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Bagnoli ed altri comuni dell’Alta Irpinia chiedono incontro con Irpiniambiente

12.10.2011, Notizia

Un incontro urgente al presidente di IrpiniAmbiente. E’ quello che chiedono i sindaci dei Comuni di Bagnoli, Castelfranci, Cassano, Frigento, Montella, Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi e Torella. Una richiesta per affrontare il problema dei considerevoli aumenti della Tarsu previsti da IrpiniAmbiente e di fronte alla legittime e generalizzate proposte dei cittadini dei comuni.

«Chiediamo un incontro urgente al Presidente di Irpiniambiente per una verifica dei costi, delle modalità del servizio e della riscossione» si legge in una nota congiunta.

12.10.2011, Ottopagine.it

Il sindaco CHIEFFO: «Dobbiamo muoverci come comprensorio. Esigiamo chiarezza da Irpiniambiente»

Il sindaco di Bagnoli Irpino sottolinea la necessità di muoversi, come comprensorio, per tutelare il territorio e i cittadini.

«Al di là della legge che obbliga i comuni a scegliere la provincializzata – afferma Aniello Chieffoper noi si tratta di una decisione subita e non condivisa. Il principio di economicità non può essere superato perché abbiamo di fronte una pubblica nella quale però anziché ridurre le spese, va ad aumentarle e tutte a carico dei cittadini. Mi chiedo come mai quando si tratta di prestare attenzione nei confronti di cittadini già vessati i criteri di riduzione della spesa non vengono presi in considerazione. I nostri conti sono diversi e ci chiediamo perché i costi della provincializzata siano così alti e applicati allo stesso modo su tutto il territorio, nonostante le oggettive differenze geografiche, demografiche, industriali. I comuni non si trovano tutti nelle stesse condizioni, ne conseguenza allora che qualcuno paga più di quanto dovrebbe. Questo vuol dire – aggiunge il sindaco – che ad alcuni enti viene applicata la tassa di solidarietà a favore di quelli che costano di più. Insomma, cosa dobbiamo pensare, che questo aumento serve a spalmare i debiti di enti che non hanno pagato? Se così fosse, è una condizione che a noi non sta bene. O quantomeno, dobbiamo saperlo per applicare nei confronti dei nostri cittadini il principio della trasparenza, ossi che la Tarsu a loro carico paga anche i debiti altrui».

Il sindaco di Bagnoli evidenzia, dunque, la necessità non solo di valutare le differenze territoriali ma anche di fare chiarezza su come si arriva alle cifre previste da Irpiniambiente.

«I costi ci sono stati imposti – spiega Chieffo – perché dietro c’è una legge, ma noi sindaci abbiamo il diritto di sapere come maturano. Questa normativa è stata assunta soltanto dalla nostra provincia, mi chiedo come mai, forse perché non è così efficace come si crede? Ritengo che ci siano davvero dei limiti alla sua legittimità, soprattutto perché impone ai comuni la riscossione che peraltro ha un costo per gli enti, ci sono degli impiegati che devono lavorare per il fare il ruolo, ma questo aspetto da Irpiniambiente viene trascurato. Noi siamo un suo tramite quando invece dovrebbe essere l’ente che gestisce il servizio a riscuotere anche i soldi. Inoltre, se entro il 31 dicembre non tutti avranno pagato, la società pretenderà dal comune la copertura delle quote mancanti. E già sappiamo che non tutti riusciranno a pagare e il comune dovrà integrare. La società di gestione come concetto va bene, perché esclude l’ingerenza del malaffare ma non può dare vita ad un sistema anziché far risparmiare comporta degli aumenti, con un Piano che non tiene conto degli ambiti. Per questo abbiamo deciso di entrare nel merito dei costi. Se ai sindaci viene chiesto di risparmiare (vedi i tagli ai trasferimenti a favore dei comuni), non vedo perché anche Irpiniambiente non possa “giocare” al risparmio. E allora – conclude il sindaco – vogliamo sapere dalla società perché la gestione costa tanto, è un nostro diritto».

                                                                                                       

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