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Il Dirigente Scolastico Arciuolo propone l’adesione alla rete SPRAR

13.02.2017, Lettera Aperta ai sindaci dei Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino, Castelfranci.

Proposta di adesione alla rete SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati).

profughi-richiedenti-asiloIl sottoscritto Prof. Luciano Arciuolo, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo al quale afferiscono le Scuole del Primo Ciclo dei Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci, premesso :

  • Che le Scuole presenti nei Comuni in indirizzo registrano sempre meno iscritti e perdono “pezzi” di anno in anno (dal prossimo mese di Settembre chiuderà la Scuola Primaria di Ponteromito), a causa dello spopolamento delle nostre zone;
  • Che la cosiddetta “crisi dell’immigrazione” degli ultimi anni, a parere dello scrivente, non può considerarsi un fenomeno passeggero ma destinato a perdurare, se non ad aggravarsi, nel medio periodo;
  • Che far finta di non vedere e girare la faccia dall’altra parte non solo è moralmente inaccettabile ma non contribuisce in alcun modo alla soluzione del problema;
  • Che i Comuni, se non intervengono ad esempio attraverso la rete dello SPRAR, potrebbero essere posti davanti a fatti compiuti, come la creazione di CAS (Centri di Accoglienza Straordinari), ad opera di privati e autorizzati direttamente dalla Prefettura (l’adesione allo SPRAR esclude la nascita di CAS nel Comune);
  • Che i tre Comuni dispongono di un patrimonio edilizio largamente inutilizzato e destinato a degrado e fatiscenza;
  • Che l’adesione allo SPRAR offre ottime prospettive, non solo dal punto di vista del ripopolamento delle nostre contrade ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, tenuto conto che l’ospitalità di 10 profughi genera un finanziamento di circa 120.000 euro l’anno (50 rifugiati significano 630.000 euro l’anno), soldi che, contrariamente a quanto afferma certa propaganda razzista, non vanno ai migranti ma alle comunità (Comuni o Associazioni) che li ospitano;
  • Che le esperienze simili, già sperimentate in realtà affini alla nostra, hanno generato non solo buone pratiche di integrazione ma anche ripopolamento, reddito, posti di lavoro;

PROPONE

alle SS. LL. l’adesione dei rispettivi Comuni alla rete SPRAR, per il numero di profughi che riterranno più congruo, partecipando ai relativi bandi. All’uopo fa presente che, da indagini condotte, sul territorio esistono già sia le professionalità che le strutture adeguate all’ospitalità.

A disposizione per eventuali chiarimenti ed iniziative comuni, il sottoscritto porge distinti saluti. 

In allegato:

1) Prospetto teorico delle entrate e delle spese per l’ospitalità di 50 profughi.

2) Elenco di alcuni comuni che ospitano centri SPRAR.

Luciano Arciuolo, Dirigente Scolastico

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Allegato 1)

Simulazione di bilancio per un centro SPRAR con 50 ospiti (sulla base delle medie dei bilanci dei centri esistenti ed operanti)

Entrate

Finanziamento dello Stato (euro 35 al giorno per rifugiato; è prevista una compartecipazione del 5% dell’Ente locale)…………………………….…………………………………………………  € 630.000

Spese

Personale, 38% …………………………………………………………………..…………. € 240.000

Adeguamento locali, 12,5%…………………………………………………………………€   78.000

Assistenza, 24%[vitto e pocket money (2,5 euro al giorno per rifugiato)]…………….. € 152.000

Integrazione, 6%………………………………………………………………………………€   38.000

Consulenze, 4%……………………………………………………………………………….€   25.000

Altro, 15,5%…………………………………………………………………………………….€   97.000

 

Allegato 2)

Elenco di alcuni Comuni che ospitano centri SPRAR:

  • Riace (RC): abitanti 1.800 circa; ospiti SPRAR : 170;  posti di lavoro creati: 70;
  • Camini (RC): abitanti 750 circa; ospiti SPRAR: 80;  posti di lavoro creati: 40;
  • Stignano (RC): abitanti 1.800 circa; ospiti SPRAR: 30;  posti di lavoro creati: 11;
  • Sutera (CL): abitanti 1.400 circa; ospiti SPRAR: 15;  posti di lavoro creati : 10;

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RASSEGNA STAMPA

15.02.2017, Il Mattino (di Paola De Stasio)

«I profughi, un’occasione per ripopolare i borghi»

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luciano-arciuoloUna proposta in controtendenza rispetto agli umori di gran parte dell’opinione pubblica, un invito all’accoglienza che cerca di farsi spazio in contesti diffidenti. Il flusso di migranti visto nell’ottica di un fenomeno da governare e non da respingere o subire.

