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“Villa Loyola” a Laceno

29.04.2011, Articolo di Anna Maria Manzi, giornalista pubblicista – Mercato San Severino SA (tratto da “Fuori dalla Rete”, n. 2 anno IV, Aprile 2011)

I frequentatori dell’altopiano del Laceno conoscono “Villa Loyola” e padre Vittorio Pirro, un gesuita anziano che affascina ed attrae per l’entusiasmo che lo anima e per la semplicità dei suoi modi e delle sue parole.

Dal 1966 il Centro Ragazzi Loyola ospita centinaia di ragazzi che giungano al lago Laceno, in provincia di Avellino, da tutta l’Italia, non appena termina l’anno scolastico e vi rimangono fino al termine delle vacanze estive, suddivisi in gruppi che si alternano e si susseguono.

Padre Vittorio lascia il “Gesù Nuovo” e da Napoli raggiunge il Laceno, frazione di Bagnoli Irpino, dove tutti lo attendono, apre la bianca villetta ed attende i suoi ragazzi.

La Fondazione “Loyola” è presente da 45 anni sull’altopiano bagnolese, grazie alla caparbietà di padre Pirro , nonostante le difficoltà presentatesi nel corso degli anni e le gravi conseguenze del terremoto dell’80.

Il gesuita buono non ha mai interrotto il rapporto con i suoi ragazzi, nemmeno quando, nel 1966, e per alcuni anni dopo, dovette accoglierli nella caserma forestale “Tornola” che generosamente gli aveva concesso, per un mese all’anno, il generale del Corpo Forestale dr. Mario Di Martino.

Oggi “Villa Loyola” è una preziosa realtà del Laceno, un’oasi dello spirito che si armonizza con la natura incontaminata e con l’aria salubre in un paesaggio agreste di incomparabile suggestione.

Padre Pirro attende ogni domenica i villeggianti e gli abitanti del posto per la celebrazione della S. Messa nella cappellina, una piccola baita con le mura rivestite di legno, dove egli celebra non prima di avere scambiato qualche battuta con ognuno dei partecipanti. Se la giornata è gradevole la Messa è all’aperto, nel giardino curato dai suoi ragazzi ed in questo caso l’organizzazione della liturgia è improntata in modo da lasciare ampio spazio al protagonismo dei bambini.

La semplicità di padre Pirro conquista, accende nell’animo una scintilla che trasporta e che fa del “Loyola” un riferimento, un luogo dove si ritorna volentieri, spinti dall’ansia umana di rigenerarsi, per nutrirsi dell’atmosfera di pace che vi si ritrova.

“Quando i ragazzi ripartono” – commenta padre Vittorio – “mi accorgo che essi hanno una luce diversa negli occhi, avverto che sono cambiati e provo una grande soddisfazione per avere contribuito al risveglio delle loro potenzialità migliori”.

“Villa Loyola” è la casa dei ragazzi e lo è anche perché le famiglie degli ospiti hanno contribuito, attraverso offerte e donazioni, al suo acquisto e a renderla sempre più funzionale ed accogliente, ad abbellirla curando anche gli spazi esterni con la piantumazione di alberi, di fiori e con l’installazione di attrezzature per il gioco.

Il Centro “Loyola” è sinonimo di famiglia, di calore, di ospitalità e di condivisione. E’ una casa tra i boschi che riempie l’anima di emozioni e riscalda il cuore con le sue scintille divine.

                                                                                                       

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