne, più democrazia, educare alla differenza… per le politiche del tempo e dei diritti quotidiani: istruzione, lavoro e formazione”. Introduce la professoressa Angelina Aldorasi. Intervengono le donne, i coordinatori di partito, i sindaci, i consiglieri comunali e provinciali, gli assessori comunali e provinciali, i presidenti di enti ed i rappresentanti della società civile. Modera Rosetta Casciano, dirigente provinciale Udc. Alle ore 15,30 tavola rotonda sul tema “Ripartire dal territorio per la nuova politica di sviluppo”. Modera il dottor Gaetano Sicuranza. Partecipano gli assessori provinciali ed i coordinatori provinciali Udc di Avellino. Alle ore 17,00 dibattito sul tema “La riforma federale: cosa cambierà nei Comuni e negli enti?”. Introduce l’onorevole Gian Luca Galletti. Intervengono il consigliere regionale onorevole Pietro Foglia, il vice presidente del consiglio regionale della Campania, onorevole Biagio Iacolare, il vicepresidente della giunta regionale della Campania, onorevole Giuseppe De Mita, l’europarlamentare onorevole Ciriaco De Mita. Conclude l’onorevole Antonio De Poli. Modera Generoso Picone, direttore de “Il Mattino” – redazione di Avellino.

Domenica, 28 agosto, alle ore 10,30, question time dal titolo “La politica e il risveglio delle idee”, conversazione con l’onorevole Ciriaco De Mita. Introduce l’onorevole Antonio De Poli. Intervengono il professore Giuliano Minichiello e il professore Luigi Anzalone. Modera Generoso Picone, direttore de “Il Mattino” – redazione di Avellino.

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29.08.2011, Ottopagine (di Elisa Forte)

Irisbus, De Mita striglia il sindacato
«Mi hanno paragonato a Berlinguer, ma per me è un impegno a risolvere il problema, non lotta»

Bagnoli Irpino – Il caso Irisbus offre l’occasione per discutere della capacità della politica di poter governare i fenomeni, intesa come “Risveglio delle idee”, così come concepita dal leader dello scudocrociato irpino Ciriaco De Mita, che ha concluso ieri i lavori del secondo seminario di studi sull’altopiano del Laceno promosso dalle Donne dell’Udc della provincia di Avellino.

“Il problema della Irisbus è che il sindacato a livello generale non esiste” dichiara l’europarlamentare, impegnato in prima persona contro lo smantellamento dell’azienda di Flumeri. “Trovo inoltre che sulla vicenda ci sia un tacito assenso fra Fiat e sindacati. Per quanto mi riguarda l’iniziativa a sostegno dell’azienda ha un aspetto positivo, ma discutere della ripresa del processo produttivo obbliga le forze sociali a ripensare il lavoro in maniera diversa. Il lavoro è oggetto degno di tutela sia da parte di chi investe, sia di chi partecipa all’accrescimento delle risorse. In Irpinia la vicenda Irisbus ha assunto un significato diverso rispetto alle altre aziende per due ragioni: la prima è che non era tra quelle che dovevano morire, e la seconda che ha rappresentato l’inizio di un processo diverso di condizione di vita della provincia” sostiene.

La vicenda dunque non può essere considerata come scontro di classe, ma occasione di partecipazione per ridisegnare il processo produttivo. “Sono stato paragonato a Berlinguer, ma in testa avevo la convinzione che questo non è un momento di lotta, ma di impegno a risolvere problema: consideriamo l’azienda non come luogo per lo scontro di classe, ma luogo di partecipazione che coinvolge con ruoli diversi tutti i personaggi. Rispetto allo sciopero proclamato dalla Cgil, credo che oggi non abbia senso nella parcellizzazione del processo produttivo: paghiamo un’esperienza, la correzione della storia è fare una storia nuova. Spesso qui si parla di industrializzazione forzata, del mancato decollo dell’industria, ma è vero che migliaia di persone occupate in attività industriale rischiano e combattono per evitare la chiusura delle aziende, per quanto cioè ritenevano che non fosse avvenuto”.

A detta del leader del partito centrista, il risveglio delle idee non deve coincidere con la presunta “fine della politica”: “Fino a due mesi fa tutti i protagonisti politici provinciali sostenevano che la rovina della provincia era legata a me, e ho rischiato anche di crederci,ma poi sono arrivato alla conclusione che i giovani leggono il presente rispetto al loro passato, e vivono le difficoltà del momento senza speranza. È difficile fare allenare un giocatore se sa che non gioca. È assurdo sostenere che non c’è più la politica; al contrario, la politica c’è sempre, è una condizione, è il modo che regola i nostri comportamenti. Se a sostenere questo è anche il sindaco di Avellino, sostiene anche che lui non è più il sindaco di Avellino”.

