Articoli

Raccolta di articoli, opinioni, commenti, denunce, aneddoti e racconti, rilevati da diverse fonti informative.

Avvisi e Notizie

Calendario degli avvenimenti; agenda delle attività; episodi di cronaca, notizie ed informazioni varie.

Galleria

Scatti “amatoriali” per ricordare gli eventi più significativi. In risalto volti, paesaggi, panorami e monumenti.

Iniziative

Le attività in campo sociale, culturale e ricreativo ideate e realizzate dal Circolo “Palazzo Tenta 39” (e non solo).

Rubrica Meteo

Previsioni del tempo, ultim’ora meteo, articoli di curiosità ed approfondimento (a cura di Michele Gatta)

Home » Articoli, Focus

Figli di emigrati e genitori di emigranti

07.05.2015, Articolo di Domenica Grieco

Fra i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato la storia, uno dei più importanti è certamente quello dell’immigrazione.

L’Italia, tra gli Stati membri dell’Unione Europea, è il caso più significante di passaggio da paese di emigrazione a paese d’immigrazione.

Dall’Unità d’Italia (1861), le migrazioni degli italiani all’estero, rappresentavano un fattore di primaria importanza nell’evoluzione socio-economica del paese, ed è solo a partire dal 1970 che si è cominciato ad intuire il progressivo delinearsi di una tendenza che ha portato, oggi, ad inserire l’Italia tra i più grandi paesi d’immigrazione dell’UE.

A causa della crisi economica e dell’aumento del tasso  d’immigrazione, soprattutto tra i giovani(ricordo che in Italia siamo al 42% circa, e se vediamo in Campania oscilla tra il 55-60 %), gli italiani tornano ad emigrare verso altri paesi.

L’emigrazione riguarda una fascia di popolazione dalla formazione eterogenea che, messa a dura prova dalla crisi, cerca in altri paesi le opportunità che in Italia non trova.

Il tipico emigrato con la valigia di cartone non esiste più.

Oggi non si emigra, ci si sposta all’estero.

Sono proprio quei giovani che con una grande capacità di guardare al proprio futuro con ambizione e voglia di crescere, sono capaci di mettersi in discussione e di pensare al mondo in maniera globale.

Sono proprio quei giovani che decidono di emigrare per trovare opportunità  migliori.

Una parte dei nostri genitori(avi) che sono emigrati in passato,  hanno fatto rientro nei loro paesi natali, altri invece no.

Ma pensiamo ai giovani,ai nostri figli.

Questa generazione lascia il proprio paese, la famiglia,gli amici. Deve affrontare viaggi , deve inserirsi in una nuova comunità, fare nuove amicizie,quindi partire da zero.

Deve abituarsi a cambiamenti, a sacrifici e deve anche piangere quando pensa alle cose lasciate. I primi tempi sono difficili, poi ci si abitua.

Passano giorni, mesi e anni e ti rendi conto che ormai la tua vita è nel “NUOVO” mondo e andrai nel “VECCHIO” solo poche volte durante l’anno. (Se ti va bene).

Per questo ritengo opportuno ammettere che siamo “figli di emigrati e genitori di emigranti”.

Tutti vorrebbero avere i propri figli vicino, ma come vanno le cose oggi, non è possibile.

Ognuno dovrebbe essere orgoglioso e fiero del proprio lavoro, apprezzarlo e tenerselo “caro caro”.

Ringraziamo il cielo ogni mattina per quello che abbiamo e riflettiamo su coloro che non hanno avuto possibilità nel loro paese.

Tocca a noi lottare affinché i nostri figli non lascino la loro patria, lo dobbiamo a loro, perché loro sono la nostra vita.

Se siamo noi i primi a capirlo e lottare in quello che crediamo, allora Bagnoli non sarà il paese di anziani, non ci saranno emigranti ma sarà il paese della VITA.

AUGURI A TUTTI.

                                                                                                       

Lascia un commento!

Devi essere logged in per lasciare un commento.