Una risorsa per ripopolare scuole e borghi. Per la prima volta è una scuola irpina, l’Istituto Comprensivo di Nusco, Bagnoli e Castelfranci a chiedere ai rispettivi Comuni di aderire alla rete Sprar, sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati.

Nella lettera aperta ai sindaci di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci, il dirigente scolastico Luciano Arciuolo argomenta la proposta evidenziando le ricadute positive e fornisce una simulazione di bilancio vantaggioso per il territorio.

«Le scuole presenti nei nostri paesi – scrive il dirigente scolastico – registrano sempre meno iscritti e perdono pezzi di anno in anno (dal prossimo mese di settembre chiuderà la Scuola Primaria di Ponteromito), a causa dello spopolamento delle nostre zone. La cosiddetta “crisi dell’immigrazione” degli ultimi anni, a mio parere, non può considerarsi un fenomeno passeggero ma destinato a perdurare, se non ad aggravarsi, nel medio periodo. Far finta di non vedere e girare la faccia dall’altra parte non solo è moralmente inaccettabile ma non contribuisce in alcun modo alla soluzione del problema».

Trasforma il problema in un’opportunità è il leit motivo di Arciuolo: «Se i Comuni, se non intervengono ad esempio attraverso la rete dello SPRAR, potrebbero essere posti davanti a fatti compiuti, come la creazione di CAS (Centri di Accoglienza Straordinari), ad opera di privati e autorizzati direttamente dalla Prefettura (l’adesione allo SPRAR esclude la nascita di CAS nel Comune)».

«Nusco, Bagnoli e Castelfranci dispongono di un patrimonio edilizio largamente inutilizzato e destinato a degrado e fatiscenza. Pertanto l’adesione allo SPrar offre ottime prospettive, non solo dal punto di vista del ripopolamento delle nostre contrade ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, tenuto conto che l’ospitalità di 10 profughi genera un finanziamento di circa 120.000 euro l’anno (50 rifugiati significano 630.000 euro l’anno), soldi che, contrariamente a quanto afferma certa propaganda razzista, non vanno ai migranti ma alle comunità (Comuni o Associazioni) che li ospitano. Le esperienze simili, già sperimentate in realtà affini alla nostra, hanno generato non solo buone pratiche di integrazione ma anche ripopolamento, reddito, posti di lavoro».

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15.02.2017, Il Quotidiano del Sud (di Giancarlo Mazni)

Il dirigente scolastico Arciuolo propone un centro a Bagnoli, Castelfranci e Nusco

Migranti – Ipotesi a 4, Teora e Caposele: si valuta, ma ancora nulla di concreto Sprar, dibattito serrato in Alta Irpinia

migrantiGli Sprar come ‘ombrello’ contro eventuali arrivi nei comuni imposti dal Prefetto. In Alta Irpinia (e non solo) il dibattito sulla partecipazione al bando (il prossimo scade a marzo) per entrare nella rete dei centri per rifugiati e richiedenti asilo finanziati direttamente dal Ministero dell’Interno continua senza soste. E si fa avanti anche un dirigente scolastico, Luciano Arciuolo, preside dell’Istituto Omnicomprensivo Kennedy. Che, in una lettera aperta ai sindaci di Bagnoli Irpino, Castelfranci e Nusco, propone l’apertura di un centro Sprar in questi comuni.

Le motivazioni? Innanzitutto, nei plessi dei tre paesi da lui diretti, c’è un calo costante degli iscritti, causa spopolamento. Inoltre, ormai, la ‘crisi dell’immigrazione’ è un fenomeno destinato a perdurare. Quindi, scrive, «far finta di non vedere e girarsi dall’altra parte non solo è immoralmente inaccettabile, ma non contribuisce alla soluzione del problema».

