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Caro Filippo predichi bene, ma … come razzoli?

20.04.2016, Email di Nello Memoli (un iscritto al PD di Bagnoli)

In risposta all’articolo di Filippo Nigro “La libertà è il potere di fare …

peppe-barra-12-agosto-bagnoli-irpinoCaro Filippo sei diventato un professionista del dialogo politico ed hai capito, più di altri, che la presenza continua sul Blog di Palazzo Tenta 39 paga rendendoti, tuo malgrado, l’unico interlocutore di un partito-famiglia che pur essendo minoritario nel paese, esprime  comunque  spesso uomini ai vertici delle nostre istituzioni.

Hai imparato ad usare  il megafono che, gratis, ti offre il nostro circolo culturale per fornire, ogni qualvolta  è possibile, una visione del tuo modo di interpretare l’amministrazione della cosa pubblica che è a dir poco singolare: siamo passati dalla finanza creativa del buon Silvio alla tua “amministrazione creativa”.

Si perché, pur senza motivi validi, a me  sembra, che tu non perda occasione per creare polemiche e paventare scandali per delegittimare i tuoi precedessori. Iniziando dai lavori a largo Castello: non capisco come puoi chiedermi un giudizio sui lavori in corso quando a progettarli è stato l’ufficio tecnico comunale e a dirigerli è un altro professionista. La deontologia professionale non mi consente giudizi su atti tecnici e su lavori ancora in corso ma, in ogni caso, ti consiglio di rapportarti con il tuo ufficio tecnico nella eventualità che tu possa ritenere che alcuni lavori non siano stati  eseguiti in maniera soddisfacente.

Siccome però sono amante della verità ho approfondito  un po’ uno dei grandi interventi da te effettuato: il Progetto culturale “Irpinia Terra di mezzo tra cultura e memoria”. Il Progetto è stato proposto dal Comune di Bagnoli Irpino, con delibera di G.C. n. 129/2013. Nella scheda progettuale si specifica che Bagnoli Irpino è il comune presentante il progetto; la sua partecipazione allo stesso è data dalla volontà di promuovere l’Irpinia, i suoi straordinari beni culturali materiali e immateriali, con l’intento di valorizzare il brand Irpinia a livello internazionale. Sempre all’interno della scheda viene argomentato che il progetto porterà a un incremento turistico, aumentando la presenza dei visitatori di una percentuale tra il 3 e il 7% (tra i 7000 e i 14000 visitatori annui), puntando quindi ad una destagionalizzazione dell’offerta turistica, garantendo un notevole innalzamento del livello qualitativo medio del turista che visita Bagnoli. L’ammissione al finanziamento è avvenuta per un importo di 300.000 euro e successivamente con delibera del 15/07/2014 il Comune di Bagnoli ha approvato lo schema di convenzione. Dopo 15 giorni, con D.G.C. n. 94/2014 si è provveduto a variare il programma del progetto, sostituendo alcuni artisti, variando lo spettacolo di Barra (non quello portato nei teatri nel 2014 ma uno molto più vecchio), variando anche il costo per le azioni di comunicazioni di circa 2000 euro. Con Delibera di G.C. n. 8/2015 si è apportata un’ulteriore modifica al cronoprogramma, modifica che penalizza di nuovo il Paese atteso che alcuni eventi che, nella proposta approvata dalla Regione dovevano svolgersi a Bagnoli, sono state  spostate al Carcere Borbonico ad Avellino che è divenuto, quindi, il centro del progetto e la location principale dove lo stesso si è svolto. Non è dato sapersi il motivo di tale cambiamento, la Giunta si limita a prendere atto di quanto comunicato dal Direttore artistico, senza indicare le motivazioni di tale cambiamento e senza chiedere lumi allo stesso direttore. Grottesca, se non comica, appare la comunicazione del direttore artistico del cambiamento al programma. La dott.ssa Savarese infatti attribuisce ad eventuali complicazioni metereologiche la necessità del cambiamento, atteso il bisogno di dare agli eventi maggiore diffusione e promozione. Detta giustifica è in netto contrasto con quanto indicato nella scheda progettuale e produce un danno turistico, economico e di immagine enorme. Stupisce che la Giunta comunale abbia accettato così supinamente detto cambiamento. Oltre allo scarso numero di appuntamenti svolti a Bagnoli, va altresì precisato che tutti gli incarichi, la fornitura di servizi e o di beni necessari al progetto sono stati, con affidamento diretto, dati a soggetti non bagnolesi né ad esso legati; inoltre non è stata mai svolta un’attività di selezione, si fa generico riferimento ad una short list del comune di Bagnoli (valevole nel 2014); sarebbe interessante capire chi ha segnalato e garantito sulla validità delle ditte coinvolte e degli esperti ingaggiati. Va ricordato come una ditta di Bagnoli (DEMA), nonostante si sia proposta, non è stata minimamente tenuta in considerazione. Il Consuntivo è stato approvato con Delibera di G.C. n. 105/2015. Rientra nel progetto la questione “Cultiitaly” società a cui è stata affidata la realizzazione della Mostra su Ettore Scola prevista nel Progetto. Nonostante la stessa sia stata pagata, come attestata da nota dell’Arch. Lanzillo, nominato dall’amministrazione quale responsabile del progetto, l’Amministrazione ha accettato di stipulare un accordo transattivo per il pagamento di somme già liquidate correttamente dal Comune. Di fatto, il progetto che doveva essere a costo Zero per il Comune ha comportato un esborso seppur minimo. Curioso come, anche in questo caso il Comune accetti quanto da altri richiesto senza “batter  ciglio”, nonostante il parere contrario dell’esperto e nonostante la palese illegittimità della richiesta perpetrata e dell’ingiunzione di pagamento emessa da un Tribunale non competente. In conclusione si può dire che:

  • Il progetto “Irpinia terra di mezzo tra cultura e memoria” che doveva portare benefit enormi al paese in termini di incremento quantitativo e qualitativo del turismo si è dimostrato un flop. Non si sono visti benefici, né migliorie, né incentivi alle imprese locali (avessero almeno restaurato un quadro), insomma nulla di quanto prospettato nella scheda progettuale si è realizzato;
  • Bagnoli da paese capofila, anzi da unico partecipante, si è trovato a svolgere un ruolo marginale di mero contabile;
  • Sono stati coinvolti soggetti non bagnolesi sia come ditte chiamate ad effettuare logistica, realizzazione di opere, sia come esperti. Nulla è dato sapersi sulle modalità della scelta che, stante anche i nomi dei soggetti svolti, appare decisamente connotata da preferenze politiche;
  • Sono state accettate scelte penalizzanti per il paese e contrastanti con le finalità stesse del progetto; stupisce come nessuna eccezione, o richiesta di spiegazione, o opposizione, sia stata mossa dalla giunta comunale.

A questo punto, contando sulla tua riconosciuta onestà intellettuale, invece di imprecare sempre contro chi ti ha preceduto e nell’ottica della trasparenza chiarisci  questa operazione di marketing, obiettivamente poco riuscita, che è costata euro 300.000 con ritorni minimi al paese.

Sull’ufficio dei progetti FAS e sugli incarichi relativi mi sto documentando e, come sempre, ed appena possibile,  ti esporrò la mia serena opinione. Si perché caro sindaco io non ho né padroni né compari. Sono libero, si sono libero, e figlio di un forestiero venuto a lavorare a Bagnoli come operaio e che si è dovuto costruire tutto con le sue mani senza chiedere mai e senza contrarre debiti con nessuno.

                                                                                                       

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