Interlocutori d’eccezione per il question time, l’onorevole De Poli, Giuliano Minichiello e Luigi Anzalone, che hanno posto interrogativi sul cammino seguito del liberalismo, e sulla crisi politico ideale e culturale che vive il mondo occidentale. “Quando facciamo funzionare solo l’economia, nemmeno l’economia funziona, e il caso Irisbus è una evidente chiave di lettura di questo problema” afferma Minichiello.

“Il caso ci riconduce alla questione del lavoro assente, la prova del fatto che la verità di Sturzo e di Einaudi ha indossato vesti diverse, che sono quelle della menzogna”. Non risparmia una polemica nei confronti del Partito Democratico provinciale Luigi Anzalone, che afferma: “Ho subito azioni che definirei di stampo staliniano da parte dei miei ex amici di Via Tagliamento, una sorta di fucilazione”, poi prosegue indicando la crisi del capitalismo come epocale, prendendo spunto da due personaggi antitetici come Karl Marx e Joseph Ratzinger.

“Rispetto alla politica si sono perse le idee e i valori” commenta l’Onorevole De Poli. “Se De Mita è stato davanti ai cancelli della Irisbus e gli altri non lo fanno, vuol dire che la politica si è imbruttita, e non da risposte”. In sintesi, il question time del partito di centro ha rivelato che la politica oggi non lavora a soluzioni, ma rimpiange le cose che stiamo perdendo, e non crea quelle che dovremmo avere. Il processo economico è stato solo funzionale all’accumulo di moneta; il problema è programmare un nuovo inizio, che non è solo un fatto economico e finanziario, ma esistono valori umani da garantire.

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29.08.2011, Il Corriere

De Mita: non arrendersi al declino

«La concretezza della politica è il pensiero». L’onorevole De Mita pronunzia questa frase, che ha tutto il sapore di una sentenza, a metà del suo intervento per liquidare il modo di far politica oggi tanto in voga, qualcosa a metà tra il vuoto mentale e il piatto concretismo, e soprattutto per spiegare che una politica che non scaturisca da una seria ed approfondita riflessione sulla realtà storica e non abbia capacità di ideazione e di progetto, non cambia in meglio le cose né crea consenso intorno a sé. 

E’ un Ciriaco De Mita in gran forma quello che parla al suo popolo, accorso assai numeroso ad ascoltarlo, nella cornice affascinante e refrigerante di uno dei pianori più belli del Lago Laceno, in questa domenica di fine agosto. Per la precisione, ci troviamo nell’ampio quanto gremito salone dell’Hotel Cervialto di Bagnoli, alla seconda giornata del secondo seminario di studio dal titolo: “Con le donne per costruire il futuro”, organizzato dalle donne dell’UDC irpino. 

Il convegno della mattinata ha come tema “La politica e il risveglio delle idee”. Vi partecipano il professor Giuliano Minichiello, ordinario di filosofia dell’Educazione dell’Università di Salerno, il professor Luigi Anzalone, ex assessore e consigliere regionale del Pd, il dott. Generoso Picone, redattore capo de “IL Mattino” di Avellino e l’onorevole Antonio De Poli dell’Udc. 

A De Poli, che fa l’ospite, De Mita spiega che la scelta dei suoi tre interlocutori non è casuale. In un tempo in cui il pensiero politico si è fatto povero e afono, ritiene che il dialogo e il confronto dialettico con persone culturalmente qualificate, dalla sensibilità e dalla formazione ideale politica diverse fra loro, come sono appunto Minichiello, Picone e Anzalone, sia uno strumento utile per riscoprire la necessità e il senso della politica e ridarle contenuto e valore.

Ad aprire i lavori della giornata, salutando i partecipanti – tra cui il vicepresidente della Giunta regionale Giuseppe De Mita, l’assessore provinciale Giuseppe Solimine, l’ex parlamentare della Margherita Rosa Zuppa, il manager della città ospedaliera di Avellino Pino Rosato e molti altri amministratori e dirigenti politici – è Rosetta Casciano, responsabile provinciale delle donne dell’UDC e organizzatrice instancabile di questa riuscita kermesse.