Anche Arciuolo muove la stessa e identica argomentazione in favore degli Sprar: aprirne uno potrebbe mettere a riparo le comunità da eventuali creazione di Centri di Accoglienza Straordinari (Cas), ad opera di privati, autorizzati direttamente dalla Prefettura. Qui il dirigente non lo dice, ma è chiaro il riferimento alla circolare di ottobre del Viminale in questo senso: dove c’è uno Sprar, niente prima accoglienza. Non solo: l’occasione è anche occupazionale. E il dirigente snocciola qualche numero: ospitare 50 profughi, ad esempio, significherebbe un’entrata di circa 630mila euro (35 euro al giorno a rifugiato e una compartecipazione del comune al 5%). Con 240mila di spese per il personale, 38mila per consulenze e ‘altro’ 97mila.

Insomma, per Arciuolo conviene: una migliore soluzione al problema. Con più controlli. E qualche posto di lavoro. Ma di Sprar se ne discute anche in altri comuni. Come vi abbiamo anticipato, Villamaina, Caposele, Teora, Torella dei Lombardi stanno discutendo insieme della possibilità di aderire al bando. In quest’ultimo, dopo l’assemblea con i cittadini di domenica scorsa, il primo cittadino Amado Delli Gatti ha già detto di voler andare avanti. Frenano però i colleghi: «Tema molto delicato: non c’è ancora nulla di concreto, stiamo ragionando» afferma Stefano Farina (Teora). Che, da presidente del Consorzio Servizi Sociali Alta Irpinia, a novembre propose uno Sprar di territorio tra i 25 comuni che afferiscono all’ente. Proprio come ‘ombrello’ a eventuali arrivi imposti. Ma alcuni sindaci si opposero: «Ora ad Ariano vogliono lo stesso. Certo, sono dispiaciuto che la mia idea non sia stata accolta basata un ragionamento pratico: contenere le presenze per una gestione più diretta, utilizzando anche le professionalità del Consorzio. Vedo con piacere che in molti stanno acquisendo questa consapevolezza».

Non cambia la musica a Caposele: «Abbiamo avuto diversi incontri con cittadini e associazioni – dice Pasquale Farina, primo cittadino – sembrava più semplice all’inizio, ma ora qualche complicazione c’è. Non abbiamo ancora deciso». Ma non manca molto: a marzo la finestra si chiude. Vedremo cosa succederà.

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14.02.2017, Irpiniapost.it

‘Rifugiati a Nusco, Bagnoli e Castelfranci’, la proposta del dirigente scolastico

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profughi-richiedenti-asilo-2Nel pieno del dibattito su profughi e rifugiati arriva la proposta del professor Luciano Arciuolo, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo nei Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci. Con una lettera pubblicata sul sito Palazzotenta39, Arciuolo lancia l’appello alle tre amministrazioni. Diverse e dettagliate le motivazioni. Con tanto di piano economico allegato. Ma la sua è una proposta che supera l’accoglienza in senso stretto e che fa leva anche sulla desertificazione all’interno dei paesi.

Queste le premesse:

Le Scuole presenti nei Comuni in indirizzo registrano sempre meno iscritti e perdono “pezzi” di anno in anno (dal prossimo mese di Settembre chiuderà la Scuola Primaria di Ponteromito), a causa dello spopolamento delle nostre zone.

La cosiddetta “crisi dell’immigrazione” degli ultimi anni, a parere dello scrivente, non può considerarsi un fenomeno passeggero ma destinato a perdurare, se non ad aggravarsi, nel medio periodo. Far finta di non vedere e girare la faccia dall’altra parte non solo è moralmente inaccettabile ma non contribuisce in alcun modo alla soluzione del problema.

I Comuni, se non intervengono ad esempio attraverso la rete dello Sprar, potrebbero essere posti davanti a fatti compiuti, come la creazione di Cas (Centri di Accoglienza Straordinari), ad opera di privati e autorizzati direttamente dalla Prefettura (l’adesione allo Sprar esclude la nascita di Cas nel Comune).

