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Un paese di “gossippari”

14.05.2015, La rubrica di Giovanni Nigro (da Fuori dalla Rete – Maggio 2015, Anno IX, n.3)

C’è chi dice…

… che in fin di vita perdoniamo tutto e tutti per avvicinarci di più al cielo, ma forse non è possibile sempre farlo anche perché se lui vede e provvede forse non ha bisogno di vedere gli ultimi istanti del nostro film per dire che è stato un film stupendo o di merda.

Quindi il perdono è necessario sempre: si perdona un Provenzano che ha ucciso, distrutto, ingannato, comandato; lo si perdona anche se è un feroce criminale ed ha il diritto di curarsi e di restare in vita per altri anni. Altro esempio è Papa Giovanni Paolo II che il 13 maggio 1981 venne sparato due volte dal turco Mehmet Ali Ağca e poco dopo lo perdonò. Di perdoni eclatanti ne sono piene le pagine della storia italiana, ma non vuol dire che tutti sono innocenti e nessuno è colpevole. I colpevoli devono pagare secondo i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dai diritti dell’uomo e del cittadino.

A proposito di cittadini, quelli di Bagnoli Irpino cosa ne fanno di lettere minatorie non costruttive? Sembra di vivere in un paese di gossippari che fanno del male alla folta chioma degli alberi in mezzo alla piazza. Un sistema che non permette di costruire altre idee se distratto dalle migliaia di parole che aleggiano in aria e vanno a contaminare questo paese. Un paese che non merita il feticcio e il chiacchiericcio di bassa lega, sempre accompagnato dal menefreghismo dei più.

Allora invece di non mettere la faccia su quello che si scrive, forse è meglio almeno criticare il lavoro degli amministratori e non le questioni personali. Questioni personali che servono solo ad alimentare il menefreghismo, perché se si parla di fatti personali la pubblica amministrazione viene in secondo piano, anzi non avrà quasi più peso. Cercare in questo periodo di non parlare di fatti inerenti al paese, ma alle singole persone, è molto improduttivo e non conviene a nessuno.

Queste manovre non si usavano negli anni di piombo e non si capisce come mai oggi si arriva a questo. La democrazia permette di esprimere il proprio parere e voto, ma non permette di fottersene di quello che succede in un paese come Bagnoli perché a qualcuno viene in mente solo quello che fa il sindaco. Non è mai interessato a nessuno fuori dal suo paese chi è, in maniera personale, il sindaco in questione. Non se ne frega nessuno, non se ne dovrebbe fregare nessuno, perché fuori dai confini il sindaco è quello che ha fatto e li si dovrebbero soffermare le critiche di tutti o di alcuni.

I figli del berlusconismo (nati negli anni 80-90-2000) conoscono bene questo sistema di armi di DISTRAZIONE di massa. Quando succedeva qualcosa di grave: leggi ad personam e tangenti sotto banco, il buon Silvio sapeva che mettendo nei suoi canali una velina, una letterina, un cane che è sopravvissuto ad un disastro, un programma di amori e divorzi, un tg pilotato, etc., il popolo avrebbe dimenticato il fatto grave, avendo anche una memoria RAM (a breve durata).

Questo è quello che non hanno capito i maestroni che continuano ad attaccare il primo cittadino di Bagnoli, non hanno capito che si deve parlare di cose e fatti concreti, non di gossip e di altre fesserie che hanno ucciso prima di tutto l’Italia e poi gli italiani. Vogliono difendere il paese tutto, hanno preso a cuore questa missione, ma la missione è sbagliata, gli ordini sono sbagliati. Andare all’arrembaggio in maniera così striminzita e inutile farà parlare solo la piazza per altre 2 settimane. Al termine di queste settimane nessuno più parlerà di amministrazione, nessuno più si occuperà di seggiovie, nessuno più dirà la sua, nessuno più criticherà perché l’ultimo ricordo che è rimasto è la lettera e niente più.

Distrarre un pubblico è stata opera in passato di grandi tiranni e dittatori che usavano gli esempi più belli per dire che il loro lavoro era onesto. Quando poi sotto sotto distruggevano e uccidevano il mondo. Ma nessuno ne parlava perché nessuno sapeva e nessuno poteva perché la democrazia era inesistente; invece, ora è presente e si può scegliere di parlarne in maniera libera e critica. Si può scegliere di criticare l’operato di questi anni di malgoverno, ma non si può scegliere di deviare le persone su un altro fronte.

Quindi forse è meglio perdonare l’ignoranza o un omicidio premeditato di menefreghismo acuto?

                                                                                                       

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