A Picone, che lo interroga, con notazioni puntuali e preoccupate, sulla drammatica situazione economica e sociale dell’Irpinia, De Mita replica innanzitutto con osservazioni un po’ personali e molto oggettive, dal sapore ironico e anche amaro. «Si è detto – dice il Segretario regionale dell’Udc- che il progetto di industrializzazione post-sismico sia stato tanto fallimentare quanto inutile e, ovviamente, troppo costoso. Oggi, però, singolarmente ci si lamenta che la recessione fa perdere all’Irpinia migliaia di posti nell’industria, mentre chiudono i battenti o entrano in crisi decine e decine di fabbriche tutte sorte nel periodo successivo al 23 novembre. Ciò prova, sia pure in termini negativi, che lo sviluppo industriale nella nostra provincia c’era stato e che occorreva al massimo portarlo avanti e rafforzarlo. Oggi, comunque, si tratta di rilanciarlo, di non arrendersi al declino e di far valere le nostre ragioni, i nostri diritti, le nostre potenzialità di sviluppo». 

«Si è detto anche – aggiunge De Mita – che io, in quanto detentore di un potere assoluto o quasi, sarei stato l’origine e la causa di tutti i mali o quasi della nostra comunità e della nostra terra. Singolarmente, però, oggi che le cose dovrebbero andare molto meglio, giacché questo potere io certo non ce l’ho, da parte degli stessi detrattori, che pure qualcosa contano sulla scena politica e istituzionale, ci si lamenta che l’Irpinia è bistrattata a destra e manca». 

De Mita precisa che egli fa queste considerazioni non per spirito di autodifesa, ma per richiamare alla necessità di non ridurre la politica a pregiudizio e a propaganda, in quanto si cade nella falsità e ci si rinserra in contraddizioni e contorcimenti verbali, che non producono niente né al livello di dibattito e neppure nel campo dell’azione politica. Ma è sulla vicenda Irisbus, che è diventata l’emblema di una vera propria Vertenza Irpinia che il leader di Nusco si scalda di più.

Ripropone e difende le ragioni che portarono alla creazione dello stabilimento autobus in Valle Ufita, ribadisce con forza il suo impegno a difenderlo (sottolineando ancora una volta le catastrofiche conseguenze della sua chiusura), invita tutti ad una lotta lunga, intelligente, senza fughe in avanti demagogiche ma ferma e decisa. 

Com’era prevedibile l’analisi di De Mita sulla situazione s’inquadra nel contesto di una valutazione negativa e persino stroncante di ciò che il governo Berlusconi sta facendo per affrontare la crisi nazionale, pur non concordando con lo sciopero indetto dalla Cgil. La manovra governativa, secondo l’on. De Mita, non risolve i problemi italiani e non rilancia sviluppo e occupazione, meno che mai al Sud, perché è priva sia di strumenti che di obiettivi finalizzati allo sviluppo socio-economico e civile e ad offrire una prospettiva di lavoro innanzitutto ai nostri giovani.

A Minichiello e Anzalone, che lo sollecitano a svolgere una riflessione sui temi della crisi del liberalismo che, specie dopo il crollo del Muro sembrava la soluzione di tutti i mali e sulle devastanti conseguenze indotte dal modello di sviluppo imperante (disastro ambientale e recessione economica), De Mita dedica l’ultima parte del suo articolato ragionamento. 

Concorda con i suoi interlocutori sul fatto che il modello liberale, che pure ha avuto i suoi pregi, sia irrimediabilmente in crisi. Come anche sono in crisi gli stessi partiti di ispirazione cristiana o cattolica o di sinistra, i quali non riescono a costruire un progetto degno del nome ed un orizzonte di senso all’agire politico. 

Riprendendo la lezione di Sturzo e soprattutto le encicliche di papa Ratzinger, De Mita ripropone e approfondisce l’idea di un fare politica che abbia al centro la persona, la sua libertà, i suoi diritti e doveri e la sua dignità, in una comunità fondata su valori forti e tenuta insieme da vincoli autentici e profondi, intesa anche alla tutela di un ambiente naturale integro e non più devastato. Sul piano internazionale, i problemi ambientali e della crisi economica, ad avviso dell’ex Segretario nazionale della DC, non si risolvono, come volevano gli utopisti e i marxisti, con il governo mondiale dell’economia, che è irrealizzabile. 

Ciò non toglie, però, che non ci si possa abbandonare alla logica dei mercati e alle pratiche della grande finanza che, invece di favorire le risorse e la produzione, hanno mirato all’accrescimento della ricchezza monetaria, spesso priva di corrispondenza nella ricchezza materiale. In questo contesto, un grande compito spetta all’Europa se si costruisce come una formazione geopolitica tenuta insieme da grandi ragion di solidarietà e da comuni interessi e capace anche di indicare soluzioni e programmi per affrontare i drammatici problema della fame e sottosviluppo.

                                                                                                       

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