I tre Comuni dispongono di un patrimonio edilizio largamente inutilizzato e destinato a degrado e fatiscenza. L’adesione allo Sprar offre ottime prospettive, non solo dal punto di vista del ripopolamento delle nostre contrade ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, tenuto conto che l’ospitalità di 10 profughi genera un finanziamento di circa 120.000 euro l’anno (50 rifugiati significano 630.000 euro l’anno), soldi che, contrariamente a quanto afferma certa propaganda razzista, non vanno ai migranti ma alle comunità (Comuni o Associazioni) che li ospitano.

Le esperienze simili, già sperimentate in realtà affini alla nostra, hanno generato non solo buone pratiche di integrazione ma anche ripopolamento, reddito, posti di lavoro.

E la proposta: 

Si propone l’adesione dei rispettivi Comuni alla rete Sprar, per il numero di profughi che riterranno più congruo, partecipando ai relativi bandi. All’uopo fa presente che, da indagini condotte, sul territorio esistono già sia le professionalità che le strutture adeguate all’ospitalità. A disposizione per eventuali chiarimenti ed iniziative comuni – conclude Arciuolo – il sottoscritto porge distinti saluti.

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14.02.2017, Avellinotoday.it

Meno iscritti a scuola, il dirigente: “Accogliamo i profughi per il ripopolamento”

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profughi-rifugiatiIl caso farà discutere.  Luciano Arciuolo, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo al quale afferiscono le scuole del Primo Ciclo dei Comuni di Nusco, Bagnoli Irpino e Castelfranci con una lettera inviata ai sindaci ha chiesto ufficialmente di prendere in considerazione l’adesione agli Sprar dei rispettivi comuni.

I motivi? “Le Scuole presenti nei Comuni registrano sempre meno iscritti e perdono pezzi di anno in anno (dal prossimo mese di Settembre chiuderà la Scuola Primaria di Ponteromito), a causa dello spopolamento delle nostre zone” si legge nella lettera e aggiunge “ i Comuni, se non intervengono ad esempio attraverso la rete dello SPRAR, potrebbero essere posti davanti a fatti compiuti, come la creazione di CAS (Centri di Accoglienza Straordinari), ad opera di privati e autorizzati direttamente dalla Prefettura (l’adesione allo SPRAR esclude la nascita di CAS nel Comune); i tre Comuni dispongono di un patrimonio edilizio largamente inutilizzato e destinato a degrado e fatiscenza; che l’adesione allo SPRAR offre ottime prospettive, non solo dal punto di vista del ripopolamento delle nostre contrade ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, tenuto conto che l’ospitalità di 10 profughi genera un finanziamento di circa 120.000 euro l’anno (50 rifugiati significano 630.000 euro l’anno), soldi che, contrariamente a quanto afferma certa propaganda razzista, non vanno ai migranti ma alle comunità (Comuni o Associazioni) che li ospitano”. Il dirigente scolastico cita anche alcune esperienze fatte in altre realtà italiane che “ hanno generato non solo buone pratiche di integrazione ma anche ripopolamento, reddito, posti di lavoro”. Come la prenderanno i rispettivi sindaci e soprattutto la popolazione?

                                                                                                       

1 Commento »

  • redazione scrive:

    Commento su fb di Salvatore Vecchia (sindaco di Cassano Irpino):
    ·
    Mi permetto di esprimere la mia opinione circa la proposta del preside Arciuolo avvalendomi dello “ius soli”. Anch’io, in verità, mi sono posto il problema della sopravvivenza della scuola e ho valutato l’opzione migranti. Si può essere favorevoli o meno all’accoglienza ma i migranti non sono utili alla scuola. Almeno non lo sono nel breve e medio periodo. Non lo sono, infatti, i migranti di prima accoglienza, non lo sono quelli degli sprar e non lo sono i minori non accompagnati. Questi ultimi, infatti, hanno bisogno di un percorso specifico e non posso frequentare nè le elementari e neppure le medie. Per rendersi conto basta andare a s.andrea di conza. Va aggiunto, poi, che se si apre un centro per minori gli stessi, al compimento dei 18 anni, vengono trasferiti in altri centri. Conclusione: i migranti potranno essere accolti per solidarietà (per chi è d’accordo) ma non per convenienza. Saluti

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